Geova ci concede la vera libertà (2 Cor. 3:17) 

Geova ci concede la vera libertà (2 Cor. 3:17) 

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James Mantz

Nel corso della storia l’uomo ha sempre lottato per la libertà. Infatti ha lottato per la libertà di religione, per la libertà di parola, per la libertà di stampa e anche per la libertà dalla schiavitù. Ma il concetto che un uomo ha di libertà è condizionato dall’ambiente in cui cresce, dalle circostanze personali e non solo, anche dalla sua età. Quand’ero piccolo mi ricordo che ci trovavamo con tutti i ragazzini del vicinato l’ultimo giorno delle vacanze estive. Facevamo una partita di baseball che chiamavamo “l’ultimo giorno di libertà”. La chiamavamo così scherzando perché il giorno dopo iniziava la scuola. Ma la libertà di cui parliamo oggi non è uno scherzo. Il concetto che abbiamo di libertà può significare vita o morte. A prescindere da quello che crediamo riguardo alla libertà, dobbiamo riconoscere una verità fondamentale. In pratica ci sono solo 2 tipi di libertà: la libertà vera, quella che ci dà Geova, e la libertà falsa, quella che ci offrono Satana e il suo mondo. Ogni persona deve fare una scelta. Deve scegliere quale di queste 2 libertà vuole. Esaminiamo da vicino cosa sono queste 2 libertà e vediamo come la nostra scelta può influire sulla prospettiva di vivere per sempre. Aprite la vostra Bibbia in Matteo capitolo 7. Leggeremo i versetti 13 e 14. Questi versetti fanno parte del Discorso della Montagna e in questo punto Gesù fa un esempio. Parla di 2 porte e 2 strade. Questo esempio ci aiuta a capire meglio le 2 libertà di cui stiamo parlando. Matteo 7:13, 14: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la strada che conduce alla distruzione, e sono molti quelli che vi entrano; mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e sono pochi quelli che la trovano”. Leggendo queste parole potrebbe sembrare che la strada “spaziosa” sia quella che porta alla vera libertà. Perché? Perché è facile da percorrere. Chi cammina su questa strada può andare dove vuole, può pensare quello che vuole e può vivere come vuole. Non ci sono restrizioni, non ci sono regole, non ci sono obblighi. E questo non ci sorprende dal momento che una delle definizioni di “libertà” è “condizione di chi è libero da vincoli, da impedimenti, da costrizioni”. Ma teniamo presente che questo è il tipo di libertà che ci offrono Satana e il suo mondo. È questa la vera libertà? Aprite la Bibbia in Efesini al capitolo 2, leggeremo i versetti 2 e 3. Questi versetti descrivono la condizione delle persone che scelgono di entrare nella porta larga e di camminare sulla strada spaziosa. Efesini 2:2, 3 la descrive così: “Nei quali un tempo camminavate adeguandovi al sistema di cose di questo mondo, seguendo il governante dell’autorità dell’aria, lo spirito che ora agisce nei figli della disubbidienza. Fra loro, un tempo, tutti noi ci comportavamo secondo i desideri della nostra carne, [notate] assecondando le inclinazioni della carne e dei pensieri, e per natura eravamo figli d’ira come gli altri”. Avete notato? Le persone che camminano su questa strada non sono libere per niente. Hanno un governante, “il governante dell’autorità dell’aria”, cioè Satana il Diavolo. E, se avete notato, il versetto dice anche che “[assecondano] le inclinazioni della carne”, quindi sono schiavi della carne e dei suoi desideri. Adesso prendiamo 2 Pietro capitolo 2, leggeremo il versetto 19. Da queste parole capiamo che la promessa che Satana fa di darci la libertà è una promessa falsa. In realtà è schiavitù. 