Il progetto per costruire una spiritualità solida

Il progetto per costruire una spiritualità solida

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Anthony Morris

Per iniziare, ho pensato di farvi vedere questo. Si tratta di un progetto. Questo progetto che ho in mano, e che mi ha dato un amico, fa parte dei progetti per la costruzione della sede mondiale. Questo riguardava l’edificio Uffici e Servizi, era... era il suo progetto. Molti di questi sono su sfondo blu. Quello che ho imparato al riguardo è che adesso molti progetti sono su sfondo bianco. Un vocabolario definisce molto bene questo termine; ecco cosa dice: “In ingegneria e architettura, il complesso degli elaborati [...] che determinano le forme e le dimensioni di un’opera da costruire, ne stabiliscono i materiali, il modo di esecuzione, le particolarità costruttive”. Pensando soprattutto ai progetti che può fare un architetto, non ho potuto fare a meno di pensare a Proverbi capitolo 8; in questo capitolo si parla di Gesù come di un “artefice”, e sappiamo che Geova è l’Architetto. È il Creatore. Gesù era una persona spirituale perché seguì le indicazioni dell’Architetto. Questa è una cosa importante da tenere sempre bene a mente; torneremo all’esempio del progetto tra un momento. Un’altra definizione che mi è sembrata pertinente è questa: “Progetto esecutivo: l’opera viene descritta, rappresentata e precisata in ogni [...] parte, [e questo mi sembra un punto molto interessante] anche attraverso i disegni dei particolari costruttivi oltre alle piante, le viste e le sezioni”. Perciò farò riferimento al progetto esecutivo leggendo con voi i pensieri che troviamo nella seconda lettera di Pietro. Vediamo a cosa mi riferivo parlando del progetto esecutivo per costruire una spiritualità più solida. 2 Pietro capitolo 1, e noterete che ci sono 9 aspetti che esamineremo, versetti da 5 a 7. Pietro scrive: “Per questa stessa ragione fate ogni diligente sforzo per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza l’autocontrollo, all’autocontrollo la perseveranza, alla perseveranza la devozione a Dio, alla devozione a Dio l’affetto fraterno, all’affetto fraterno l’amore”. Ecco il progetto esecutivo. Questi sono i 9 pensieri che vengono espressi qui. Naturalmente ce ne sono molti altri, Geova ci ha dato l’intera Bibbia. Ma qui ritroviamo soltanto un aiutino, un buon progetto esecutivo perché possiate costruire una spiritualità più solida. Ora, partiamo dall’espressione “diligente sforzo”. Questa è la base. Certamente, e lodo tutti voi per questo, avete fatto sforzi diligenti per arrivare fino a qui: siete venuti a Galaad, e avevate lavorato sodo per questo, avete seguito tutte le lezioni e inoltre siete usciti in servizio con “diligente sforzo”. Ora dovete continuare a farlo. Il “diligente sforzo” non è una cosa innata. È una scelta, e questo vale per me e per voi. Dobbiamo fare diligenti sforzi. Comincia tutto da qui. Niente sforzi, niente risultati. Ognuno di noi deve decidere: “Farò ogni diligente sforzo, e diventerò una persona spirituale”. E poi una volta che abbiamo fatto ogni diligente sforzo, ecco un altro punto: fare ogni sforzo per avere fede. Ora, non abbiamo il tempo di scendere nei dettagli di tutti questi aspetti, ma sappiamo bene che la fede è essenziale. Vediamo insieme cosa dice Ebrei capitolo 11. In Ebrei capitolo 11 viene evidenziato quanto la fede sia indispensabile per avere una spiritualità solida. Ebrei 11, versetto 1: “La fede è la certezza che quello che si spera si realizzerà, la chiara dimostrazione di realtà che non si vedono”. Il capitolo continua enfatizzando il bisogno che abbiamo di fede e quanto sia essenziale. Guardiamo il versetto 6. Qui leggiamo: “Senza fede è impossibile piacere a Dio, perché chi si avvicina a Dio deve credere che egli