Il Vangelo del Buddha sul sacrificio

Il Vangelo del Buddha sul sacrificio

Pensiero del Giorno


Il sacrificio vero consiste nel dare ciò a cui siamo più valore



L’immortalità si può ottenere soltanto per mezzo del sacrificio

L’essere umano è composto da due costituenti fondamentali, uno permanente e uno transeunte, che sono: l’Atma e l’anatma, lo spirito inerente e il corpo, lo ksetrajna (Colui che conosce il campo) e lo ksetra (il campo). L’essere umano, essendo essenzialmente divino, ha il dovere primario di comprendere e separare ciò che è permanente da ciò che non lo è, il reale dall’irreale, e scartare il falso aderendo al vero. Questo è il tema della Gita nei canti dedicati allo Ksetra Ksetrajna Vibhaga Yoga e al Gunathraya Vibhaga Yoga. La Gita raccomanda l’indagine sull’eterno e sul transitorio come requisito basilare per la persona.


La pace nella società dipende dalle azioni umane

Lo scopo dell’educazione deve essere quello di dare alla persona la capacità di scoprire la propria natura vera. Percorsi vari per sperimentare la Divinità sono stati trovati grazie allo sforzo unidirezionale e al sacrificio; gli Upanishad dichiarano che “l’immortalità non può essere ottenuta per mezzo dei rituali, della progenie o della ricchezza, si può raggiungere soltanto tramite tyaga (rinuncia)”.

A cosa si deve rinunciare?
Cosa si deve cercare?

L’essere umano deve impegnarsi in un’indagine continua per scoprire i mezzi utili a ottenere ananda (beatitudine) tra le varie esperienze e le attività molteplici, tra le miriadi di oggetti dell’universo. Oggi, il mondo è immerso nel caos e nei conflitti; la ragione? Tutte le gioie e le sofferenze che le persone sperimentano scaturiscono dalle loro azioni che sono il prodotto dei pensieri che sorgono nella mente. Le azioni sono pure soltanto quando i pensieri sono buoni; allora la società è sana e pacifica.


Lezioni da imparare dalla natura

Il segreto della rinuncia vera va appreso dagli alberi, dalle mucche e dai fiumi.

Se gli alberi, le mucche e i fiumi danno un esempio simile di servizio altruista, la vita umana non ha significato se non è dedicata nello stesso modo. Se noi ci chiediamo “Dov’è Dio? Chi è Dio?”, la natura, in quanto veste di Dio, ci dà la risposta. La Terra gira su se stessa alla velocità di mille miglia all’ora, lo sanno tutti; essa fa il suo dovere di continuo, senza sosta. Grazie a questa rotazione, ci sono la notte e il giorno. Inoltre, essa gira intorno al Sole a sessantaseimila miglia orarie con il risultato che noi abbiamo i cambi di stagione che permettono la coltivazione dei prodotti agricoli. La Terra, il Sole e la Luna danno una lezione all’essere umano sul compimento dei propri doveri ed evidenziano anche l’importanza dell’attività del genere umano. Tutti, gli alberi, i fiumi, le mucche, la Terra e il Sole agiscono altruisticamente e ciò che fanno è essenziale all’esistenza umana. Quale rinuncia mostra l’essere umano a fronte del servizio altruistico fatto da tutti loro? Egli gode dei benefici che la natura gli elargisce ma non mostra alcuna gratitudine in cambio.


Buddha evidenzia il significato del sacrificio vero

Cari studenti!

Essendo venuti a studiare all’Istituto Satya Sai, dovete essere di esempio per gli altri, dovete liberarvi di tutte le caratteristiche malvagie; questo è il sacrificio che dovete fare per acquisire le qualità buone. Il godimento effettivo non consiste nell’indossare indumenti costosi o nel vivere nel lusso: voi dovete sperimentare la gioia del controllo dei desideri e del vivere serenamente. Non avvelenate la mente con troppi desideri.

