IL MONDO CHE VERRÀ

IL MONDO CHE VERRÀ

@adi

Lo scorso 18 ottobre si è svolta presso la John Hopkin University l'Event 201, l'ormai celebre simulazione di una pandemia da Coronavirus (un virus di pipistrello mutato, così diceva il testo della simulazione), finanziata dalla Bill & Melinda Gates Foundation e dal World Economic Forum, il forum di Davos. Insomma una fondazione di filantropi e un club di miliardari dediti al bene del mondo, almeno stando a quello che loro dicono di se stessi. Per quanto riguarda Bill Gates -  che dopo la condanna del dipartimento di giustizia americano nel 2001 per concorrenza sleale e monopolio del mercato è diventato uno dei maggiori finanziatori di asset farmaceutici mondiali nonché dell'OMS -  mi sarebbe piaciuto vedere la sua faccia  nel momento in cui apprendeva che la pandemia che andava augurandosi -pardon, annunciando- da almeno cinque anni si è finalmente verificata. Comunque, questa simulazione, i cui esiti sono pubblici e facilmente rintracciabili in rete, si soffermava su vari aspetti legati alla diffusione del virus: sanitari, finanziari, di mobilità, comunicativi eccetera. Ma uno degli aspetti su cui la simulazione si concentrava quasi ossessivamente era l'incapacità dei sistemi sanitari pubblici nel reggere l'impatto della pandemia - soprattutto per un'incapacità di coordinamento e di centralizzazione - e il manifestarsi quindi di un ruolo sempre più indispensabile del settore sanitario privato. Sempre secondo la simulazione, la pandemia si sarebbe esaurita non prima di un anno, cioè dopo la produzione di un vaccino. Ora io vorrei sorvolare sul fatto che oggi i soggetti che organizzarono l'Event 201 stanno di fatto governando il mondo: la John Hopkins University è il punto di riferimento mondiale per le informazioni sulla diffusione del virus, personaggi ben inseriti del forum di Davos hanno assunto ruoli di comando un po' ovunque (in Italia abbiamo  Vittorio Colao, capo della task force nominata dal governo) Bill Gates sembra in preda al fuoco di Sant'Antonio: ha lasciato il consiglio di amministrazione di Microsoft, si sta dedicando solo alla ricerca del vaccino e rilascia due o tre interviste al giorno e l'OMS, che è la struttura finanziata in gran parte dallo stesso Gates (ne è il primo finanziatore dopo che Trump ha tagliato i fondi americani), sta di fatto governando i paesi vittime della pandemia. Per quanto tutto questo somigli molto a quello che un tempo chiamavamo ordine mondiale, possiamo consolarci pensando che si tratta di una fase di emergenza e che prima o poi si tornerà alla normalità. Ma come sarà questa normalità? Se tanto mi da tanto, sarà una forma di neoliberismo ben più estremo di quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni, cioè una verticalizzazione del potere, una demolizione delle realtà economiche locali e un accentramento sempre più rigido della potenza economica nelle mani di sempre meno soggetti. Per esempio il commercio: con la chiusura forzata degli ultimi due mesi e con il contenimento che seguirà nei prossimi, molti negozi inevitabilmrente chiuderanno e prenderà il suo posto l'unico grande negozio globale: Amazon. Molti ristoranti dovranno tagliare i coperti per fare spazio e un mestiere dignitoso che permette di vivere a tante famiglie sarà sostituito da tanti rider governati da un algoritmo senza uno straccio di diritto, e se è vero che i cinema e i teatri riapriranno a dicembre, quanti riusciranno ad arrivare fino a quella data e quante persone avranno voglia di tornarci? Quanto del loro mercato sarà sostituito da Netflix il grande e unico cinema globale? Per non parlare della sanità pubblica, la vera grande preda a cui puntano i distinti signori che hanno organizzato l'event 201. Sarebbe controproducente farsi delle illusioni: il mondo che ci aspetta dopo questo periodo di sospensione dalla realtà sarà l'Eldorado dei signori del mondo, sarà un nuovo feudalesimo. Qualcuno penserà che queste sono paranoie  (oppure anche si mi viene da sorridere solo a dirlo  che il nostro problema sono le fake news. Mi dispiace dirlo ma chi la pensa così èsta già abitando in questo fantastico nuovo mondo da fantascienza apocalittica. In caso contrario io penso che è venuto il momento di svegliarsi, di aprire la mente e il cuore e di prepararsi a combattere con le armi dell'intelligenza, della poesia, della cultura, dell'informazione, dell'arte, della spiritualità e di tutto quello che abbiamo a disposizione per riportare in vita la nostra umanità. Passo e chiudo per il momento.

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