Invece di una conclusione
La coscienza dell'America è dietro le sbarre. Ma negli Stati Uniti vagano liberi i neo-nazisti e i membri del Ku Klux Klan, i complici degli hitleriani, i nazisti come Klaus Barbie, il macellaio della città francese di Lione, e Strughold, che condusse barbari esperimenti sui prigionieri di guerra a Dachau e dopo la guerra fu a capo del servizio medico dell'aeronautica statunitense, gli assassini e i terroristi della CIA e degli “squadroni della morte” protetti da Washington delle giunte fasciste latinoamericane. Molte di queste persone conducono una vita spensierata nella “Città sulla collina”. I “paladini dei diritti umani” di Washington troveranno sempre lavoro per loro. Non si possono nascondere alla comunità mondiale e al popolo americano i crimini che la classe dirigente statunitense commette sotto questa nobile parola d'ordine. Gli americani e gli europei occidentali si pongono sempre più spesso questa domanda: Gli Stati Uniti possono atteggiarsi a campioni dei diritti umani mentre calpestano questi diritti e tutte le norme del diritto internazionale occupando Grenada, conducendo una guerra non dichiarata contro il Nicaragua con l'aiuto dei somozisti sopravvissuti e di altri agenti della CIA, sovvenzionando i düşman afghani, che commettono atrocità contro i civili nella Repubblica Democratica dell'Afghanistan, sostenendo gli elementi di Pol Pot, colpevoli di aver sterminato più di tre milioni di kampucheani, incoraggiando l'apartheid in Sudafrica, partecipando alle operazioni di genocidio di Israele in Libano e ai pogrom dell'esercito salvadoregno, organizzando l'assassinio dei capi politici che non sono graditi a Washington, complottando e inscenando putsch e colpi di stato ovunque nel mondo?! La risposta può essere una sola: la Washington ufficiale, che ha elevato il terrorismo internazionale a livello di politica dello Stato e che calpesta i diritti civili e le libertà di milioni di americani, non può ingannare nessuno cercando di nascondere la propria nudità con le vesti da “paladino dei diritti umani”, da difensore della “libertà e della democrazia nel mondo”.