Google: Data Liberation Front

Google: Data Liberation Front



Siamo nel corso del 2009. La società Google (ora ricompresa dentro Alphabet) ufficializza la creazione di un gruppo decisamente contro corrente, il Data Liberation Front, il Fronte per la liberazione dei dati, caratterizzato da un logo stile Che Guevara. Lo scopo di questo team di ingegneri e altri esperti è quello di sviluppare strumenti informatici che consentano agli utenti che intendono scappare da Gmail, da Docs e dai tanti altri servizi offerti dalla società, di poter esportare i propri dati per tenerne una copia o per riutilizzarli presso aziende concorrenti. Questa operazione, contro intuitiva, in cui è la società stessa a creare un gruppo antagonista al suo interno, consente a Google di far convergere in forma controllata il dissenso sia interno sia esterno. Gli effetti positivi sono altri: limita le argomentazioni di chi la descrive come un monopolista assetato di dati, in contrasto con il suo motto originario «don’t be evil»*; offre un nuovo servizio gradito agli utenti; si allinea (per certi casi addirittura anticipando) alla normativa europea che prevede, tra l’altro, la possibilità di trasferire altrove i propri dati personali.

Nel 2013 si perdono le tracce di questo fronte di liberazione digitale, quasi due mesi prima, per coincidenza, che avesse luogo quella che possiamo definire una delle maggiori esperienze internazionali di «liberazione dei dati», quella effettuata da Edward Snowden ai danni dell’intelligence americana. Lo spirito del tempo, su cui Google è sempre in anticipo rispetto agli attori istituzionali, non richiedeva più l’impegno del suo team, che peraltro aveva già dato i suoi frutti in termini di reputazione, di difesa della capitalizzazione sul mercato e qualità del servizio offerto. 


* Con la creazione della holding Alphabet, lo slogan di riferimento per la società madre diventa molto più convenzionale: «Fa la cosa giusta». L’originale «Don’t be evil» («Non essere malvagio») sopravvive tra le pagine del codice di condotta della sola Google.

- fonte: Limes - 02/2017 - Francesco Vitali Gentilini 





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