esiste e che ricompensa quelli che lo cercano assiduamente”. È piuttosto chiaro. È impossibile non capire che cosa si dice qui. Dobbiamo mantenere viva la certezza che quello che si spera si realizzerà. Questo contribuisce a renderci persone spirituali. La fede non può indebolirsi, altrimenti, se non abbiamo fede, non possiamo piacere a Dio. È una questione seria. E nessuno di noi vuole passare il resto del tempo che abbiamo a rattristare il nostro Padre celeste, Geova Dio. E questo è ovvio. Infatti subito prima dei versetti che abbiamo letto guardate al capitolo 10, i versetti 38 e 39. Leggiamoli insieme, 10 dal 38: “‘Ma il mio giusto vivrà per fede’, e ‘se torna indietro, non mi compiaccio di lui’. Ora noi non siamo di quelli che tornano indietro verso la distruzione, ma di quelli che hanno fede per la salvezza della propria vita”. Quindi, possiamo dire che sarete persone sempre più spirituali e avrete la vita eterna, ma dovete avere fede, è fondamentale. Dopo, nel versetto, viene menzionata la “virtù”. Questa ha a che fare con l’eccellenza morale. L’avete tutti. Alcuni di voi sono single, e altri sono sposati. Tutti avete la virtù, l’eccellenza morale. Quando avete l’eccellenza morale, specialmente in questi ultimi giorni, in questo mondo, senz’altro venite notati. Non di certo perché volete mettervi sotto i riflettori, ma perché grazie alla vostra eccellenza morale, e al vostro comportamento virtuoso, date gloria a Dio. E Geova lo apprezza. Lui desidera che siate virtuosi e che lo glorifichiate. Non dimentichiamolo mai. Noi non scherziamo con l’immoralità. Non ci scherziamo. Lo so che i comici ci scherzano in continuazione. Ma noi siamo persone virtuose. Non abbiamo niente a che fare con lo spirito del mondo, con l’immoralità. Poi qui si parla di “conoscenza”, la conoscenza. Beh, ovviamente siete grati per la conoscenza che avete. Ne avevate già molta prima di arrivare a Galaad. Ma quanti, inclusi i fratelli e le sorelle, possono concentrarsi per mesi sulla Bibbia come avete fatto voi? È incredibile, vero? È una cosa molto difficile da spiegare ad altri. Prima di venire qui, dovevate leggere tutta la Bibbia. Non alzate la mano se non siete riusciti a finirla. Dio vi perdona. Dipende dalle circostanze. Ma una volta che siete arrivati qui, e quanto bene vogliamo ai nostri insegnanti delle scuole teocratiche, al Comitato dell’Insegnamento!, avete acquisito molta più conoscenza rispetto a quella che avevate qualche mese fa. Non è vero? È meraviglioso! Ora, se volete costruire una spiritualità più solida, non accontentatevi di questa conoscenza. Custodite nel cuore quello che avete imparato, e poi andate avanti, continuate ad imparare, trovate nuovi spunti per le vostre ricerche. Se volete diventare persone più spirituali, continuate ad acquisire conoscenza. È un punto molto chiaro. E Geova vi benedirà per questo. Non c’è fine alla conoscenza. È incredibile. Sapete, è una cosa che mi sorprende ogni volta. Ho sempre detto che più imparo, più mi rendo conto di quanto poco so. Non è per dire, è proprio così. Con Geova funziona così, non è fantastico? Continueremo per l’eternità a imparare. Se imparate adesso, continuerete a farlo per sempre. Questo onora il nostro Padre celeste. E poi leggiamo qui: “Alla conoscenza l’autocontrollo”. Ora, questo è un aspetto del “frutto dello spirito”, lo sappiamo bene. Devo averlo io, e anche voi se vogliamo diventare persone più spirituali e ottenere la vita eterna. L’autocontrollo è necessario. Bisogna pregare per averlo, specialmente in questi ultimi giorni. In 1 Corinti capitolo 10, poi torneremo alla lettera di Pietro più tardi, 1 Corinti 10:12 dice: “Quindi chi pensa di stare in piedi badi di non cadere”. Interessante, vero? Quindi stiamo attenti a quello a cui pensiamo. Dobbiamo pregare per avere