Il Kojiki - le vicende di Amaterasu e Susanoo
Alexis - Manga's PaperNel 712 (periodo Nara), il sovrano Tenmu commissiona il "Kojiki" ("un racconto di antichi eventi"), la prima testimonianza scritta giapponese e la più antica cronaca storica giapponese, che raccoglie le varie leggende orali sulle origini del Giappone dall'era delle divinità shintoiste fino al regno dell'imperatrice Suiko. Il compito del Kojiki è quello di dimostrare la discendenza diretta dei sovrani dalla dea del sole, Amaterasu Omikami, mettendo insieme le vicissitudini degli dei scintoisti, così come venivano narrate nelle province.
La dea del sole Amaterasu è il capo del pantheon shintoista, tuttavia non è la creatrice del mondo, e anzi, la sua nascita avviene successivamente alla creazione del Giappone. C'è da specificare che nel Kojiki, non si parla della nascita del mondo, bensì della nascita del solo Giappone. Nel paragrafo che segue inizieremo a parlare degli eventi narrati in quest'opera.
Un giorno, sulla piana del cielo, apparirono le prime divinità, che guardando in basso vedono il caos immerso nelle tenebre. Decidono quindi di chiedere a Izanagi e Izanami (fratello e sorella) di scendere in questo caos per creare qualcosa. Le due giovani divinità accettano, e fermatisi sul ponte dell'arcobaleno, immergono la lancia dei cieli nel caos melmoso. Iniziano così a crearsi dei grumi di melma sulla lancia, che cadendo da essa, andarono a formare gli otto gruppi di isole maggiori del Giappone.
L'arcipelago fu così creato e le due divinità piantarono un enorme colonna intorno alla quale si accingono a creare una residenza. Il fratello, Izanagi, inizia a interessarsi al corpo della sorella e le chiede come fosse il suo corpo. La sorella risponde dicendo che va tutto bene, ad eccezione di una parte cava. Il fratello, sorpreso, comunica alla sorella di avere invece una protuberanza, e le suggerisce di unire le parti per figliare. Quindi i due, tramite un rito che consisteva nel girare intorno alla colonna per poi unirsi, danno alla luce gli dei minori del pantheon shintoista. Tuttavia, una volta nato il dio del fuoco, Izanami muore di parto, e il fratello in preda alla rabbia, decapita il figlio, dal cui sangue nascono altre divinità. Izanagi inizia a sentire la mancanza della sorella, e sceglie dunque di scendere nel mondo dei defunti per rivederla. Una volta arrivato, però, la sorella gli dice che non può tornare nel mondo dei vivi perché ha già assaggiato il cibo degli inferi, e gli dice di aspettare e di non voltarsi. Tuttavia, Izanagi aspetta un tempo infinito, e, spazientito, si volta e vede il corpo della sorella in decomposizione. La dea irata ordina a delle dee minori di inseguirlo per ucciderlo, ma, dato che le sue sottoposte non riuscivano a raggiungerlo, si unisce anche lei all'inseguimento del fratello. Dopo un lungo inseguimento, Izanagi riesce a mettersi in salvo chiudendo l'ingresso nel mondo dei defunti. Izanami, ancora piena d'ira, si autoproclama dea della morte, dichiarando che avrebbe fatto morire mille persone ogni giorno. Di conseguenza, il fratello dichiara che, per contrastarla, ogni giorno avrebbe creato dieci mila capanne per il parto.
Arrivato a questo punto, Izanagi si reca presso le acque del Kyushu per depurarsi, e da questo gesto nacque Amaterasu. Successivamente, soffiandosi il naso, Izanagi diede alla luce anche a Susanoo, il fratello di Amaterasu. Ad Amaterasu venne affidata la piana dei cieli, mentre al fratello vennero affidati i mari, anche se il suo desiderio era quello di unirsi alla madre negli inferi. Un giorno, durante un incontro con la sorella Amaterasu, i due diedero vita ad altre divinità, e Susanoo, su di giri iniziò a devastare i campi e a far scappare le mandrie di sua sorella.
Amaterasu, oltraggiata, si rinchiuse in una grotta, sbarrandone l'accesso e facendo calare l'oscurità sul mondo. Gli dei si riunirono per trovare una soluzione e far uscire la dea dalla grotta per riportare la luce nel mondo, e, dopo essersi confrontati, la dea Amenouzume propone di attuare uno stratagemma. Esistono varie versioni sulla natura di questo stratagemma, ma secondo una delle versioni più accreditate, consisteva nel posizionare un barile al di fuori della grotta. Amenouzume iniziò a ballare su questo barile, pestando i piedi facendo molto rumore. Con questa danza entrò in uno stato di semi-incoscienza, si stracciò il vestito e mostrò il suo seno e le sue parti intime. Tutti gli dei scoppiarono a ridere, e queste risate rimbombarono per tutta la Terra e i mari. La dea del sole, sentendo queste risate, presa dalla curiosità, spiò al di fuori della grotta, e in quel momento uno degli dei la trascinò fuori, mentre un altro le mostrò uno specchio e la dea rimase accecata dalla sua stessa luce. Grazie a questa idea, gli dei riuscirono a portare la situazione alla normalità, e decisero di punire Susanoo condannandolo all'esilio nella regione di Izumo.
Nel Kojiki è narrata un'altra vicenda con protagonista Susanoo che ne combina un'altra delle sue. Un giorno, il fratello di Amaterasu, si recò in visita alla divinità del cibo. Volendo onorare l'ospite con un banchetto, la divinità del cibo iniziò a espellere riso, pesce e selvaggina dal naso, dalla bocca e dall'ano, distribuendo il cibo su innumerevoli tavoli. Susanoo, disgustato, sbottò in frasi di schifo e sdegno e la uccise. Amaterasu lo venne a sapere e chiese ad un suo sottoposto di andare sul luogo dei fatti, che le riferì che il corpo della divinità uccisa, stava continuando ad espellere cibo e bestiame da ogni orifizio.
Questo avvenimento è una delle cause che determinò il rapporto dei nobili con il cibo in periodo Heian. L'assunzione del cibo era infatti considerata plebea e in pubblico, i nobili tendevano a stuzzicare qualcosa piuttosto che saziarsi.
Questo primo appuntamento con le curiosità sul Giappone e sulla cultura giapponese si conclude qui. Spero di non essermi dilungato troppo e che l'argomento sia stato di vostro gradimento. Scriveteci nei commenti cosa ne pensate, ed eventuali consigli su questa rubrica.
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