Imitiamo la generosità di Geova (1 Cron. 29:14)

Imitiamo la generosità di Geova (1 Cron. 29:14)

David Schafer

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1 Cronache 29:14
"“Eppure, chi siamo io e il mio popolo da poter offrire volontariamente tutto questo? Ogni cosa infatti viene da te; ti abbiamo dato quello che viene dalla tua stessa mano".

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Immaginate di mangiare il vostro frutto preferito: un cocomero fresco e succulento, una pesca fragrante, una pera saporita, o quella mela che avete lì sul tavolo. Un frutto buono, unico e nutriente. Lo mangiate, e dentro ci trovate i semi. Per tante persone sono solo uno scarto, eppure i semi ci dicono molto sul nostro Creatore. Lo scopriamo leggendo 2 Corinti capitolo 9. Vi invito a considerare insieme a me i versetti da 8 a 15.

Geova ha una qualità meravigliosa di cui vogliamo parlare oggi. Lui vuole che gustiamo cose sane e deliziose. E non solo oggi, ma vuole che lo facciamo anche domani, la settimana prossima e così via. E vuole che anche le generazioni dopo di noi continuino a farlo. Se prendessimo tutti i semi che troviamo in un unico frutto e li piantassimo, raccoglieremmo molto di più di quello che potremmo mangiare. Ad esempio, un cocomero contiene come minimo 200 semi; ogni seme produce una pianta, e ogni pianta produce almeno 2 frutti. Quindi con i semi di un solo cocomero avremmo altri 400 cocomeri, molti di più di quelli che una persona normale potrebbe mangiare in un’intera estate. E c’è un buon motivo per questo. Esaminiamo con attenzione il brano di 2 Corinti capitolo 9. Concentriamoci su alcuni punti.

Il versetto 8 contiene un concetto importante che dobbiamo capire bene: l’“immeritata bontà” di Dio. Ora leggeremo il versetto 8, spiegheremo questa espressione, parleremo del motivo per cui Geova mostra immeritata bontà, poi torneremo ai cocomeri, e infine capiremo cosa c’entra tutto questo con la nostra adorazione. In 2 Corinti 9:8 leggiamo: “Inoltre Dio può far abbondare tutta la sua immeritata bontà nei vostri confronti, in modo che siate sempre del tutto autosufficienti e abbiate in abbondanza ciò che vi serve per ogni opera buona”.

Cominciamo dal concetto di “immeritata bontà”: sapreste spiegare precisamente cosa significa? Non è facile tradurlo dalla lingua originale. Non è un concetto legato a un giudizio, come per dire: “Non ti meriti minimamente la mia bontà, ma te la mostro lo stesso”. No, il significato non è assolutamente questo. L’espressione si riferisce a chi dà, non a chi riceve. Geova è pronto a dare. È fatto così. Non siamo stati noi a dare a lui per primi. È felice di esprimerci generosità, bontà, amore e le sue altre belle qualità non perché ce lo meritiamo o perché sia obbligato a farlo, ma perché è il suo modo di essere. È grandioso eppure è umile, e ha la volontà di dare in modi che non possiamo neanche immaginare e che non potremmo mai ricambiare. Ecco che cos’è l’immeritata bontà. Troverete una spiegazione simile nel Glossario che abbiamo nella Bibbia.

Geova potrebbe miracolosamente provvedere alle persone cose buone in abbondanza, come ha fatto nel giardino di Eden o con la manna, ma fa qualcosa di meglio. Permette a chi vuole essere suo amico di collaborare con lui nel mostrare generosità, nei limiti dell’imperfezione umana. E lo fa perché sa che questo ci rende felici, infatti “c’è più felicità nel dare che nel ricevere”, perché questo ci dà l’opportunità di mostrare ciò che proviamo per lui e per le persone, e perché mostrare amore ci avvicina a lui e rafforza i legami che abbiamo con i fratelli in tutto il mondo. Guardate come viene spiegato tutto questo nel versetto che abbiamo letto poco fa: “Dio può far abbondare tutta la sua immeritata bontà nei vostri confronti, in modo che... ...siate sempre del tutto autosufficienti e abbiate in abbondanza ciò che vi serve per ogni opera buona”.