autocontrollo perché il Diavolo prova sempre a influenzare i nostri pensieri. Sotto questo aspetto pensate di stare in piedi? Allora state per cadere. Se perciò dite a Geova: “Ti prego, dammi autocontrollo”, quando il Diavolo potrebbe tentarvi in qualche modo, quando affrontate una prova, e dite a Geova: “Dammi autocontrollo. Voglio continuare a esserti leale”, siete a posto, lo spirito santo provvederà. Così facendo, avrete l’autocontrollo necessario per opporvi al Diavolo che cerca di farvi perdere la vostra spiritualità. È fondamentale. Dopo l’autocontrollo, riprendendo il nostro progetto esecutivo, c’è la “perseveranza”. Beh, ecco, potremmo passare molto tempo a parlare della perseveranza. È essenziale, davvero. Avete già perseverato in alcune situazioni da quando vi siete dedicati. E come dicevo ai fratelli dell’ufficio Comitato dei Coordinatori, quando si parlava di tutti i disastri che succedono, dico già da un po’: “Tranquilli! Le cose andranno sempre peggio!” Si fa per scherzare, naturalmente, ma è così. Parlando di quello che stiamo passando adesso con questa pandemia globale, ho detto ieri alla classe: “Non mi spaventa. Ci aspettavamo cose del genere. Sapevamo che sarebbero accadute cose simili. Cristo Gesù ci aveva preparati. Perché sorprendersi?” È vero che Geova ci dà delle indicazioni, ma dobbiamo comunque perseverare. Perseveriamo. Ed ecco perché Gesù ci ha detto quello che troviamo in Matteo 24, poi torneremo qui. Matteo 24, e abbiamo tutto quello che ci serve per costruire una spiritualità più solida, Matteo 24:13: “Ma chi avrà perseverato sino alla fine [non chi avrà perseverato per un po’, ma chi avrà perseverato sino alla fine] sarà salvato”. Ecco perché imploriamo Geova di aiutarci. Fa parte del progetto esecutivo. Dobbiamo perseverare sino alla fine. Tutto qui. E qualsiasi cosa dovremo affrontare, con l’aiuto di Geova, ce la faremo. Pietro, poi, dopo la perseveranza, menziona la “devozione a Dio”. La Torre di Guardia ha analizzato questo punto in passato. Ed è bello tenere a mente il perché questo aspetto sia fondamentale per costruire una spiritualità più solida. Lo capiamo già dalla bella resa della nostra traduzione: devozione a Dio. Il pensiero a monte di questa espressione, che riguarda tutti noi, è che voi siete devoti, io sono devoto a Geova a livello individuale. È un attaccamento a livello individuale. Alcuni fra voi sono sposati. E senz’altro volete che il vostro coniuge sia attaccato al vostro Dio, che lo adoriate insieme. Ecco cosa vi aiuterà a servire Geova insieme: l’attaccamento che avete nei suoi confronti. Si riflette in ogni aspetto della vita. Siamo attaccati a Dio a livello personale. Questa è una cosa davvero speciale, e ognuno di noi dovrebbe avere questo sentimento non solo di devozione, ma di attaccamento. Amiamo Geova con tutta l’anima. Gli diamo devozione esclusiva. Solo a pensarci in questo momento, voi non potete vederlo, mi vengono i brividi lungo la schiena a pensare all’amore per lui, all’attaccamento per lui. È meraviglioso quando il vostro coniuge ha questo attaccamento. Vi renderà felici. La devozione a Geova per tutto quello che ha fatto e farà è una cosa molto personale. Ora, Pietro, dopo la devozione a Dio, menziona l’“affetto fraterno”. Affetto fraterno. E, ripensando a quello che è stato detto, mi sono piaciuti molto i commenti del fratello Noumair. Vi ho visto anche ieri, quando abbiamo fatto un paio di lezioni insieme e, dopo l’ultima lezione, il fratello Noumair parlava di quanto vi godete la compagnia reciproca. Quello di cui parlava lui era l’affetto fraterno che avete l’uno per l’altro. Un sentimento reale, avete affetto fraterno. Dovrebbe essere così in ogni congregazione. Voi lo avete manifestato. E dovete continuare a manifestarlo. Dovreste meditare su questo, anche se