Guardiamo oltre la linea del traguardo

Guardiamo oltre la linea del traguardo

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Kenneth Cook

Avete completato la Scuola di Galaad.  Siete stati bravi.  Siamo davvero orgogliosi di voi.  Avete tagliato la linea del traguardo. Al termine di questo programma sarete diplomati. Avete corso, per così dire, con questo obiettivo davanti a voi.  Ma avete anche tenuto bene a mente che questa esperienza è soltanto una tappa di una corsa molto più grande, la corsa per la vita. Proprio come degli atleti, i leali servitori di Dio continuano a correre meta dopo meta nel loro servizio a lui. Questi obiettivi sono come delle tappe in una corsa. Alcune mete e l’andatura possono cambiare da persona a persona in base alle circostanze. Per voi la Scuola di Galaad è una meta, o una tappa che adesso avete raggiunto. Ma continuate a correre.  Continueremo a correre finché non raggiungeremo quello che vediamo con gli occhi della fede,  il premio che ci aspetta oltre il traguardo finale,  servire Geova per sempre. Le promesse della Bibbia  ci danno la forza di continuare a correre  per ottenere quel premio. Pensiamo all’apostolo Paolo, che aveva la speranza celeste. In 2 Timoteo 4:7, 8 disse di aver raggiunto il traguardo. Il premio era davanti a lui e ormai era già suo.  Scrisse: “Ho combattuto l’eccellente combattimento, ho corso la corsa sino alla fine, ho osservato la fede.  D’ora in poi mi è riservata la corona della giustizia”. Grazie alla sua forte fede,  Paolo riusciva a vedere oltre il traguardo  e non vedeva l’ora di ricevere il premio preparato per lui. Pensiamo anche all’esempio di Gesù. Appena prima di esalare l’ultimo respiro, prima di morire,  disse: “È compiuto!”  Durante il suo ministero sulla terra, Gesù non perse mai di vista il suo obiettivo,  fare la volontà di Geova. Anche se ha dovuto sopportare atroci sofferenze, Gesù è rimasto leale e ha finito la sua corsa,  dimostrando di essere davvero il Figlio di Dio. Ci riuscì perché vide oltre la linea del traguardo.  Si concentrò sulla grande gioia che avrebbe provato successivamente. L’esempio di Gesù è così importante  che Ebrei 12:2 ci incoraggia a tenere lo sguardo rivolto a lui. Leggiamo insieme Ebrei 12:2.  Dice: “Tenendo lo sguardo fisso  sul principale Condottiero  e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli era stata messa davanti  ha sopportato il palo di tortura senza curarsi del disonore,  e si è seduto alla destra del trono di Dio”. Su chi dovremmo tenere lo sguardo fisso? Sul “Perfezionatore della nostra fede, Gesù”. E Gesù su cosa teneva lo sguardo fisso? Grazie alla sua fede,  vedeva la gioia che gli era stata messa davanti. Gesù si concentrò sulla gioia che avrebbe provato  sapendo di aver mantenuto la sua lealtà fino alla fine,  di aver provveduto il riscatto  per tutti noi  e di poter tornare al fianco del suo Padre celeste. Non distolse mai lo sguardo dal premio che lo aspettava dopo il traguardo. Non facciamolo neanche noi.  Consideriamo alcuni importanti fattori  che ci aiuteranno  a completare la corsa per la vita. Ecco i 2 punti principali.  Primo, il modo in cui dovremmo correre a ogni tappa e, secondo, le qualità che ci aiuteranno a correre come veri cristiani e vincere. Il primo punto, il modo in cui dovremmo correre a ogni tappa.  La corsa per la vita è una corsa di resistenza  e, come abbiamo detto, include delle tappe, delle mete.  Corriamo per raggiungere ogni tappa al meglio delle nostre capacità  e rimanendo concentrati sul nostro premio.  1 Timoteo 6:19 definisce quel premio “la vera vita”,  cioè vivere per sempre ed essere perfetti  in cielo o sulla terra.  Come abbiamo detto,  la Scuola di Galaad è stata una tappa per voi studenti.  Con umiltà applicate quello che avete imparato  e restate concentrati sulla gioia che proverete per sempre.  Quando vi trovate davanti a difficoltà, e questo vi succederà,  continuate ad andare avanti, continuate a correre.  E se qualcosa vi fa cadere, rialzatevi e correte con tutta la forza che avete.  Siate come quel maratoneta della Tanzania  che ha corso alle Olimpiadi del 1968 tenute a Città del Messico.  