Invitiamo tutti alla Commemorazione (Sal. 118:22)

Invitiamo tutti alla Commemorazione (Sal. 118:22)

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David Splane, Commemorazione 2019

Buongiorno a tutti! Questa adorazione mattutina è trasmessa dalla sede mondiale, che si trova a Warwick. Fratelli e sorelle, è un onore e un piacere parlare a tutti voi in questo giorno speciale in cui celebreremo la Commemorazione della morte del nostro Signore Gesù Cristo. La scrittura di oggi ci ricorda il trattamento ingiusto che ha subìto da parte di uomini peccatori. Qui con noi c’è il fratello William Malenfant, assistente del Comitato dell’Insegnamento. Bill, leggeresti il versetto per favore?

Venerdì 19 aprile, data della Commemorazione dopo il tramonto. Il versetto di oggi è Salmo 118:22: “La pietra che gli edificatori hanno rigettato è divenuta la testa dell’angolo”. Grazie Bill.

È vero, Gesù venne rigettato dai capi giudei, ma la cosa che a lui importava di più era avere l’approvazione di Geova. Penso che siano molto belle le parole usate dall’apostolo Pietro in 1 Pietro 2:4. In questo versetto disse che Gesù era ‘scartato dagli uomini, ma prezioso davanti a Dio’. Non è un bel pensiero?!

Ora, se ci rimanete un po’ male quando venite respinti, magari perché qualcuno vi ha chiuso la porta in faccia, provate a riflettere su questa frase: ‘scartato dagli uomini, ma prezioso davanti a Dio’.

Memorizzatela: ‘scartato dagli uomini, ma prezioso davanti a Dio’.

Rifletteteci su, vi sarà d’aiuto! A proposito di ministero, ora vorrei concentrarmi sull’importante attività a cui tutti noi dobbiamo dedicarci oggi: invitare più persone possibile alla Commemorazione.

Se oggi non dovrete lavorare, sicuramente parteciperete al ministero. Questo è proprio quello che faranno oggi i membri delle famiglie Betel di tutto il mondo. Comunque, sia che dobbiate lavorare o no, ci sono delle cose che potete fare perché più persone possibile siano presenti stasera. Se dovete andare al lavoro o a scuola, perché non parlate con un collega o con un compagno di scuola che pensate verrebbe volentieri alla Commemorazione? Sarete contenti se deciderà di venire.E non dimenticate le persone che visitate e chi studia con voi, contattateli oggi.

Ripetiamolo. Non dimenticate le persone che visitate e chi studia con voi, contattateli oggi, anche se avete già dato loro l’invito. Perché? Beh, forse una persona che visitiamo potrebbe aver perso l’invito o essersi dimenticata che giorno è oggi. E per quanto riguarda invece chi studia la Bibbia con noi? A volte diamo per scontato che uno studente verrà alla Commemorazione, ma poi non ci viene. E magari dopo scopriamo che si è solo lasciato distrarre da questioni di poca importanza. Ricordarglielo una volta in più non farà male. Ma adesso parliamo dei fratelli e delle sorelle che sono inattivi. Personalmente, credo si possano distinguere in 2 gruppi.

C’è chi non si perderebbe mai la Commemorazione, perché apprezza ciò che ha fatto Cristo. Vogliamo bene a questi fratelli e siamo felici che siano lì con noi. E poi c’è un secondo gruppo: i fratelli che pensano sarebbe ipocrita da parte loro assistere alla Commemorazione quando per tutto l’anno non sono andati alle adunanze. Però devono pur iniziare da qualche parte, e quindi vogliamo confermare loro quanto li amiamo e quanto desideriamo che siano presenti. E ricordiamoci anche dei mariti non Testimoni, che potrebbero reagire meglio se invitati da qualcun altro piuttosto che dalla moglie. Fratelli, non sottovalutate l’effetto che possono avere su un inattivo una breve visita o una telefonata.

