Geova si interessa di ognuno di noi (Giov. 6:44)

Geova si interessa di ognuno di noi (Giov. 6:44)

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Anthony Morris

Il versetto di oggi lo conosciamo tutti molto bene. “Nessuno può venire da me a meno che non lo attiri il Padre, che mi ha mandato”. Queste parole sono ispirate da Dio e quindi è importante che meditiamo attentamente su questo passo biblico, perché ci fa capire quanto Geova si interessa davvero di ognuno di noi individualmente. Ed è proprio quello di cui vogliamo parlare questa mattina. Pensate, queste parole dimostrano che Geova si interessa di noi individualmente. Ed è molto rassicurante perché, indipendentemente da chi siamo, di tanto in tanto dobbiamo lottare contro dei sentimenti negativi, come ad esempio: “So che Geova ama tutti questi fratelli e sorelle, ma non sono sicuro che ami me”. Beh, riflettendo su questo versetto Geova ti assicura che si interessa di te come individuo. E per ragionare più a fondo su questo versetto, sul significato di queste parole, prendiamo insieme Giovanni al capitolo 21. Analizziamo questo racconto. Vediamo come si collega al concetto che Geova si interessa di noi a livello individuale, proprio come indicato in Giovanni 6:44. Nel versetto 2 troviamo Simon Pietro, Tommaso e gli altri discepoli insieme. E al versetto 3 Pietro disse loro: “Vado a pescare”. Così andarono con lui, salirono sulla barca e ci passarono tutta la notte, ma non presero nulla. Poi all’alba Gesù apparve sulla spiaggia, come dice il versetto 4, e al versetto 5 chiese loro: “‘Figli miei, non avete niente da mangiare?’ Gli risposero di no”. “Lui disse loro: ‘Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete’. Così la gettarono, ma poi non riuscivano più a tirarla su per la gran quantità di pesci”. E il numero dei pesci era notevole ed è specificato nel versetto 11, erano “153”, e dice anche che erano “grossi pesci”. Ora, il verbo greco che qui viene reso, nella Traduzione del Nuovo Mondo, “tirare su” è lo stesso che in Giovanni 6:44 viene reso “attirare”. E questo è appropriato perché, anche se tecnicamente in greco è lo stesso verbo, la Traduzione del Nuovo Mondo ci aiuta a capire che sono due tipi di azione diversi. Qui si parla di 153 grossi pesci e dovevano tirarli su trascinandoli, quindi serviva una traduzione che facesse capire la differenza. Infatti, in Giovanni 6:44 non viene usato il verbo “tirare”, piuttosto il verbo “attirare”. È una parola diversa e le parole sono importanti. Apprezziamo molto la nostra Traduzione. Questo ha senso perché, anche se letteralmente in greco è lo stesso verbo, qui in Giovanni 6:44 “attirare” ha un significato diverso. Gesù conosceva suo Padre, e conosce suo Padre più di qualunque altro essere vivente. Quindi in nessun modo vorrebbe che pensassimo che Geova tira con forza, o potremmo dire, trascina le persone nella verità. Questa è una preziosa lezione per tutti noi. Dovremmo sempre tenerla a mente quando predichiamo, quando conduciamo degli studi biblici o quando come genitori cresciamo i nostri figli. Non vorremmo mai dare l’impressione di trascinare le persone, non funzionerebbe. Geova attira con delicatezza le persone, rispetta il loro libero arbitrio. Per mezzo del suo spirito santo e della sua Parola le attira e tocca il loro cuore. Questo è un punto importante perché, come dice il commento, un ragazzo potrebbe pensare: “Geova ha attirato i miei genitori, io li ho semplicemente seguiti”. Sarebbe un pensiero errato, considerando quello che Gesù disse qui: “Nessuno [non ci sono eccezioni] può venire da me a meno che non lo attiri il Padre, che mi ha mandato”. Questo è il tipo di interesse che Geova ha per ognuno di noi, e non ha prezzo. E qualunque cosa dobbiamo affrontare, dobbiamo fermarci e pensare: “Geova mi ha attirato”. È qualcosa di meraviglioso. Questo ci permetterà di