A un certo punto della corsa alcuni corridori gli sono finiti addosso.  La caduta è stata così violenta  che si è infortunato seriamente  al ginocchio.  E cadendo sull’asfalto,  si è anche ferito gravemente alla spalla.  Dopo essere stato medicato alla meglio, ha deciso di continuare a correre.  Non si è voluto ritirare.  Ovviamente andava più piano,  ma ha continuato ad andare avanti verso la meta.  Non correva più per ottenere un semplice premio.  Ha continuato a correre  perché c’erano in gioco il suo onore  e quello del paese che rappresentava.  E così è arrivato al traguardo.  Nella corsa per la vita, a volte potreste avere l’impressione  che qualcuno o qualcosa voglia farvi cadere.  Che cosa farete?  Imparate da quello che è successo  ai Galati.  Nel I secolo alcuni cristiani permisero che le parole e le azioni di altri  li facessero cadere.  Notate cosa scrisse Paolo a questi cristiani  in Galati 5:7, 8.  Immaginate il tono incredulo  con cui Paolo pronuncia le parole  riportate in questi versetti:  “Voi correvate bene.  Chi vi ha ostacolato,  impedendovi di continuare a ubbidire alla verità?  Questo genere di argomentazioni non viene da colui che vi chiama”.  Qual era il problema?  Alcuni fratelli della Galazia  avevano cominciato a credere a falsi insegnamenti,  rifiutandosi così di credere alla verità.  Hanno ceduto alle pressioni.  Inoltre, al versetto 13  Paolo fa riferimento al pericolo dei “desideri carnali”.  Qualunque cosa fosse successa,  Paolo disse che quei cristiani si erano lasciati ostacolare,  perché avevano distolto lo sguardo dal premio.  Teniamo sempre presente quello che è successo a questi fratelli.  Se lo faremo, niente e nessuno  riuscirà a ostacolarci  nella corsa per raggiungere la vera vita.  Saremo concentrati esclusivamente sul nostro futuro.  Quando gli altri vedono  che il vostro sguardo  è rivolto al premio,  anche loro saranno aiutati a fare lo stesso.  Continuate a rafforzare e dare stabilità  ai fratelli delle filiali in cui servirete.  Per riassumere il primo punto, come dovremmo percorrere ogni tappa?  Corriamo al meglio delle nostre capacità,  rimanendo concentrati sul premio, la vera vita.  Passiamo al secondo punto,  ovvero consideriamo le qualità  che ci aiuteranno  a correre come veri cristiani  e a vincere.  Corriamo come veri cristiani quando seguiamo l’esempio di Cristo.  Nonostante le atroci sofferenze che ha dovuto sopportare,  Gesù ha sempre fatto tutto alla gloria di Dio,  e questo è un esempio da seguire.  1 Pietro 2:21 ci ricorda:  “Cristo stesso soffrì per voi, lasciandovi un modello,  affinché seguiate attentamente le sue orme”.  Esaminiamo 2 qualità che Gesù ha dimostrato di avere  e che vogliamo avere anche noi.  Sono la fede e il coraggio.  Vedremo perché abbiamo bisogno di queste 2 qualità per vincere.  Cominciamo con la fede.  Beh, non avete bisogno che vi spieghi cosa sia.  Ce l’avete, e durante la scuola avete studiato molti esempi di fede.  Abbiamo bisogno di fede perché ci aiuta a perseverare.  Inoltre, la fede ci aiuta a ricordare  che le prove che affrontiamo nella vita sono momentanee.  Guardiamo avanti con fiducia,  vediamo oltre i problemi che affrontiamo oggi  e confidiamo in Geova in ogni cosa che facciamo.  Anche voi studenti  avete avuto bisogno di fede  quando siete arrivati qui  e avete dovuto aspettare per diversi mesi  prima che la scuola iniziasse.  Magari vi sarete chiesti: “Quando inizieranno le lezioni?  E come verranno tenute con questa pandemia?”  Avete aspettato,  e al momento giusto la vostra fede è stata premiata.  Geova ha fatto in modo che le cose funzionassero.  Gli istruttori e tutti quelli che hanno collaborato con loro  hanno fatto in modo che le lezioni si tenessero in sicurezza  e che voi poteste beneficiare dell’intero programma.  Quello che avete vissuto  mostra il tipo di fede di cui tutti noi avremo bisogno in futuro  quando dovremo affrontare nuove difficoltà.  Per riuscire ad arrivare al traguardo,  tutti noi dobbiamo capire quello che è veramente importante,  e gli occhi della fede ci aiuteranno a fare questo.  