Guardiamoci da ogni forma di avidità (Ger. 45:5)

Guardiamoci da ogni forma di avidità (Ger. 45:5)

Stephen Lett

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Geremia 45:5
"Ma tu stai cercando grandi cose per te stesso. Smetti di cercare queste cose. ‘Infatti sto per far abbattere una calamità su ogni uomo’, e dichiara Geova, ‘e ovunque andrai ti darò la tua vita come bottino’”.

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Il tema del mio discorso è: “Guardiamoci da ogni forma di avidità”. Geova consigliò con amore al segretario di Geremia, Baruc, di smettere di cercare ‘grandi cose per sé stesso’. Quali erano quelle cose? Non lo sappiamo con certezza, forse preminenza o cose materiali, oppure entrambe. In ogni caso, Geova aveva visto che c’era una qualità negativa che si stava sviluppando in Baruc: l’avidità. Il libro Perspicacia definisce l’avidità “desiderio bramoso o smodato”. Mentre secondo un dizionario è un “desiderio incontrollato [ad esempio di denaro] che sembra non placarsi neppure se soddisfatto”. Quindi, in effetti, Geova stava dicendo a Baruc: “Smetti di essere avido”. E per estensione Geova dice la stessa cosa a ciascuno di noi. Anche Gesù disse qualcosa che è sulla stessa linea del consiglio di Geova a Baruc. Aprite la Bibbia in Luca capitolo 12, leggeremo il versetto 15 su cui si basa questo discorso e in cui troviamo un consiglio simile da parte di Gesù. Luca 12:15: “Dopodiché [Gesù] disse loro: ‘Tenete gli occhi aperti e [notate il punto] guardatevi da ogni forma di avidità, perché anche quando si è nell’abbondanza, la vita non dipende dalle cose che si possiedono’”. Ma perché per noi è una sfida ‘guardarci da ogni forma di avidità’, come consigliava Gesù? Perché abbiamo 3 grandi nemici. Analizziamoli uno per volta e vediamo come ci rendono le cose difficili.

Il primo nemico è la nostra imperfezione. In Genesi 8:21 Geova dice: “L’uomo è incline a nutrire nel suo cuore pensieri cattivi fin dalla giovinezza”. E uno di questi pensieri cattivi è l’avidità. Questa tendenza si manifesta nell’uomo già dalla tenera età. Infatti fin da quando muovono i primi passi i bambini afferrano con forza gli oggetti e dicono: “È mio! È mio! È mio!” Comincia a manifestarsi l’avidità, non è vero? Quando guardiamo un bimbo forse diciamo: “Che carino!” Oppure: “Ha gli occhi di sua madre e il naso di suo padre”. Ma difficilmente ci viene da pensare: “Guarda questo bimbo quanto è altruista!” No. Ci vogliono tempo e impegno per insegnare ai bambini a diventare altruisti come Geova.

Passiamo ora al nostro secondo grande nemico, Satana. Cosa portò Satana alla rovina? L’avidità. Voleva qualcosa che spettava solo a Geova e permise a quel desiderio di mettere radice nel suo cuore. Cosa voleva tanto avidamente? Voleva essere adorato. E lui vuole che l’avidità porti alla rovina anche noi. Usa l’avidità per intrappolarci e per questo alimenta la nostra tendenza sbagliata a essere avidi. E, riflettiamoci un attimo, cosa ha usato Satana per far cadere in trappola Eva, che era perfetta? Il tranello dell’avidità. La portò a desiderare fortemente qualcosa che apparteneva solo a Dio. In effetti le disse: “Mangiare i frutti di tutti gli alberi del giardino tranne uno non è abbastanza. Devi desiderare quell’unico frutto che non puoi mangiare”. Ora facciamo un esempio per capire fino a che punto Satana aveva reso avidi Adamo ed Eva. Immaginate di avere degli ospiti a casa e di dirgli: “Fate come se foste a casa vostra”. Li portate in cucina, aprite il frigo e dite: “Prendete quello che volete dal frigo, dalla dispensa, dai mobili della cucina... tutto quello che volete. È tutto a vostra disposizione. Servitevi senza bisogno di chiedere”. Poi aprite un cassettino e dite: “Mi raccomando però: le cose che ci sono qui dentro le ho messe da parte, mi serviranno in un’altra occasione. Perciò vi prego: non mangiate quello che c’è in questo cassetto. Ma ci sono cose simili nella dispensa e nei mobili della cucina. C’è tutto quello che vi serve”. Dite che sarebbe una richiesta eccessiva? Stareste trattando male gli ospiti? Al contrario, vi stareste dimostrando generosi. Ed era così che Geova si era comportato con Adamo ed Eva. Ma torniamo all’esempio. Immaginate di tornare in cucina e trovare i vostri ospiti che mangiano le cose del cassetto, quelle che gli avevate detto di non prendere. Ci rimarreste male, vero? Lo considerereste un furto e forse chiedereste ai vostri ospiti di andarsene. Questo spiega ciò che Geova provò e come reagì. Se Eva fosse stata contenta di ciò che aveva il diritto di avere le sarebbe andata molto meglio!

