Il videogioco da Prodotto a Servizio

Il videogioco da Prodotto a Servizio

Versus_ | Inforge.net Staff


Con questo articolo vorrei proporre un mio pensiero riguardante l’evolversi dell’industria videoludica, che indubbiamente sta variando sempre di più le proprie manovre verso una nuova tipologia di prodotto. Fateci sapere cosa ne pensate nell'apposito topic sul forum.

Nonostante a una visione superficiale potrebbe sembrare rimasto tutto piuttosto invariato, il mercato dei videogiochi ha subito, soprattutto negli ultimi anni, delle svolte incredibili ed ho sentito il bisogno di confrontarmi con l’intera Inforge.net su questo argomento.


Il videogioco da Prodotto a Servizio

• Le manovre di mercato

Innegabile è la riflessione che ne scaturisce dalle manovre di mercato di ieri in confronto a quelle odiere. Poco più di un decennio fa (ma anche meno) il gioco presentava una manovra di marketing spinta, che puntava a vendere il maggior numero di copie possibili, poichè gli introiti maggiori provenivano principalmente, se non totalmente, da queste vendite.

Al momento dell’uscita il gioco era fatto e finito, pronto al lancio e materialmente parlando, si iniziava a pensare allo sviluppo del titolo successivo, se quest’ultimo era in programma.

Oggi le manovre di mercato partono parecchio tempo prima, ma si parla di anni, non mesi. Il tutto incentivato dall’hype creato dalla rete e dalle community di appassionati, che contribuiscono a dare visibilità ai progetti annunciati durante le maggiori conferenze globali quali E3 e simili. Innumerevoli i titoli presentati tramite un trailer a questi eventi, per poi ripresentare altre informazioni l’anno successivo e quello dopo ancora… Insomma ma il gioco quando esce? Nessuno lo sa, ma tutto ciò contribuisce alle calcolate manovre di marketing attualmente in uso.


The Last Guardian ha fatto scalpore con le prime immagini all'E3 del 2009, uscito poi a fine 2016.


• Le microtransazioni e i guadagni delle aziende

L’arrivo dei giochi in multiplayer ha contribuito al riunirsi di videogiocatori in community, ne è un esempio il nostro forum Inforge.net, ma con questi giochi pian piano anche la roadmap e i guadagni delle aziende sono andati evolvendosi.

Seguendo gli anni la prima increspatura possiamo attribuirla all’esordio del genere Free-to-Play, che portava sulla scena videoludica i primi giochi con meccaniche longeve ed uno shop, che al di là del pay-to-win o meno permetteva agli sviluppatori di guadagnare, di intraprendere una campagna marketing duratura, oltre a continuo sviluppo e mantenimento dei server di gioco.

Prima ancora di questi possiamo citare i DLC, mentre nell’ultimo periodo addirittura abbiamo sentito parlare di proteste e scandali riguardanti le famose microtransazioni persino presenti in alcuni singleplayer e adottate da famosi giganti del settore.

Mi sembra inutile far presente che le entrate sono NETTAMENTE superiori alle derivate dalla vecchia forma di monetizzazione del prodotto.


Ormai famose Loot Boxes adottate da moltissimi giochi come forma di introito fisso anche dopo il lancio.


• Da Prodotto a Servizio

Possiamo quindi dire che siamo arrivati al punto di acquistare non più un prodotto fatto e finito, ma addirittura un vero e proprio servizio? Alcuni titoli vengono ormai messi in circolazione nonostante siano ancora da completare, con famose patch al day one, sempre se arrivano. Per non parlare delle ormai eterne beta e lo stato di “early access”. I giochi se prima venivano pensati per intrattenere un annetto ad esagerare per poi passare al capitolo successivo, attualmente vengono programmate roadmap per rendere fruibile ed interessante un servizio, che dovrà intrattenere in casi estremi anche 5 anni o più con contenuti in continua uscita. Spesso vengono inserite meccaniche di grinding estremo, mettendo i giocatori su una continua gara a chi effettivamente gioca di più (o spende di più), derivato dal sistema di casual gaming che ha avuto origine tramite il gioco su mobile.

Sembra inutile sottolineare che il tutto è a dispetto di chi non ha troppo tempo e spesso vorrebbe giocare con amici senza troppe statistiche a cui fare riferimento.


Esempio di Roadmap dei DLC del primo Destiny.


• Conclusioni

Non so se tutto ciò sia un bene o un male, ma sicuramente si tratta di un’evoluzione dell’intero mercato, che va a vantaggio delle tasche delle grandi aziende. I punti toccati in questo articolo sono molteplici, nella speranza di far nascere riflessioni riguardo i vari aspetti evidenziati. Fateci sapere cosa ne pensate commentando in questo topic sul forum.

Report Page