Grazie alla fede,  i cristiani riescono a vedere molto lontano,  questo è il punto,  e i loro occhi fissano il premio oltre il traguardo.  Chi non ha fede non può farlo.  Non riesce a vedere ciò che è invisibile.  Ma chi ha fede ci riesce.  Ecco perché chi ha fede, proprio come voi,  riesce a rimanere concentrato sulle promesse di Geova.  La Bibbia ci incoraggia a continuare a guardare avanti.  Un esempio lo possiamo trovare nella seconda lettera ai Corinti,  al capitolo 4, versetti 17 e 18.  2 Corinti 4:17, 18.  Quando Paolo scrisse queste parole ispirate,  stava incoraggiando i fratelli a non permettere a problemi,  difficoltà e a persecuzione di offuscare la loro vista  o di impedire loro  di vedere il premio che era lì davanti.  Leggiamo insieme a partire dal versetto 17:  “Infatti, anche se è momentanea  e leggera,  la tribolazione ci procura una gloria di una grandezza senza pari,  una gloria eterna,  mentre rivolgiamo lo sguardo non alle cose che si vedono,  ma alle cose che non si vedono,  perché le cose che si vedono sono temporanee,  ma le cose che non si vedono sono eterne”.  Interessante.  Queste parole ispirate  dovrebbero spingerci a guardare oltre  le prove che affrontiamo  e a restare concentrati su quello che abbiamo davanti.  Paolo stava parlando  a quelli che avevano la speranza celeste.  Ma l’incoraggiamento  e il significato dietro queste parole  sono validi per tutti quelli che corrono per la vera vita,  ovvero, come dice il versetto, per le cose che sono “eterne”.  Essere determinati e concentrati ci aiuta a rimanere fedeli ogni giorno.  Proverbi 4:25 dice:  “I tuoi occhi devono guardare diritto; tieni lo sguardo fisso davanti a te”.  Per continuare a farlo, abbiamo bisogno di fede.  Dobbiamo avere una buona vista spirituale  per vedere “le cose che non si vedono”, come disse Paolo.  Ricordate che l’obiettivo dell’istruzione  che avete ricevuto  è di consolidare, incrementare la predicazione  e le attività delle filiali.  Che siate fratelli o sorelle,  col vostro esempio di fede contribuirete a fare questo.  Gli altri imiteranno la vostra fede  e determinazione  nel correre questa corsa.  Mentre svolgete i vostri incarichi,  non smettete di tenere lo sguardo fisso sul fare la volontà di Dio.  Perché è importante?  Magari iniziamo a pensare  di aver raggiunto tutti o quasi tutti i nostri obiettivi.  E quale potrebbe essere il pericolo?  Quando perdiamo di vista la corsa e il premio,  potremmo cominciare a distrarci e concentrarci su altre cose,  per esempio sulle cose materiali.  Non lasciate che questo accada a voi.  Non permettete alle distrazioni  di trattenervi dal correre la vostra corsa  ed evitate di sentirvi arrivati  solo perché state svolgendo determinati incarichi.  Concentratevi sulla vera vita e rimanete umili.  Siate grati per gli incarichi che svolgete,  ma concentratevi  su quello che per voi è più importante,  piacere a Geova e fare la sua volontà per sempre.  Come abbiamo letto prima in Ebrei al capitolo 12,  quando Gesù soffrì ingiustamente fino al punto di morire,  perseverò “per la gioia che gli era stata messa davanti”.  Gesù ha sempre rivolto  lo sguardo al premio,  quel premio che tanto desiderava.  Lo vedeva chiaramente, era reale per lui.  Teniamo sempre a mente l’esempio di Gesù,  mentre continuiamo a guardare avanti.  Rafforziamo la nostra fede leggendo la Bibbia ogni giorno  e applicando i suoi consigli in ogni cosa che facciamo.  Se la nostra fede sarà forte, riusciremo a perseverare con coraggio.  E questa è la seconda qualità di cui parleremo,  il coraggio.  Perché abbiamo bisogno di coraggio per vincere?  I veri cristiani hanno coraggio grazie al fatto che hanno fede.  Noi abbiamo una speranza,  e non è una speranza qualunque, non è una semplice illusione.  Abbiamo “la certezza” che si realizzerà, come dicono le Scritture.  Sapere che la nostra salvezza è certa è una cosa che ci dà coraggio.  Immaginate come si sentì Geremia  quando Ebed-Melec e altri 30 uomini  arrivarono per tirarlo fuori  dalla cisterna.  Poco prima si sarà sentito disperato, ma adesso era pieno di speranza,  e questo gli diede il coraggio per perseverare.  