Tempo fa, nel giorno della Commemorazione, il coordinatore del corpo degli anziani di una congregazione e l’oratore in visita sono andati a trovare un fratello inattivo. Erano 15 anni che quel fratello non assisteva a un’adunanza, mentre prima si era impegnato molto in congregazione, e aveva ricevuto molti incarichi. Cosa hanno fatto quindi i 2 fratelli? Hanno semplicemente ascoltato mentre il nostro fratello raccontava le belle esperienze che aveva vissuto quando era ancora attivo. E poi, alla fine della conversazione, hanno detto: “Saremmo molto felici di averti con noi alla Commemorazione. Perché non vieni?” Il fratello ci è andato. Anche se molti della congregazione non lo conoscevano lo hanno accolto in modo caloroso. E sapete, era proprio quello di cui aveva bisogno. Da quel momento in poi, per il resto della vita, il fratello ha servito fedelmente Geova. Ora vorrei rivolgermi ai cari fratelli a cui è stato chiesto di andare al lavoro questa sera.

Forse siete stati assunti da poco, o forse il vostro datore di lavoro non è una persona molto flessibile. Magari pensate che non vi concederà mai un permesso. Cosa potete fare? Perché non aprite il vostro cuore a Geova in preghiera? Ditegli come vi sentite. Chiedetegli di rendere sensibile il cuore del vostro datore di lavoro e di aiutarvi a chiedere il permesso nel miglior modo possibile e con rispetto. Potrebbe andare meglio di come pensate.

Per i servitori di Geova la Commemorazione è sempre stata molto importante. I nostri fratelli e sorelle hanno celebrato questo evento persino nei campi di concentramento e nei campi di lavoro, come questo in Mordovia. E, proprio come loro, i giovani fratelli imprigionati in Corea non hanno lasciato che le mura di una prigione impedissero loro di tenere la Commemorazione. In certe zone dell’Africa le persone interessate alla Bibbia devono percorrere lunghe distanze per raggiungere il luogo in cui si celebra la Commemorazione. In Tanzania, ad esempio, un uomo che studiava la Bibbia si era trasferito in una zona isolata. La congregazione più vicina si trovava a quasi 100 km di distanza. Forse a chi vive in un paese occidentale potrebbe non sembrare molto; ma lì percorrere tutta quella strada avrebbe richiesto un viaggio estenuante di 8 ore in autobus: primo, perché le strade erano in pessime condizioni e secondo, perché l’autobus faceva moltissime fermate. Però ce l’ha fatta. Subito dopo l’adunanza quell’uomo ha implorato i fratelli perché andassero da lui almeno una volta al mese per continuare lo studio. L’uomo si era impegnato molto per assistere alla Commemorazione, e la congregazione ora doveva fare altrettanto. Qualche settimana più tardi una coppia di pionieri speciali è andata da lui. Ed è stata una sorpresa per loro scoprire che lo studente conduceva già 17 studi biblici nel villaggio. Ma quanto è importante assistere alla Commemorazione?

Nel Congo un sorvegliante viaggiante e sua moglie hanno dimostrato di non volersela perdere. Per raggiungere la congregazione dove si sarebbe tenuta erano in viaggio su una strada in cattive condizioni, così cattive che la loro moto si è rotta. Ma non c’erano pezzi di ricambio disponibili. Il sorvegliante e sua moglie erano bloccati lì. Dovevano assistere alla Commemorazione in un villaggio a loro sconosciuto. Ma avevano un problema: non c’erano né congregazione né fratelli. Il fratello non si è arreso e si è rivolto al capo del villaggio per spiegargli quanto era importante quell’evento. L’uomo ha capito e ha permesso loro di tenere la Commemorazione sulla sua proprietà. Ha perfino detto ad alcuni ragazzi di pulire il posto e costruire un podio per l’oratore. Ora avevano un luogo adatto, ma mancava ancora un uditorio. Beh, però avevano con sé degli inviti. Così li hanno distribuiti agli abitanti del villaggio, e di questi ben 80 hanno assistito alla Commemorazione. Alla Commemorazione però ci sono anche musica e cantici. E, non essendo Testimoni, ovviamente le persone del posto non conoscevano i nostri cantici. Ma la moglie del sorvegliante sapeva cantare bene, e quindi ha aiutato i presenti a cantare i 2 cantici in programma.

