Il terrore di Yellowknife

Il terrore di Yellowknife

Avvocato Atomico
Prove tecniche di congelamento

Post originale su Facebook: https://www.facebook.com/AvvocatoAtomico/posts/308699050796292

Immagina un'industria così letale da produrre rifiuti tossici in grado di sterminare l'umanità. Immagina che un singolo sito minerario in via di dismissione contenga abbastanza materiali velenosi da uccidere l'intera popolazione umana DUECENTO VOLTE.

Immagina che questi rifiuti non siano smaltibili, non si decompongano e che l'unico modo di gestirli sia quello di stoccarli sottoterra fino alla fine dei tempi.

Si può essere favorevoli ad un'industria del genere?
Ci si può dichiarare ambientalisti ed essere favorevoli ad un'industria del genere?
Si può permettere che operazioni del genere avvengano sotto i piedi dei cittadini senza che questi abbiano voce in capitolo?

Certamente no, ed è per questo che è importante dire di no a … l'estrazione dell'oro.

Come, pensavate che stessi parlando del nucleare? Oh, mi spiace per l'equivoco, ma la storia di oggi riguarda altro.

La cittadina di Yellowknife, in Canada, si trova al di sopra di una vecchia miniera d'oro: lo sfruttamento è iniziato alla fine degli anni '40, e oggi il filone è sostanzialmente esaurito. Quello che resta nella miniera sono i prodotti di scarto delle operazioni minerarie: 237.000 tonnellate di Triossido di Arsenico.

Che è altamente idrosolubile, tossico in dosi pari a 20 mg, estremamente cancerogeno in caso di esposizione prolungata e letale se la dose assunta è superiore a 100 mg.

Come si può gestire un tale quantitativo di un materiale tanto pericoloso? Semplice: stoccandolo sottoterra, proprio come si fa con le scorie radioattive di alto livello.

… beh, quasi: ci sono infatti due importanti differenze tra il combustibile esausto delle centrali nucleari e l'Arsenico. La prima è che le industrie che utilizzano l'Arsenico non sono tenute a rinchiuderlo in cask a prova di missile, terremoto, attentato ed erosione, quindi per evitare la contaminazione delle falde acquifere sotterranee non basta stoccare il materiale sottoterra: bisogna anche congelarlo, e mantenerlo congelato fino a quando non smetterà di costituire un pericolo.

La seconda differenza è che l'Arsenico non è radioattivo, il che significa che la sua tossicità non è destinata a diminuire nel tempo.

Tra centomila anni le scorie radioattive che produciamo oggi avranno raggiunto un livello di radioattività inferiore a quello dell'Uranio normalmente presente nella crosta terrestre; l'Arsenico invece sarà ancora tossico.

E sarà ancora tossico tra un milione di anni, e tra cento milioni di anni, e tra un miliardo di anni.

In altre parole, l'Arsenico contenuto nella miniera di Yellowknife dovrà essere mantenuto congelato fino alla fine dell'esistenza della nostra specie su questo pianeta (foto: prove di tecniche di congelamento).

Un caso unico? Non proprio. Oggi nel mondo si producono 36.400 tonnellate di Arsenico all'anno: lo si utilizza in alcuni insetticidi, in alcuni mangimi per il pollame, nei fuochi d'artificio, nella chimica farmaceutica e in alcuni tipi di pannelli solari (l'Arseniuro di Gallio è un ottimo semiconduttore).

Quanti di voi hanno manifestato di recente contro l'industria dell'Arsenico, preoccupati che qualche terrorista possa rubare questa sostanza e utilizzarla per compiere attentati?

Qualcuno di voi ha sentito Greenpeace definire i pannelli solari a base di Arsenico "eticamente inaccettabili" perché costringeranno le generazioni future a gestire rifiuti che resteranno tossici fino alla fine della vita sulla Terra?

Non c'è nessun documentarista intento a girare "Into Eternity 2", in cui si spiegherà la necessità di creare un culto che trasmetta alle generazioni future la necessità di mantenere sottozero il ghiaccio della miniera di Yellowknife perché se no succede un disastro?

Mentre riflettete su queste domande retoriche, io vado avanti con le brutte notizie… sì, perché incidentalmente l'Arsenico non è l'unico elemento altamente tossico che produciamo e che poi dobbiamo gestire. Ci sono anche il Mercurio, il Cadmio, il Cianuro, e tanta altra roba, che viene stoccata sottoterra senza proteste da parte di nessuno.

Ci sono persino aziende specializzate che si occupano dello stoccaggio sotterraneo dei rifiuti tossici, ad esempio la tedesca K+S, qui trovate una panoramica della loro attività: https://www.kpluss.com/en-us/our-business-products/waste-management/underground-disposal/.

Curioso no? In Germania le persone protestano perché, come in Italia, nessuno vuole un sito di stoccaggio dei rifiuti radioattivi vicino a casa propria, ma nessuno si preoccupa dei due siti sotterranei di K+S, imbottiti di materiali pericolosissimi.

Ora, qualcuno potrebbe obiettare che la presenza di rifiuti tossici pericolosi e il loro interramento non sono buoni motivi per essere favorevoli all'industria nucleare, che crea ulteriori scorie problematiche da gestire, ma la realtà è un attimino diversa:

  1. I rifiuti radioattivi creano molti meno problemi: prima di tutto perché sono solidi e compatti, e quindi non occorre adottare soluzioni come il congelamento; e poi perché la radioattività cala nel tempo, la tossicità di tipo chimico no.
  2. In tutto il mondo in 70 anni di nucleare civile abbiamo prodotto 400.000 tonnellate di scorie radioattive di alto livello. Solo in Europa la produzione di rifiuti tossici è di circa 100 milioni di tonnellate ALL'ANNO. Cioè il nostro continente produce ogni anno diciassettemila volte più rifiuti tossici di quanto l'intero mondo produce rifiuti radioattivi. Direi che come minimo chi protesta contro il nucleare dovrebbe rivedere le sue priorità.
  3. Dal momento che una parte importante dei rifiuti tossici proviene dall'industria della raffinazione petrolchimica, passare al nucleare comporta effettivamente una riduzione dell'ammontare di sostanze pericolose da gestire.
  4. Ma soprattutto, TUTTI sanno che la produzione di energia nucleare genera scorie radioattive, mentre nessuno sa quali siano le filiere industriali che generano rifiuti contenenti Arsenico, Cadmio, Mercurio, Cianuro, etc.

Nessuno se ne preoccupa. Nessuno ne parla. Perché la verità è che tendenzialmente non gliene frega un cazzo a nessuno.

Le persone che vivono terrorizzate dalle scorie nucleari si dividono in due categorie: quelli che non sono realmente preoccupati né per l'ambiente né per la salute delle persone e vogliono solo razionalizzare il loro odio per una tecnologia che non conoscono e non capiscono, e quelli che, non per colpa loro, sono cascati in questa colossale bugia.

Il "problema delle scorie nucleari" non è altro che uno splendido esempio di operazione goebbelsiana: una balla ripetuta talmente tante volte da diventare verità.

Ah, c'è un ultima differenza tra le scorie nucleari e i rifiuti tossici a base di Arsenico: negli ultimi decenni si sono verificati almeno venti incidenti che hanno portato a contaminazioni di Arsenico nelle falde acquifere, quasi tutti in Asia; in particolare in Bangladesh il 20% dei casi totali di tumore è riconducibile all'esposizione a livelli troppo alti di Arsenico; ad oggi non si registra un singolo caso di morte o malattia dovuto a contaminazione da scorie nucleari.

-Luca

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