Il coraggio ci spinge a guardare oltre quegli ostacoli  che potrebbero mettersi fra noi e la linea del traguardo.  La verità è che tutte le promesse contenute nella Bibbia si adempiranno.  Quindi siate coraggiosi.  Ricordate che se siete determinati a fare la volontà di Dio,  il premio sarà lì ad aspettarvi.  Geova non può mentire.  Quindi, nello svolgere  i vostri incarichi,  rimanete calmi, certi che Geova vi aiuterà.  Certo, da quando siete arrivati alla Scuola di Galaad  ne sono successe di cose nel mondo.  Ma anche se il mondo intorno a noi sta cambiando,  e di certo non sta cambiando in meglio,  ricordate le promesse di Geova.  Quello che sta accadendo è solo temporaneo.  Una pandemia?  Niente di nuovo.  Gesù, infatti, l’aveva predetto.  Disse che ci sarebbero state  ‘epidemie in un luogo dopo l’altro’.  Quindi non siamo spaventati.  Abbiamo fede e coraggio e continuiamo ad andare avanti.  Ricordate il maratoneta della Tanzania di cui abbiamo parlato prima?  Dopo essersi fatto male,  è stato medicato  e poi ha continuato a correre.  Ci sono voluti coraggio e determinazione per continuare la gara con quel dolore.  Quando ha attraversato la linea del traguardo,  è stato accolto dalla piccola folla rimasta nello stadio.  Provate a immaginare.  Lui zoppicava,  le bende che aveva addosso svolazzavano al vento,  ma ha continuato ad andare avanti verso il traguardo.  Altri si sarebbero fermati molto prima.  Ma lui correva per qualcosa  che aveva più valore di un premio materiale.  Oltre la linea del traguardo vedeva qualcosa di più importante. Che cos’era?  Lo capiamo da quello che ha detto dopo.  Quando gli è stato chiesto perché ha continuato a correre,  ha risposto: “Il mio paese non mi ha mandato qui a 5.000 miglia da casa  perché mi ritirassi. Mi ha mandato a 5.000 miglia da casa perché finissi la gara”. Quel senso di responsabilità  gli ha dato il coraggio per andare avanti  nonostante il dolore. Il suo era uno scopo più nobile, ed è tornato a casa con onore. Noi abbiamo una responsabilità ancora più grande  e corriamo una corsa molto più importante. Abbiamo la responsabilità di fronte a Geova di continuare a correre. Lui e suo Figlio ci hanno dato tutto,  così che noi potessimo continuare questa corsa. Ma la nostra responsabilità è anche nei confronti degli altri, perché con il nostro esempio possiamo aiutarli a non arrendersi. E lo dobbiamo anche a noi stessi. Dobbiamo usare quello che ci è stato dato  per correre in modo da ottenere la vera vita. Siamo certi che voi studenti  avete sia la fede che il coraggio di correre  tenendo lo sguardo fisso sull’esempio di Gesù e sul premio che è davanti a voi. Per riassumere,  cos’è importante ricordare  sia per voi studenti di Galaad che per tutti i cristiani?  3 aspetti.  Correte la corsa per la vera vita al meglio delle vostre capacità,  Geova vi aiuterà. Correte tenendo lo sguardo fisso sull’obiettivo finale.  E correte questa corsa con fede e con coraggio. Quando raggiungeremo la linea del traguardo?  Parlando di quelli che vivranno per sempre sulla terra,  il libro Rivelazione al capitolo 11 dice: “Esercitando fede per tutto il Regno millenario di Gesù  e durante la decisiva prova che seguirà,  questi saranno ricompensati  con la vita eterna  sulla terra paradisiaca. I loro nomi rimarranno quindi indelebilmente scritti nel libro della vita”. I veri servitori di Dio non avranno nulla da temere durante quella prova decisiva.  Non abbandoneranno mai la corsa. Per loro quel giorno sarà un giorno come tanti, per così dire. Continueranno a correre con lo sguardo fisso  su ciò che è davanti a loro, il premio.  Fede, coraggio e tutte le altre qualità che piacciono a Dio permetteranno a chi lo serve lealmente di ottenere la vera vita. Usate l’istruzione ricevuta per correre al meglio.  Incoraggiate anche gli altri a correre al meglio. Tenete lo sguardo rivolto al premio e seguite attentamente le orme di Gesù. Correte attraverso la grande tribolazione che è ormai vicina e poi continuate a correre come veri cristiani. 

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