Il molo di Gaza da 320 milioni di dollari di Biden si è staccato e si è spostato sulla spiaggia israeliana
di Taylor Durden
Una sezione del molo galleggiante da 320 milioni di dollari costruito ed eretto al largo della costa di Gaza si è staccata e ha galleggiato su una spiaggia israeliana. L'incidente di sabato è l'ultima battuta d'arresto per il progetto di aiuti umanitari degli Stati Uniti, dopo che due giorni prima tre soldati statunitensi erano rimasti feriti a bordo del molo, di cui uno in modo grave.
Emanuel Fabian, corrispondente militare del Times of Isreal, ha riferito che “un'imbarcazione americana utilizzata per scaricare aiuti umanitari dalle navi nella Striscia di Gaza attraverso un pontile galleggiante si è staccata da una piccola barca che la trainava questa mattina a causa del mare in tempesta, portandola a bloccarsi sulla costa di Ashdod, secondo quanto riferito da testimoni oculari”.
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Anche l'operazione di recupero non è andata bene: “Un'altra nave è stata inviata per cercare di estrarre l'imbarcazione bloccata, ma anch'essa si è arenata”, scrive Fabian.
Anche una seconda nave dell'esercito americano è rimasta bloccata in acque poco profonde mentre cercava di recuperare la sezione del molo. Durante la notte le navi statunitensi stavano spostando due pezzi del molo galleggiante verso il porto di Ashdod, nel sud di Israele, quando la sezione ormai spiaggiata si è staccata ed è andata alla deriva. Nel filmato si vedono le truppe americane in piedi impotenti sulla spiaggia.
Una dichiarazione ufficiale del Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) afferma quanto segue:
Questa mattina quattro navi dell'esercito americano che sostengono la missione umanitaria marittima a Gaza sono state colpite da forti mareggiate. Le navi si sono liberate dai loro ormeggi e due navi sono ora ancorate sulla spiaggia vicino al molo.
La terza e la quarta imbarcazione sono spiaggiate sulla costa di Israele, vicino ad Ashkelon. Gli sforzi per recuperare le imbarcazioni sono in corso con l'assistenza della Marina israeliana.
Già la settimana scorsa l'operazione del molo aveva avuto un inizio difficile - ed era stata interrotta per due giorni - dopo che i palestinesi disperati avevano assaltato e saccheggiato i primi camion che trasportavano aiuti scaricati dal molo prima che potessero raggiungere un magazzino di distribuzione gestito dal Programma alimentare mondiale.
Il molo è stato al centro di controversie, dato che una serie di vie terrestri per gli aiuti a Gaza sono possibili, ma sono state bloccate dall'esercito israeliano.
Ora, per mitigare la devastazione e le notizie di carestia, il governo degli Stati Uniti ha speso 320 milioni di dollari per costruire un molo che permetta di aggirare il blocco delle rotte terrestri del proprio beneficiario. Ma il suo funzionamento si è rivelato difficile, soprattutto a causa delle condizioni inclementi del Mediterraneo orientale.
Nella migliore delle ipotesi, il molo non farà altro che ridurre la sfida umanitaria. “Voglio essere chiaro sul fatto che questo corridoio marittimo umanitario da solo non è sufficiente a soddisfare gli enormi bisogni di Gaza, ma è un'aggiunta importante”, ha dichiarato il direttore del team di gestione della risposta del Levante dell'USAID, Daniel Dieckhaus. “È destinato ad aumentare, non a sostituire o rimpiazzare i passaggi via terra a Gaza”.
A questo punto, con una sezione del molo bloccata su una spiaggia israeliana e a due mesi dal primo annuncio dell'ambizioso progetto da parte del presidente Biden, l'intera iniziativa sta diventando un po' imbarazzante, con una battuta d'arresto dopo l'altra.
Pubblicato su Zero Hedge
Traduzione a cura della Redazione
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