Il versetto 9 dice: “Come è scritto [cioè in Salmo 112:9]: ‘[La persona generosa che teme Geova] ha distribuito generosamente; ha donato ai poveri. La sua giustizia dura per sempre’”. Quindi questi versetti ci stanno forse dicendo che l’immeritata bontà di Geova è così grande che i suoi servitori avranno sempre abbastanza per sé stessi e in abbondanza per fare opere buone nei confronti degli altri? Sì, è esattamente quello che impariamo da questi versetti.

Quello che dobbiamo chiederci è: “Sono davvero convinto che sia così? Sono convinto che se sarò generoso non mi mancherà niente perché Geova mi darà ciò di cui ho bisogno per fare del bene? Sono convinto che Geova per la sua immeritata bontà mi darà più di quello che ho dato ad altri così che io possa continuare a essere generoso per sempre?”

Ritorniamo all’esempio iniziale a proposito della frutta che mangiamo. Dio ha messo i semi nella frutta. E se prendessimo tutti i semi che troviamo in un unico frutto e li piantassimo, avremmo molto di più di quello che potremmo mangiare. Nei versetti 10 e 11 è riportato esattamente lo stesso esempio: “Colui che fornisce abbondantemente il seme al seminatore e il pane da mangiare vi fornirà e vi moltiplicherà il seme e aumenterà i frutti della vostra giustizia. In ogni cosa venite arricchiti per ogni sorta di generosità, che per mezzo nostro spinge a rendere grazie a Dio”.

Che brano toccante! Quindi, perché Geova dà in modo così abbondante? Lo fa perché così, come dice il versetto 8, noi possiamo essere generosi. È chiaro che la generosità è motivata dalla fede e dall’amore.

Ma perché possiamo dire che mostrare generosità è anche un atto di adorazione? Il versetto 11 dice che la “generosità [...] per mezzo nostro spinge a rendere grazie a Dio”. Pensiamoci: la nostra generosità spinge gli altri a pregare, e pregare è un atto di adorazione.

E non solo; il versetto 12 dice: “Perché l’adempimento di questo servizio pubblico non solo soddisferà ampiamente le necessità dei santi, ma produrrà anche un’abbondanza di ringraziamenti a Dio”.

All’adunanza annuale abbiamo sentito che negli ultimi 2 anni di servizio la nostra organizzazione ha utilizzato quasi 50 milioni di dollari per le operazioni di soccorso. Abbiamo visto immagini delle case dei nostri fratelli prima e dopo la ricostruzione. È stato bello vedere come ci siamo presi cura dei nostri fratelli. La nota in calce al versetto 12 definisce attività di questo tipo un “ministero”. Si tratta di sacro servizio, e, come tale, il risultato è che molti sono spinti a ringraziare Dio.

Il versetto 13 continua: “Grazie alla prova fornita da questo ministero, glorificheranno Dio perché siete sottomessi alla buona notizia riguardo al Cristo”. Proprio così: siete veri cristiani e vivete secondo quello in cui credete, “come avete dichiarato pubblicamente, e perché siete generosi nella vostra contribuzione per loro e per tutti; e supplicando a vostro favore manifesteranno il loro affetto per voi a causa della straordinaria, immeritata bontà che Dio riversa su di voi. Sia ringraziato Dio per il suo dono, che le parole non bastano a descrivere!”

In altre parole, la sua immeritata bontà, la sua inclinazione a essere generoso che va oltre le nostre aspettative e ciò che potremmo ricambiare, è il dono che ci permette di continuare a essere generosi. Ogni giorno Geova riceve milioni di preghiere di ringraziamento per la generosità che manifestiamo. Questo rafforza i legami con i nostri fratelli.

Allora, come possiamo dimostrarci generosi? Dove troviamo il tempo, le energie, le risorse, le idee, la motivazione, l’amore e le occasioni per essere generosi? È Geova che ci dà tutte queste cose grazie alla sua immeritata bontà. E quando sosteniamo l’opera del Regno, aiutiamo chi è nel bisogno. In questo modo Geova viene adorato, come dice il versetto di oggi, 1 Cronache 29:14: ‘Ogni cosa viene da Geova, e gli abbiamo dato quello che viene dalla sua stessa mano’.

Avete capito il significato dell’immeritata bontà di Geova, della sua inclinazione a dare generosamente. Avete confidato nella sua promessa, avete imitato la sua bontà, e state provando la felicità che viene da lui. È così che funziona l’organizzazione di Geova. Geova continuerà a benedirvi per la generosità che mostrate.

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