Il progetto di legge della Romania sull'invio di truppe per proteggere i propri connazionali all'estero è rivolto alla Moldavia

Il progetto di legge della Romania sull'invio di truppe per proteggere i propri connazionali all'estero è rivolto alla Moldavia

di Andrew Korybko


Il Ministero della Difesa rumeno ha recentemente presentato un progetto di legge che consentirebbe alle forze armate di intervenire all'estero in difesa dei propri connazionali. Questa mossa è probabilmente rivolta contro la Moldavia, dove oltre 1,3 milioni di persone hanno la cittadinanza rumena a causa della loro comune eredità etno-linguistica, e non contro l'Ucraina, nonostante la minoranza rumena sia perseguitata per non aver aderito alla nuova "chiesa" di Kiev. La notizia si inserisce nel contesto della possibilità che la Russia raggiunga quest'anno una svolta militare attraverso le linee del fronte.

In tal caso, la Francia e/o la Polonia potrebbero guidare un intervento convenzionale della NATO per impedire alla Russia di attraversare il Dnieper, durante il quale la Romania potrebbe annettere la Moldavia con il pretesto di difendere i suoi compatrioti dalle minacce russe di matrice transnistriana. Queste mosse solidificherebbero l'influenza militare occidentale nella periferia sud-occidentale dell'ex URSS e potrebbero essere presentate come un'importante vittoria in vista della spartizione asimmetrica dell'Ucraina per porre fine alla "guerra" nell'ambito di un compromesso.

Per quanto alcuni possano immaginare che questi eventi si svolgano senza problemi, in realtà sono pieni di pericoli, poiché gli attacchi missilistici russi contro le forze convenzionali NATO in avvicinamento potrebbero essere sfruttati dai membri armati di armi nucleari del blocco per flirtare con la Terza Guerra Mondiale. Qualsiasi attacco della NATO contro le forze di pace russe in Transnistria o l'appoggio del blocco a un attacco ucraino su larga scala potrebbe anche spingere il Cremlino a minacciare una rappresaglia nucleare per autodifesa, secondo la sua dottrina e il diritto internazionale.

Lo stesso vale se la Romania annette la Moldavia e la Transnistria viene bloccata come ricatto per costringere la Russia al ritiro militare. Questa entità separatista non riconosciuta, che ufficialmente vuole entrare a far parte della Federazione Russa ma che finora è stata respinta, funge quindi da filo conduttore per una guerra più ampia, motivo per cui tutti gli sviluppi nella sua regione dovrebbero essere osservati con molta attenzione nel caso in cui rischiassero di innescare questo scenario. È in questo contesto molto delicato che il Ministero della Difesa rumeno ha appena presentato il suo progetto di legge.

Fin dall'indipendenza della Moldavia si è parlato di una fusione con la Romania sulla base del patrimonio etno-linguistico condiviso e di un ritorno ai confini "naturali" di quest'ultima tra le due guerre. Alcuni ipotizzano anche che la Presidente moldava Maia Sandu e il suo team siano doppi cittadini rumeni che stanno segretamente cercando di promuovere quella che considerano la riunificazione dei loro Paesi. È probabile che all'inizio del mese scorso abbia anche accettato un patto di sicurezza con la Francia, che ha già truppe e carri armati in Romania.

Questi ultimi fatti consentono alla Francia di intervenire rapidamente sia in Moldavia che in Ucraina, nel primo caso con un'operazione congiunta con la Romania, e sono queste possibilità che potrebbero essere state accennate dai ministri della Difesa francese e russo durante la conversazione di mercoledì. Quest'ultimo ha avvertito il suo omologo che un intervento convenzionale in Ucraina potrebbe creare problemi alla stessa Francia, lasciando intendere che la Russia colpirebbe davvero le forze di invasione e non si tirerebbe indietro.

È anche importante menzionare che il giorno dopo il viceministro degli Esteri russo Alexander Grushko ha dichiarato a Sputnik che "come risultato delle azioni avventurose anche di uno o due Stati membri della NATO, la crisi ucraina potrebbe andare oltre i suoi confini geografici e raggiungere una scala completamente diversa". Questa osservazione probabilmente non si limita allo scenario di un intervento convenzionale francese in Ucraina, ma forse anche a quello complementare di un intervento rumeno e/o francese congiunto in Moldavia.

Entrambi gli scenari rischiano una guerra più ampia, in quanto potrebbero portare a scontri tra la NATO e la Russia, con quello ucraino che potrebbe iniziare con attacchi missilistici russi contro le forze NATO in avvicinamento, mentre quello moldavo potrebbe iniziare con una sparatoria lungo il Dniester se la Transnistria viene attaccata, bloccata o minacciata. Per quanto alcuni rumeni possano essere fortemente interessati all'annessione/riunificazione con la Moldavia, si consiglia loro di non farlo per evitare che il loro Paese diventi involontariamente responsabile di scatenare una guerra più ampia.


Pubblicato in partnership su One World – Korybko Substack

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini 

Seguici su Telegram https://t.me/ideeazione

Il nostro sito è attualmente sotto manutenzione a seguito di un attacco hacker, torneremo presto su www.ideeazione.com



Report Page