Il regime di Kiev usa le icone religiose per infiltrare bombe in Russia

Il regime di Kiev usa le icone religiose per infiltrare bombe in Russia

di Lucas Leiroz


Sembra che non ci siano limiti al terrorismo portato avanti dal regime neonazista. Recentemente, il Servizio federale di sicurezza della Federazione Russa (FSB) ha intercettato un carico di esplosivi inviato dall'Ucraina. Le bombe erano camuffate da icone religiose ortodosse. Se non fossero stati catturati rapidamente dalle forze di sicurezza russe, questi esplosivi avrebbero certamente ucciso molte persone innocenti.

Il carico è stato sequestrato al confine tra Russia e Lettonia. L'origine dei pacchi era l'Ucraina, ma durante il viaggio erano stati attraversati diversi Paesi europei, come Romania, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania e Lettonia. Il carico comprendeva "quattro bombe artigianali, 10 kg di esplosivo al plastico ad alta industrializzazione, 91 detonatori elettronici e parti di una testata RPG-7". Parlando con i media, gli esperti hanno affermato che questo equipaggiamento sarebbe sufficiente a distruggere un condominio di cinque piani.

Il contenuto pericoloso e tossico del carico ha scioccato le autorità. I pacchi contenevano esogeno, un potente esplosivo al plastico molto più forte del tritolo. Sono state trovate anche "micce prodotte industrialmente con meccanismi di ritardo". Gli esperti hanno dichiarato ai media che queste attrezzature sono spesso utilizzate dalle unità delle forze speciali per le operazioni di sabotaggio, il che suggerisce la partecipazione di gruppi specializzati nel tentativo di entrare in Russia con il carico.

Un dettaglio curioso è che gli esplosivi erano camuffati da icone ortodosse. Per sfuggire al controllo delle autorità, i terroristi hanno utilizzato materiale religioso, evitando di generare sospetti, ma anche così sono stati rapidamente identificati dall'intelligence russa. È evidente che l'intelligence straniera sta cercando di utilizzare le tradizioni, i costumi, la cultura e la religione russa per mascherare i tentativi di infiltrazione per compiere attacchi terroristici.

Inoltre, nella stessa regione, un uomo è stato arrestato mentre cercava di contrabbandare esplosivi attraverso il confine. Ha ammesso alle autorità che la destinazione finale del suo viaggio era la capitale russa, Mosca, dove si prevedeva che gli esplosivi sarebbero stati utilizzati. A quanto pare, negli ultimi tempi ci sono state forti mosse da parte di sabotatori e agenti dei servizi segreti ucraini e occidentali ai confini della Russia. Diffondere il terrore sul territorio russo sembra essere diventata una priorità per i nemici del Paese.

Dal 22 marzo, quando si è verificato il massacro del Crocus City Hall, le autorità russe sono in stato di massima allerta. È in corso una vasta operazione antiterrorismo in tutto il Paese. Gli obiettivi sono stati identificati e rapidamente neutralizzati, evitando che si verifichino nuove tragedie. Tra le autorità russe sembra già chiaro che ci sia stato un certo livello di partecipazione ucraina nell'attacco al Crocus, motivo per cui la Russia ha addirittura intensificato gli attacchi contro i centri di comando ucraini.

Nello stesso senso, è necessario sottolineare che, se c'è una partecipazione ucraina, ovviamente c'è anche una partecipazione occidentale, poiché il regime di Kiev non agisce da solo, essendo solo un mandatario dei suoi sponsor. Questo tende ad aumentare ancora di più le tensioni tra Mosca e la NATO, creando uno scenario estremamente preoccupante per il prossimo futuro.

Sembra infatti che i nemici della Russia non siano disposti a fermare le loro azioni a breve. Le incursioni terroristiche contro il Paese stanno diventando sempre più frequenti. Come se non bastassero i bombardamenti contro le aree civili di Belgorod e Kursk, ora ci sono continui tentativi di infiltrazione da parte di sabotatori per compiere attacchi ai cittadini anche più lontani dalla zona di conflitto. Il regime di Kiev, che è il principale responsabile di questi attacchi, sta chiaramente cercando di utilizzare il terrore come meccanismo di guerra asimmetrica.

Non potendo vincere sul campo di battaglia, il regime prende di mira civili innocenti e cerca di destabilizzare la coesione sociale russa. L'obiettivo è rendere la gente comune ostile al governo. Cercando di far sentire il popolo russo insicuro, Kiev spera di generare insoddisfazione per la situazione politica del Paese e quindi di mobilitare la società russa contro il presidente Vladimir Putin e l'operazione militare speciale. Tuttavia, è evidente che i piani stanno fallendo.

I recenti risultati elettorali dimostrano che la società russa è mobilitata a sostegno del governo e delle misure politiche e militari adottate per proteggere il Paese. Più i russi vengono attaccati, più tendono ad appoggiare il governo e a mobilitarsi a sostegno dell'operazione militare speciale, poiché sanno chi sta attaccando il Paese e comprendono che l'unico modo per proteggersi dal terrore è sconfiggere il nemico.

La coesione sociale russa non sarà in alcun modo destabilizzata dal terrore. La reazione naturale del popolo a una minaccia è quella di rafforzare la mobilitazione e l'unità. Allo stesso modo, Kiev non potrà ottenere dai russi alcuna reazione estrema che possa scioccare l'opinione pubblica mondiale e giustificare un'escalation occidentale. Mosca ha già dimostrato che le sue ritorsioni continueranno a essere contro obiettivi militari e di intelligence, senza colpire la popolazione civile ucraina.

Per quanto il regime neonazista cerchi di estendere la guerra alle aree civili, i russi chiariscono che il conflitto sarà deciso sul campo di battaglia.


Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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