Geova sostiene il nostro ministero 

Geova sostiene il nostro ministero 

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La sorella di mio padre e suo marito erano testimoni di Geova. La zia ci portava le adunanze. Passavamo molto tempo a studiare la Bibbia. Mi piaceva quello che imparavo, soprattutto la speranza di vivere per sempre nel paradiso, perché fin da bambina odiavo l'idea della morte. Mi sono battezzata e l'anno dopo ho deciso di cominciare il servizio a tempo pieno. Il mio datore di lavoro non voleva e cercava in tutti i modi di scoraggiarsi; ma io ero determinata qualunque cosa fosse successa sarei diventata pioniera. Mi sono trasferita a Ver. Era un territorio isolato e faceva molto caldo. Non c'era neanche una congregazione o un gruppo, niente. E non c'erano mezzi pubblici perciò per andare di casa in casa camminavano un sacco. Per attraversare i fiumi ci toglievamo le scarpe ed entravano in acqua. Era un territorio molto produttivo. Ogni tre o quattro porte, potevi cominciare due o tre studi biblici. E se studiava la Bibbia con dieci persone, direi che di quelle dieci quattro iniziavano a servire Geova. E così nel giro di poco si è formato un gruppo, un gruppo isolato che poi nel tempo è diventato una congregazione. Il nostro matrimonio è durato 15 anni. Mio marito amava il servizio. Purtroppo nel 2001, a maggio, è morto. E io lo stesso anno ad agosto, ho scoperto di avere un tumore. È stato un periodo bruttissimo, una tragedia dopo l'altra. Ero a pezzi perché il tumore era già in uno stadio avanzato. Dicevo: "Geova non voglio morire". I dottori sono stati bravissimi e Geova mi è sempre stato vicino. Non ho mai pensato di smettere il servizio a tempo pieno. Geova non è responsabile dei nostri problemi, ci ama moltissimo e ha preso dei provvedimenti per eliminare le sofferenze. Geova sa sempre cosa stiamo affrontando e ci sostiene. E quando penso a quanto siamo insignificanti e a come lui si è avvicinato a noi e che ha mandato suo figlio, mi sento onorata di essere uno strumento nelle sue mani. Quando mi trovo in una situazione difficile non sono preoccupata. Tutto quello che mi ripeto è: "Geova, ii prego non farmi lasciare il servizio a tempo pieno". E ai ragazzi dico sempre: "Concentrate i vostri pensieri e le vostre forze sul servizio di pioniere e non preoccupatevi. Andate avanti". Mi piace pensare di essere impegnata a piantare e a innaffiare mentre Geova fa crescere. Mi fa sentire di essergli utile e non ho rimpianti se penso a tutti gli anni che ho trascorso nel servizio a tempo pieno, perché so che non mi sono persa niente. La sola cosa che mi sono persa sono i guai in cui avrei potuto cacciarmi.


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