liberarci di qualunque pensiero negativo, perché il Sovrano dell’universo ci ha attirato a sé, ha voluto che fossimo suoi amici. E dovremmo sempre apprezzare questo privilegio che abbiamo. E mentre meditavo su questo versetto, mi sono venute in mente diverse persone che ho conosciuto negli anni. Ad esempio in un’occasione quando vivevo a Providence, nel Rhode Island, prima che io e mia moglie avessimo figli, ricordo che all’adunanza vidi per la prima volta questo ragazzo. Aveva circa 18 anni e non aveva l’aria di essere un testimone di Geova. Quando lui entrò io lo osservai, si mise a sedere e in quel momento nessuno parlava con lui. Così mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui e gli chiesi come stava e mi presentai. Gli dissi che eravamo felici che fosse venuto e cercai di conoscerlo un po’. E parlando venne fuori che sua madre era una Testimone ma che era inattiva da molto tempo. La famiglia stava affrontando vari problemi. Eppure, nonostante tutto questo, pensai che magari Geova aveva attirato quel ragazzo direttamente nella Sala del Regno. Chiese uno studio biblico. Aveva riflettuto molto sulla verità. Era molto taciturno, ma a volte questo indica che una persona è riflessiva ed è stato un grande privilegio essere usato da Geova per aiutarlo ad avvicinarsi a lui. E così, dopo aver affrontato diverse difficoltà, si è battezzato e si è sposato con una brava pioniera. Hanno cresciuto i loro figli nella verità ed è un anziano di congregazione da molto tempo. Perché? Perché è vero, Geova notò sua madre. Potrebbe averla attirata a sé a un certo punto della sua vita, ma anche se lei poi non serviva più Geova, lui cominciò a servirlo e questo è successo a diversi Testimoni. I loro genitori hanno smesso di servire Geova, ma loro continuano a servirlo. Questo dimostra che Geova si interessa di loro a livello individuale, li ha attirati nella verità e questo è meraviglioso. È qualcosa che non dovremmo mai smettere di apprezzare. E anche i genitori devono riflettere su questo. Quando crescono un figlio o dei figli, non possono costringerli ad accettare la verità, non è quello che vorrebbe Geova. Chi siamo noi per poter trascinare o forzare qualcuno, che sia uno studente o un nostro figlio, a essere amico di Dio? Geova non agisce così. Possiamo fare tutto il possibile per dare il buon esempio, insegnare la verità, vivere la verità, ma è Geova che li deve attirare. Sono loro che devono stringere un’amicizia con Dio. Questo è molto importante, non dimentichiamolo mai. È Geova che attira le persone. Ora, per imprimerlo bene nella nostra mente e nel nostro cuore, leggiamo Giovanni 6:44 ancora una volta. E ogni volta che affrontiamo qualcosa che mette a dura prova la nostra amicizia con Dio, ricordiamo queste parole. Pensiamo a quanto Geova si interessi di noi a livello individuale. Giovanni 6: 44: “Nessuno [qui è Figlio di Dio in persona a parlare: nessuno] può venire da me a meno che non lo attiri il Padre, che mi ha mandato”. Questo non ha prezzo. Geova ci ha attirato a sé, si interessa di noi a livello individuale e possiamo essere suoi amici. Ora prendiamo il Salmo 73. Dopo che Geova ci ha attirato, noi abbiamo una responsabilità e Geova si aspetta che la assolviamo. Salmo 73. Tenendo a mente quanto Geova si interessa di ognuno di noi, vediamo qual è la nostra responsabilità. Leggiamo la prima parte del versetto 28. Ecco cosa dovremmo essere determinati a fare: “Ma quanto a me [vedete, questa è una responsabilità personale: ma quanto a me], avvicinarmi a Dio è un bene per me”. Quindi, dopo che Geova ci ha attirato a sé, ci ha dimostrato che si interessa di noi e che ci vuole bene, noi abbiamo la responsabilità attraverso lo studio, la meditazione e delle preghiere significative, di avvicinarci a lui perché questo è ‘un bene per noi’.

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