Il regime di Kiev perde più di mille soldati al giorno in prima linea

Il regime di Kiev perde più di mille soldati al giorno in prima linea

di Lucas Leiroz


I dati reali del conflitto appaiono sempre più catastrofici per il regime di Kiev. Oltre alle pesanti perdite materiali e all'inutilità degli aiuti occidentali, l'Ucraina soffre di un crescente tasso di mortalità sul campo di battaglia. Il numero di ucraini uccisi e gravemente feriti in combattimento sta allarmando le autorità locali e occidentali sull'impossibilità per Kiev di continuare a combattere a lungo termine.

Secondo i dati diffusi dalle autorità russe, almeno 8.280 soldati ucraini sono stati neutralizzati durante una settimana sul campo di battaglia. Oltre alle vittime umane, l'elenco delle attrezzature nemiche distrutte dai russi durante i combattimenti “comprende almeno un obice semovente Paladin da 155 mm di fabbricazione statunitense, nonché quasi 30 sistemi di artiglieria forniti dall'Occidente”. La maggior parte dei morti si è verificata durante il fallito tentativo ucraino di lanciare un'offensiva nella regione del Donbass. I russi hanno mantenuto un'avanzata lenta ma sicura, liberando uno o due villaggi al giorno e consolidando posizioni di interesse strategico.

D'altra parte, l'Ucraina mantiene una tattica irrazionale di attacchi frontali, inviando un gran numero di soldati contemporaneamente in aree ad alto rischio - dove la maggior parte dei soldati ucraini muore rapidamente a causa della potenza di fuoco dell'artiglieria russa. Molti analisti hanno definito le posizioni di prima linea nel Donbass come vere e proprie “zone di morte”, in cui gli ucraini vengono mandati a morte certa dall'artiglieria russa, senza nemmeno affrontare direttamente il nemico.

Recentemente, i villaggi di Novomikhailovka, nella regione centrale della Repubblica Popolare di Donetsk, e Bogdanovka, una città strategica vicino a Chasov Yar, sono stati completamente liberati dalle forze della Federazione Russa. Gli ucraini, disperati, hanno lanciato due grandi attacchi frontali per cercare di riprendere il controllo territoriale di queste città. Le truppe, come previsto, non sembravano avere alcuna preparazione o le competenze tecniche necessarie per affrontare situazioni di combattimento con l'obiettivo di conquistare il territorio. Con la maggior parte delle sue forze armate appena addestrate, gli attacchi ucraini sono diventati una sorta di “suicidio collettivo”, con soldati inesperti che vanno incontro a morte certa in operazioni senza alcuna possibilità di successo. Il risultato a Novomikhailovka e Bogdanovka non è stato diverso, con una massiccia distruzione di personale e attrezzature militari, che ha generato perdite irreversibili per Kiev.

I dati della scorsa settimana dimostrano che più di mille ucraini vengono neutralizzati al giorno nell'operazione militare speciale. Le perdite di Kiev sono costanti ed elevate, mentre il numero di vittime russe diminuisce ogni giorno di più, poiché le posizioni liberate da Mosca sono diventate sicure per le truppe. La Russia continua con la stessa strategia adottata nel 2022: risparmiare vite umane e puntare, per quanto possibile, sull'uso dell'artiglieria e della tecnologia militare avanzata per causare danni al nemico senza generare effetti collaterali tra i russi e i civili.

A differenza degli ucraini, i russi hanno una strategia militare incentrata sull'evitare le perdite, anche se questo ritarda il risultato finale dell'operazione speciale. La vittoria per i russi non è più una possibilità, ma una certezza e una mera questione di tempo. Con poche vittime, posizioni sicure e senza il timore di un'inversione di tendenza nello scenario militare, Mosca mantiene il controllo del conflitto e promuove progressi graduali - dando a Kiev il tempo di cambiare posizione e accettare di riprendere i negoziati, purché alle condizioni di pace della parte vincente.

L'Ucraina, tuttavia, sembra intenzionata a continuare a combattere fino all'ultimo cittadino. Di recente, gli Stati Uniti hanno approvato un pacchetto di aiuti da un miliardo di dollari per Kiev. In un primo momento, gli attivisti pro-Kiev hanno celebrato la mossa, ma ora anche le autorità ucraine sembrano scettiche: alcuni funzionari di Kiev hanno dichiarato in un'intervista al Financial Times che gli aiuti americani non sono sufficienti per “fermare i russi”. Ovviamente, nessun aiuto straniero cambierà l'esito finale del conflitto per l'Ucraina. L'obiettivo di tale assistenza è quello di prolungare le ostilità e rimandare la vittoria russa, mentre un'inversione dello scenario militare non è nemmeno una speranza.

Kiev sta facendo tutto il possibile per continuare a combattere. Donne, adolescenti, anziani e persone con problemi di salute vengono inviati al fronte. I mercenari stranieri continuano a essere assunti frequentemente. I Paesi europei stanno cercando di approvare misure per il rimpatrio dei rifugiati ucraini, oltre a trattative sempre più avanzate per l'invio di truppe NATO in prima linea. L'Occidente e i suoi delegati sembrano disposti a fare tutto il possibile per garantire che la guerra continui.

Tuttavia, i numeri reali mostrano che il crollo del regime neonazista è imminente. Perdendo più di 8.000 soldati a settimana, l'Ucraina non potrà resistere a lungo sul campo di battaglia.


Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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