siete da lodare, perché lo avete già messo in pratica. Sono certo che porterete con voi questo affetto fraterno. Lo farete senz’altro. Comunque c’è un pensiero per voi qui in 1 Tessalonicesi capitolo 4, 1 Tessalonicesi capitolo 4. È una cosa su cui riflettere e che vorrei portaste al vostro nuovo incarico, cari futuri diplomati, 1 Tessalonicesi 4:9, e poi anche il versetto 10, dice: “Quanto all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriviamo, perché è Dio che vi insegna ad amarvi gli uni gli altri; e in effetti questo lo fate con tutti i fratelli dell’intera Macedonia. [Notate il punto. Questo è un punto che fa riflettere] Ma vi incoraggiamo, fratelli, a farlo ancora di più”. Mmh! E questo riguarda anche voi. Lo avete fatto qui alla Scuola. Ma pensateci di tanto in tanto. Per poter avere una spiritualità più solida, chiedetevi, individualmente o come coppia: “Sto mostrando sempre di più questi sentimenti?” Fa riflettere, visto che le cose si stanno complicando. Bel punto. L’affetto fraterno è una qualità necessaria. Noi amiamo molto i nostri fratelli. A volte dobbiamo perdonarci, ma ci vogliamo bene. E dobbiamo volercene sempre di più; sappiamo che lo farete. Meditateci su. Esaminatevi alla luce di questo progetto esecutivo. State mostrando affetto fraterno in modo più pieno? Alcuni torneranno all’incarico precedente, ma saranno diversi. Non so come eravate prima, senz’altro Dio e Cristo Gesù lo sanno, ma qualcuno potrebbe dire: “Però... questa sorella mostra tanto affetto fraterno! Che bello! Non me la ricordavo così prima”. Sorelle, non pensate che ce l’abbia con voi! Vale lo stesso anche per i fratelli ovviamente. Mostrate affetto fraterno più pienamente. Pensateci su di tanto in tanto. Ma adesso torniamo di nuovo a 2 Pietro, guardiamolo insieme e notate cos’altro dice qui: “Alla devozione a Dio l’affetto fraterno” e, notate, “all’affetto fraterno l’amore”. Questo si riferisce all’amore agape. L’affetto fraterno è una forma di amore unica che ci lega ai nostri fratelli. L’amore agape invece è quell’amore che si basa sul principio. È l’amore che ci serve per continuare a predicare, perché è sempre più evidente che le persone ci guardano con disprezzo. Questo succede in sempre più paesi. Ma con l’amore agape riusciremo ad andare avanti. A prescindere da quanto ci maltratteranno, da quello che diranno o faranno, continueremo a mostrare amore finché Geova dirà: “Non predicate più. Basta”. Pensate, ad esempio, a questa pandemia. Ci sono molti problemi di sicurezza nazionale in molti paesi. E l’opera metropolitana si è interrotta in molte zone del mondo, e anche quella di casa in casa, la campagna per la Commemorazione... stanno succedendo molte cose. Geova ha dato il suo spirito al Corpo Direttivo, che fa il possibile per rispettare Cesare e ubbidire a Dio. Forse pensiamo: “Cosa pensano gli inattivi o quelli che in passato sono entrati in contatto con la verità?” Beh, è meglio che si diano da fare. È una cosa molto seria. L’amore agape ci spingerà ad aiutare anche loro. Adesso è il momento di agire perché, quando arriverà quel giorno, sarà finita. Basta. Quando comincerà la grande tribolazione, basta. Sarà tardi per loro. Perciò questi sono i 9 punti del nostro progetto esecutivo per costruire una personalità più solida. Il pensiero con cui vogliamo concludere questo discorso, è il versetto 8: “Perché, se queste cose esistono e [notate] abbondano in voi, vi impediranno di essere inattivi o infruttuosi riguardo all’accurata conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo”. Ecco qua. Preziosi futuri diplomati: non limitatevi a conoscere il progetto esecutivo. Piuttosto, mettetelo abbondantemente in pratica, e riuscirete a costruire una spiritualità più solida. 


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