Botros 1 - I giovani e la musica "Trap"

Botros 1 - I giovani e la musica "Trap"

Francesco Viscomi

La “trap”: arte o cattivo esempio?

Negli ultimi tempi si sta affermando sempre di più il genere “trap”,
un sottogenere dell’hip hop, nato nel sud degli Stati Uniti tra la fine degli anni 90’ e l’inizio degli anni 2000, all’ interno delle trap house, delle case abbandonate in cui veniva preparata, venduta e consumata droga.

Queste case, talvolta, venivano trasformate in studi musicali improvvisati, dove appunto venivano registrati brani “trap”.

Questo genere arriva anche in Italia, spopolando soprattutto nell’ultimo decennio, grazie ad artisti come “Ghali” e “Sfera Ebbasta”.

Niko Pandetta

Rondodasosa

Paky


Nel triennio 2017-2020, gli ascolti in streaming, ovvero attraverso piattaforme online, sono aumentati del 40%.

I temi trattati, in questi anni, sono sempre stati controversi: droga, soldi e, a volte, utilizzo di armi.

Negli ultimi anni, però, la situazione è degenerata, perché questi temi sono diventati assoluti protagonisti di queste canzoni.

Di recente si sono aggiunti anche ostentazione, auto e orologi di lusso, disprezzo verso le forze dell’ordine (come nella canzone “Pistole nella Fendi” del trapper catanese, Niko Pandetta, indagato per spaccio di droga e poi assolto, il cui ritornello è “maresciallo non ci prendi, pistole nella Fendi”), donne trattate come se fossero oggetti.



Una canzone simile, dello stesso autore, è “Pistole nella Gucci”, il cui ritornello è “facciamo zitti tutti, pistole nella Gucci, b******i coi cappucci, fanno ratatata”.



Un’altra è “Glock e diamanti”, che presenta frasi come “gli sbagli sono tanti, ho fatto una rapina e ti regalerò i diamanti” oppure “Proiettili e cuori infranti, in testa solo i contanti, la Glock e i diamanti” (la glock di cui il cantante parla è un’arma da fuoco).

Voliamo a Milano, dove c’è una vera e propria rivalità colma di odio tra i trapper di due quartieri: Rozzano e San Siro: i cantanti di San Siro insultano quelli di Rozzano in maniera indiretta, attraverso le loro canzoni, e viceversa.

Uno tra i più importanti esponenti di Rozzano è “Paky” e una delle sue canzoni è “Boss”, eccone un pezzo:

Ho il sangue freddo come un boss
Quello che è tuo ora è mio
Non credo a te, neppure a Dio
Aspetto sotto come un boss
Perché posso, come un boss

 


A San Siro, invece, il maggior esponente è Rondodasosa, ecco un estratto della sua canzone “Baby”:

Se mi ferma la Police, non trova niente perché è nei tuoi jeans


Il trapper, in questo caso, fa un chiaro riferimento all’uso di sostanze stupefacenti.


 

Agli amanti di questo genere consiglio un ascolto critico di alcune canzoni trap, li invito a distinguere la musicalità e il ritmo dal significato del testo, a non cedere alle provocazioni dei brani, e a non essere tentati dalle armi, le auto, gli orologi e la bella vita, protagonisti dei videoclip.

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