IN ITALIA IL SOVRANO C’È E SI VEDE
LIBERTÀ E DEMOCRAZIA🔹️ Se fosse vero ciò che ha detto Mattarella sulle elezioni dell’8 e 9 giugno, che secondo lui consacrerebbero la sovranità europea, allora non avrebbe senso tenersi un nostro Presidente della Repubblica. in base al discorso di Mattarella del 2 giugno, la domanda logica riguarda l’utilità delle elezioni visto che ha già deciso tutto Mattarella.
🔹️ Insomma, dove sarebbe questa paventata “cessione di sovranità”? Persino sulla guerra in Ucraina, la linea la impone lui: niente “baratti”, perciò alla Russia non rimarrebbe che ritirarsi con la coda tra le gambe di fronte all’incrollabile fermezza della NATO.
🔹️Probabilmente Mattarella è il primo a sapere che sono soltanto chiacchiere, ma il senso è che i limiti del recinto li stabilisce lui. Del resto è il Presidente della Repubblica a presiedere il Consiglio Supremo di Difesa.
🔹️ Nel presidenzialismo all’italiana il Capo dello Stato non è più il garante della Costituzione, bensì il garante dei “vincoli esterni” derivanti dai Trattati internazionali. Certamente è così, ma è anche vero che il vincolo esterno non nasce per imposizione dall’estero ma per dinamiche interne alle oligarchie italiane; è un’invenzione nostrana in funzione della spremitura delle classi subalterne.
🔹️Quale sarebbe infatti il potere coercitivo degli altri paesi europei nei nostri confronti? Minacciare di farci il favore di cacciarci dall’euro o dall’UE? In una recente intervista al “Sole-24 ore” l’ex Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha dichiarato che i suoi veri referenti in Italia sono stati i Presidenti della Repubblica, mentre ha sempre scavalcato i Presidenti del Consiglio.
🔹️ L’attuale governo Meloni rappresenta la fase più matura e compiuta della fintocrazia, in quanto la “premier” non solo finge di governare, ma esplicitamente fa intrattenimento, proponendo se stessa come personaggio di una fiction o di un reality show: una Cenerentola popolana che ha scalato l’alta società ed è ascesa ai fasti della reggia, a dispetto dell’invidiosa sorellastra Elly Schlein.
🔹️Si parla dell’astensionismo oppure del voto controllato illegalmente; ma c’è anche un nucleo irriducibile di elettori a cui votare piace moltissimo, così come non riesce a fare a meno dello psicodramma della sfida tra destra e sinistra, e della partecipazione al talk-show collettivo che consiste nel giustificare il malgoverno dei propri amici con l’alibi del precedente malgoverno dei propri nemici.
🔹️All’atto pratico però i due schieramenti, pur divisi dall’astio reciproco, si somigliano. In una recente dichiarazione ad “Open”, Bruno Vespa ha respinto l’accusa di essere il consulente d’immagine della Meloni, ha professato umiltà e distanza dai giri del potere. Poi il conduttore si è atteggiato anche lui a vittima della “sinistra”, che gli ha tarpato le ali al punto da concedergli soltanto sessant’anni di costante onnipresenza sugli schermi televisivi.
🔹️ In effetti c’è di vero che il rapporto con la Meloni non è di “consulenza”, bensì di vera e propria costruzione e accreditamento del personaggio; insomma il creatore e la creatura. Le vere gerarchie sono quindi capovolte, poiché è la precaria Meloni a dipendere da quell’autentico oligarca che è Vespa.
Fonte: http://www.comidad.org/dblog/articolo.asp?articolo=1217
https://comedonchisciotte.org/in-italia-il-sovrano-ce-e-si-vede/