Parliamo ora del nostro terzo nemico, il mondo. Siamo costantemente circondati dal mondo di Satana e dal suo spirito, ovvero “lo spirito del mondo”. Possiamo dire che mentre Geova diffonde il suo spirito santo per spingere i suoi servitori a imitarlo e a essere altruisti, Satana da parte sua diffonde la puzza dello spirito del mondo che porta le persone a imitare lui e a essere avide. E uno dei mezzi che il mondo di Satana usa per promuovere l’avidità è la pubblicità martellante. La gente è sotto un bombardamento di pubblicità. Facciamo un esempio per capire il punto. È uscita una nuova macchina, scintillante, che luccica come un gioiello. Centinaia di luci puntate la fanno brillare ancora di più. Inquadrano la macchina da ogni angolo e poi compare una donna vestita in modo seducente che cammina verso la macchina. Quasi non te ne accorgi ma c’è della musica piacevole in sottofondo. La donna apre la portiera, entra in macchina e la musica aumenta di intensità. Il messaggio che lo spot vuole trasmettere è: “Sei proprio un poveraccio se non te la compri”. Non ti parlano delle grosse rate che devi pagare o delle adunanze che salterai per riuscire a pagarle, ti dicono solo: “Sei un poveraccio se non te la compri”. Metodi simili sono spesso impiegati per pubblicizzare molti aggeggi elettronici e altri prodotti. È chiaro quindi che dobbiamo combattere con impegno lo spirito del mondo e non permettergli di alimentare in noi l’avidità. Infatti, se non stiamo attenti, il nostro amore per Geova potrebbe essere schiacciato dall’amore per il denaro e per le cose materiali. E in questo caso, invece di essere noi a vincere il mondo, come fece Gesù, sarebbe il mondo a vincere contro di noi.

Dobbiamo riconoscere che non è facile combattere contro questi 3 grandi nemici e seguire l’esortazione di Gesù di evitare “ogni forma di avidità”. E riflettiamo anche su questo: Gesù non disse che esiste una sola forma di avidità, un solo tipo. L’avidità può avere molte facce, può manifestarsi in diverse forme, ma noi dobbiamo evitarle tutte. Quale pensate che sia l’antidoto contro il veleno dell’avidità? Non è forse il sapersi accontentare? Ad esempio, una forma di avidità di cui abbiamo parlato è quella per le cose materiali; accontentarsi di ciò che si ha è l’antidoto contro questo pericoloso tipo di avidità. Ci ricordiamo bene di 1 Timoteo 6:8: “Quindi, avendo di che mangiare e di che vestirci, [e la nota aggiunge “un riparo”] di queste cose ci accontenteremo”. Sapersi accontentare è una protezione. Ed era questo il messaggio che Geova voleva trasmettere a Baruc. Gli stava dicendo: “Hai già quello che ti serve. Smetti di accumulare o di cercare grandi cose. Accontentati e occupati delle cose più importanti”. E gli indicò una ragione impellente per farlo. Infatti in Geremia 45:5 Geova gli disse: “Sto per far abbattere una calamità su ogni uomo” e se ‘riuscirai a dominare’ la tendenza all’avidità “ti darò la tua vita come bottino”. La stessa cosa vale per noi. Anche oggi Geova sta per portare “una calamità su ogni uomo”, perciò accontentiamoci di quello che davvero ci serve e ‘cerchiamo prima il Regno’. Siamo “residenti temporanei”, non è vero? Come si legge in 1 Pietro 1:17. Riguardo a questa espressione vi faccio un esempio. Immaginate che abbiamo preso in affitto una struttura per un congresso di zona. In questo caso di solito facciamo dei piccoli lavori per rendere la struttura più accogliente. Puliamo per bene, facciamo un ritocco di vernice dove serve, ripariamo qualche bagno e sistemiamo qualche luce. Ma non ci sogneremmo mai di intonacare e pitturare l’intero stadio dentro e fuori. Non andremmo a sostituire tutti i sedili con sedili nuovi. E non distruggeremmo il parcheggio per farne uno nuovo, perché siamo solo residenti temporanei. Usiamo quella struttura solo per un fine settimana. Ora noi non sappiamo esattamente quanto durerà questo sistema di cose, ma non per molto. Perciò viviamo una vita semplice, perché siamo residenti temporanei. Un altro tipo di avidità è il desiderio di preminenza. Ma ne saremo protetti se ci siamo felici di quello che Geova generosamente ci concede di fare. Accontentarsi avrebbe protetto ad esempio Cora ai giorni di Mosè. Un’altra forma ancora di avidità riguarda il desiderio sessuale. Sia i single che gli sposati saranno protetti non cercando ciò che non hanno il diritto di avere. Se si fosse accontentato, Davide non avrebbe peccato con Betsabea. E ci sono anche altre forme di avidità, come la ghiottoneria e l’ubriachezza. Ma per tutti questi tipi di avidità l’antidoto è lo stesso: sapersi accontentare di ciò che abbiamo il diritto di avere e che Geova ci ha dato. Se riusciremo a guardarci da ogni forma di avidità, avremo il privilegio di vivere il meraviglioso momento in cui Geova aprirà la sua mano e soddisferà i legittimi ‘desideri di ogni vivente’.

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