Sempre in Africa, in Liberia, una congregazione composta da 130 proclamatori decise che avrebbe fatto tutto il possibile per invitare alla Commemorazione moltissime persone. Quindi nei giorni precedenti l’evento 8 proclamatori hanno distribuito gli inviti dalle 9 del mattino fino alle 6 di sera. La Commemorazione si sarebbe tenuta all’aperto, in un campo. Sapete quanti hanno assistito? Erano 130 proclamatori. 3.410 persone!

In molte zone dell’Africa, è abbastanza normale per una congregazione di un centinaio di proclamatori superare anche di molto il migliaio di presenti. Forse penserete: “Va beh, capisco in Africa. Ma nella mia congregazione non verranno 1.000 persone!”

Però anche voi vi impegnerete proprio come fanno i fratelli in Africa. E Geova benedirà voi proprio come benedice loro. Oltre a invitare chi ha mostrato interesse, c’è qualcos’altro che possiamo fare per prepararci alla Commemorazione.

In 1 Corinti 5:8, tra le altre cose, Paolo ci ricorda di osservare la festa con sincerità e verità. E sia che facciamo parte degli unti che della grande folla, tutti noi dovremmo esaminarci per capire cos’altro possiamo fare per piacere a Geova.

Proviamo risentimento verso un fratello o una sorella? Oggi sarebbe l’occasione giusta per metterci una pietra sopra.

Stiamo lasciando che un’abitudine sbagliata freni i nostri progressi spirituali? Oggi sarebbe il giorno giusto per abbandonare questa abitudine. “Continuate a far questo in mio ricordo”.

I Testimoni di Geova prendono molto sul serio questo comando. Quindi preghiamo che Geova possa benedire il vostro zelo e il vostro impegno nell’invitare altri a unirsi a noi questa sera.

Ora, Bill, potresti leggere il commento dall’opuscolo Esaminiamo le Scritture? “Gli edificatori”, cioè i capi ebrei, rigettarono il Messia. Infatti, non solo non volevano ascoltarlo né riconoscere che fosse il Cristo, ma, insieme a molti altri ebrei, arrivarono al punto di chiedere a gran voce la sua morte. Ebbero quindi un ruolo nell’uccisione di Gesù. Dato che Gesù era stato rigettato e ucciso, in che modo poteva diventare “la testa dell’angolo”? Solo se fosse risorto. Parlando di “Gesù Cristo il Nazareno”, l’apostolo Pietro disse: “[Questo è colui] che voi metteste al palo ma che Dio ha destato dai morti”. E solo di questo Figlio risuscitato si dice: “Non c’è [...] nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo essere salvati”.

Ora seguiamo insieme la registrazione dei brani biblici in programma per oggi.

“Il primo giorno dei Pani Azzimi i discepoli andarono da Gesù a chiedergli: ‘Dove vuoi che prepariamo la Pasqua, così che tu possa mangiarla?’ Lui rispose: ‘Andate in città dal tal dei tali e ditegli: “Il Maestro dice: ‘La mia ora è vicina; celebrerò la Pasqua con i miei discepoli in casa tua’”’. I discepoli seguirono quindi le istruzioni di Gesù e prepararono la Pasqua”.

“Arrivò dunque il giorno dei Pani Azzimi, in cui si doveva offrire il sacrificio pasquale. Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: ‘Andate a prepararci la Pasqua, così che possiamo mangiarla’. Loro gli chiesero: ‘Dove vuoi che la prepariamo?’ Lui rispose: ‘Quando entrerete in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa in cui entrerà e dite al padrone di casa: “Il Maestro ti chiede: ‘Dov’è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?’”

Lui vi mostrerà una grande stanza ammobiliata al piano di sopra. Lì preparate’. Così andarono e trovarono tutto proprio come aveva detto, e prepararono la Pasqua”.

