IL POLITICAMENTE CORRETTO HA VINTO: LA GUERRA TRA MASCHI E FEMMINE È FINALMENTE REALTÀ

IL POLITICAMENTE CORRETTO HA VINTO: LA GUERRA TRA MASCHI E FEMMINE È FINALMENTE REALTÀ

LIBERTÀ E DEMOCRAZIA

🔹️ Hanno passato anni a predicare la guerra tra i sessi, a scatenare risse laddove serviva amore, a promuovere l’isolamento sentimentale, ad orchestrare processi contro il maschio prevaricatore, prima ancora che la categoria “parenti delle vittime” si inventasse la lotta al patriarcato.


🔹️ Ed ora si stupiscono se maschi e femmine sono arrivati a scontrarsi su tutto. I minus habentes politicamente corretti sono personaggi curiosi. Creano i disastri e si meravigliano delle conseguenze.


🔹️Questa volta è l’Economist – ripreso da Elena Tebano sul Corriere – a scoprire il fastidio che provano i maschi dei Paesi atlantisti di fronte al nuovo corso femminile. O, forse, di fronte agli eccessi del nuovo corso. Significativo che ad essere maggiormente infastiditi sono i ragazzi mentre gli anziani non sentono il peso della concorrenza.


🔹️Basata, secondo l’Economist, su alcuni dati per nulla banali: nella Ue le laureate sono il 46% contro il 35% di laureati, mentre nei Paesi ricchi non sa leggere a un livello base il 18% delle donne contro il 28% degli uomini. Un quarto dei giovani maschi, dunque, non è in grado di comprendere un testo semplice ma, invece di allarmarsi per il futuro della società in cui si vive, il settimanale britannico si preoccupa per i rapporti che ciò comporta tra i due sessi.


🔹️ È evidente che saranno le giovani donne ad occupare i posti di lavoro più ambiti, meglio retribuiti, dove è richiesta una laurea. Ma ci si dimentica che il mondo industriale atlantista rompe le scatole un giorno sì e l’altro pure per convincere i ragazzi a non perder tempo con la laurea per scegliere invece corsi professionali che garantiscono un immediato ingresso nel mondo del lavoro. Dunque, non è così, dunque mentono.


🔹️ Perché, prosegue l’Economist, il fastidio maschile per i comportamenti extra lavorativi delle ragazze nasce non dal moralismo ma dalla paura di perdere posizioni nel mondo del lavoro. Non solo per carriere garantite alle colleghe per ragioni di correttezza politica, ma proprio per la preferenza delle ragazze al momento delle assunzioni.


🔹️ E, di nuovo, tutto ciò si scontra con il piagnisteo quotidiano dei datori di lavoro, e di magro salario, per la difficoltà o l’impossibilità di trovare giovani lavoratori.


🔹️ Qualcosa non torna, nelle analisi ufficiali. L’unica cosa reale è che il politicamente corretto è riuscito nell’impresa di rendere ostili i mondi dei maschi e delle femmine. In fondo il modo migliore per ridurre la popolazione, però continuando a far finta di piagnucolare per la denatalità.


Augusto Grandi


Articolo integrale ⤵️

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