Una volta fu chiesto a Buddha chi fosse l’uomo più ricco del mondo ed Egli rispose: “Colui che è molto soddisfatto [di ciò che ha] è l’essere umano più ricco”. Alla domanda su chi fosse il più povero Buddha rispose: “Colui che ha molti desideri”. Un Maharaja, ascoltando i Suoi discorsi sull’appagamento e sulla rinuncia, desiderò ottenere la Sua approvazione. Il Buddha era solito tenere vicino un tamburo; un giorno, i discepoli gliene chiesero il perché e la risposta fu: “Io suonerò questo tamburo il giorno in cui sarò avvicinato da una persona che abbia fatto il sacrificio più grande”. Tutti desideravano sapere chi fosse quella persona ma tali persone sono spesso i dimenticati dalla storia. Desiderando ottenere questa distinzione, il Maharaja caricò un tesoro considerevole sui suoi elefanti e andò dal Buddha sperando di offrirglielo e ottenere la Sua approvazione. Durante il viaggio, fu salutato da una donna anziana che lo pregò: “Sono affamata: puoi darmi del cibo?”. Egli prese una melagrana dal palanchino e gliela dette. La donna andò dal Buddha mentre anche il Maharaja arrivava desideroso di vedere il momento in cui il tamburo sarebbe stato suonato dopo tanto tempo. In sua presenza, la donna si avvicinò arrancando sulle gambe malferme e offrì la melagrana al Buddha che immediatamente prese il tamburo e lo suonò.

Il Maharaja chiese: “Io Ti ho offerto molte ricchezze ma Tu non hai suonato il tamburo: lo hai suonato per un frutto. Questa offerta è un sacrificio grande?”. Il Buddha rispose: “Maharaja, nel sacrificio la quantità non conta, ciò che conta nel sacrificio è la qualità. Per un Maharaja, offrire dell’oro è normale ma per una donna affamata offrire al Guru una melagrana nonostante la fame è un sacrificio molto grande. Ella non si è preoccupata neppure della propria vita e ha dato il frutto: c’è un sacrificio più grande? Offrire ciò che ci è superfluo non costituisce sacrificio; il sacrificio vero si trova nel dare ciò che ci è più caro, ciò che si valuta di più”.


Dedicate la vita al servizio al Divino.

Studenti!

Voi dovete abbandonare l’egoismo e sforzarvi di compiacere il Signore in cui avete fede dedicando la vita al Suo servizio. Tutto l’universo è permeato dal Divino onnipotente, onnipresente e onnisciente. Siate consapevoli del fatto che Egli non è confinato in alcun luogo, è ovunque e in ogni cosa compreso il vostro corpo. Egli non può essere visto sezionando il corpo ma, quando la mene è diretta verso di Lui, Lo si può sperimentare. Gli uomini che scesero sulla Luna dichiararono di non averci trovato Dio ma Dio non si può trovare per mezzo degli yantra (macchine), si può sperimentare tramite i mantra.

Studenti!

Questo Istituto Satya Sai è stato fondato per istruire gli studenti che vogliono imparare a cambiare il mondo che oggi è sprofondato nel caos e nella corruzione. Bharat, che fu la sorgente della rettitudine e della spiritualità, ha divorziato dalla Verità e dalla rettitudine ed è infestato dalle forze malvagie. Svami non cerca niente da voi eccetto che diventiate cittadini ideali che portino un buon nome e fama a Bharat; questo è lo scopo unico per cui ho portato l’Istituto in essere. Qui tutta l’educazione è gratuita, voi avete tutti i mezzi per studiare quindi dovete trasformarvi e aiutare la trasformazione della Nazione. Nei tempi antichi, le persone consideravano ogni cosa un dono di Dio, mettevano Dio al primo posto, il mondo al secondo e se stesse in ultimo; oggi tutto questo è stato rovesciato: l’io viene per primo, il mondo dopo e Dio per ultimo.



Dal Discorso di Bhagavan tenuto nell’Istituto Sri Satya Sai di Vidyagiri il 26 Giugno 1988.

Dal Sanathana Sarathi di Giugno 2020.




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