“Venuta la sera, Gesù era a tavola con i 12 discepoli. Mentre mangiavano, disse: ‘In verità vi dico: uno di voi mi tradirà’. Profondamente rattristati, cominciarono a chiedergli uno dopo l’altro: ‘Signore, non sono io, vero?’ Lui rispose: ‘Colui che mette la mano con me nella scodella è quello che mi tradirà. È vero che il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per mezzo del quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Sarebbe stato meglio per quell’uomo se non fosse mai nato’. Giuda, che stava per tradirlo, replicò: ‘Non sono io, vero, Rabbi?’ Gesù gli disse: ‘Tu stesso l’hai detto’. Mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver pronunciato una preghiera, lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: ‘Prendete, mangiate. Questo rappresenta il mio corpo’. E, preso un calice, rese grazie a Dio e lo diede loro, dicendo: ‘Bevetene tutti, perché questo rappresenta il mio “sangue del patto”, che dev’essere versato a favore di molti per il perdono dei peccati. Ma io vi dico che non berrò più di questo prodotto della vite fino al giorno in cui berrò vino nuovo con voi nel Regno del Padre mio’. Infine, dopo aver cantato lodi, uscirono verso il Monte degli Ulivi. Quindi Gesù disse loro: ‘Questa notte la fede di tutti voi vacillerà a motivo di quello che mi succederà, perché è scritto: “Colpirò il pastore, e le pecore del gregge si disperderanno”.

Ma dopo che sarò stato risuscitato, vi precederò in Galilea’. Pietro però gli rispose: ‘Anche se la fede di tutti gli altri vacillerà a motivo di quello che ti succederà, la mia non vacillerà mai!’ Gesù gli disse: ‘In verità ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte’. Pietro gli rispose: ‘Non ti rinnegherò affatto, nemmeno se dovessi morire con te’. E tutti gli altri discepoli dissero la stessa cosa. Quindi Gesù arrivò con loro nel luogo chiamato Getsèmani e disse ai discepoli: ‘Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare’. E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedèo, cominciò ad addolorarsi e a essere molto angosciato.

Quindi disse loro: ‘Sono profondamente addolorato, tanto da morire. Restate qui e vigilate con me’. E andando un po’ più avanti si inginocchiò con il viso a terra e pregò: ‘Padre mio, se è possibile, si allontani da me questo calice. In ogni caso, non come voglio io, ma come vuoi tu’. Tornò poi dai discepoli e li trovò addormentati, e disse a Pietro: ‘Non siete riusciti a vigilare con me nemmeno per un’ora? Vigilate e pregate di continuo per non cadere in tentazione. Certo, lo spirito è volenteroso, ma la carne è debole’. Di nuovo, una seconda volta, andò a pregare e disse: ‘Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani senza che io lo beva, si compia la tua volontà’. E ritornò e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano appesantiti. Allora li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta dicendo ancora la stessa cosa.

Poi tornò dai discepoli e disse loro: ‘In un momento come questo voi dormite e vi riposate? Ecco, si è avvicinata l’ora in cui il Figlio dell’uomo sarà consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo. Il mio traditore si è avvicinato’. Stava ancora parlando, quand’ecco che arrivò Giuda, uno dei Dodici, accompagnato da una grande folla con spade e bastoni mandata dai capi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il suo traditore aveva dato loro un segno, dicendo: ‘Quello che bacerò, è lui; arrestatelo’. Andando dritto verso Gesù, disse: ‘Salve, Rabbi!’, e gli diede un tenero bacio. Ma Gesù gli disse: ‘Amico, cosa sei venuto a fare?’ Quindi si avvicinarono, afferrarono Gesù e lo arrestarono. Ma uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la sfoderò e colpì lo schiavo del sommo sacerdote, staccandogli l’orecchio. Allora Gesù gli disse: ‘Rimetti la spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada moriranno di spada. Pensi forse che non possa implorare il Padre mio perché mi provveda in questo momento più di 12 legioni di angeli? Ma se lo facessi, come si adempirebbero le Scritture, secondo le quali deve accadere così?’ Poi Gesù disse alla folla: ‘Siete venuti ad arrestarmi con spade e bastoni come se fossi un ladro? Ogni giorno ero seduto nel tempio a insegnare, eppure non mi avete arrestato. Ma tutto questo è accaduto perché si adempissero gli scritti dei profeti’. Quindi tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono”. È stato bello essere collegati con voi oggi. E a nome del Corpo Direttivo vi auguro una buona giornata al servizio di Geova, e che Geova possa benedire la Commemorazione che celebrerete questa sera. Vogliamo molto bene a ognuno di voi. E ora mettiamoci all’opera e proviamo a invitare più persone possibile alla Commemorazione.

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