2 Pietro 2:19 dice quanto segue: “Promettono loro libertà, ma [notate] sono essi stessi schiavi della corruzione, perché se uno è sopraffatto da un altro ne è schiavo”. La strada di Satana non porta alla vera libertà. Inoltre questa non è una strada normale. Infatti è una strada a pagamento e il prezzo da pagare per viaggiare su questa strada è davvero caro. È una strada spaziosa e ti fa fare quello che vuoi ma poi paghi con malattie trasmesse sessualmente, con famiglie rovinate, con un corpo e una mente che sono danneggiati da droga e abuso di alcol e anche con atti di violenza. Questo prezzo è davvero troppo da pagare. Per cosa, poi? Per camminare in un vicolo cieco che porta alla distruzione? Parliamo ora dell’altra strada che menzionò Gesù. Disse che ‘la porta è stretta’ e che ‘la strada è angusta’. Perché così poche persone scelgono di camminare su questa strada? Principalmente perché sono poche le persone che sono disposte a lasciarsi guidare dalle leggi e dai princìpi di Dio. È vero, ci sono dei limiti da rispettare, ma grazie a quei limiti evitiamo di fare ciò che è sbagliato, combattiamo desideri errati, resistiamo alle pressioni degli altri e non cediamo alla paura di essere scherniti proprio perché abbiamo deciso di camminare su questa strada. Chi cammina sulla strada spaziosa è egoista, è concentrato su sé stesso, sui suoi piaceri, sui suoi desideri, sui propri interessi. Invece colui che cammina sulla strada angusta deve esercitare autocontrollo, fare sacrifici, lavorare duramente e rispettare l’autorità. Ma è proprio questa la strada che porta alla libertà. Però alcuni versetti che parlano della libertà che ci dà Geova potrebbero sembrare un po’ contraddittori. Per esempio, prendiamo insieme 1 Pietro 2:16. E, mentre leggiamo, notate 2 espressioni che possono sembrare in contraddizione tra loro. 1 Pietro 2:16. Dice: “Siate come persone libere, usando la vostra libertà non come una scusa per fare il male, ma come schiavi di Dio”. Interessante, vero? Possiamo essere liberi e schiavi allo stesso tempo. A molte persone non piace per niente l’idea di essere schiavi di qualcuno o di qualcosa. Ma ai tempi della Bibbia essere schiavi comportava dei vantaggi. Facciamo un esempio. In Israele un uomo che aveva dei debiti poteva vendersi come schiavo per saldarli. La sua però non era una condizione permanente. Doveva essere liberato dopo 7 anni oppure, se cadeva prima, nell’anno del Giubileo. Anche se serviva come schiavo veniva trattato come un lavoratore salariato. Nessuno poteva maltrattarlo e quando veniva liberato il suo padrone gli dava un dono per cominciare la sua nuova vita. Questa era la legge di Geova sulla schiavitù e ci può aiutare a capire meglio cosa significa essere schiavi di Geova. Uno schiavo israelita poteva sentirsi così al sicuro da decidere addirittura di restare col suo padrone per tutta la vita. Questa possibilità viene descritta in Esodo 21:5, 6: “Ma se lo schiavo insiste nel dire: ‘Amo il mio padrone, mia moglie e i miei figli, e non voglio essere liberato’, il suo padrone deve portarlo davanti al vero Dio. Quindi lo farà accostare alla porta o allo stipite e gli forerà l’orecchio con un punteruolo, e lui sarà suo schiavo per tutta la vita”. Noi siamo come quello schiavo. Il nostro amore per Geova e la gratitudine per la vera libertà che ci concede sono così forti da spingerci a dedicarci a lui. E come dimostriamo di essere schiavi di Geova? Non facendoci forare l’orecchio ma dedicandoci e battezzandoci. Quando si tratta di libertà ognuno di noi deve fare una scelta. Una è la strada spaziosa, quella libertà finta offerta da Satana e il suo mondo. Ma non dimenticate che non è altro che un vicolo cieco. L’altra è la strada angusta che porta alla vera libertà. Quella strada è delimitata dalle giuste norme stabilite da Dio, ed è la sola strada che conduce alla vita eterna. Già oggi siamo liberi dalle sofferenze che prova chi ignora i princìpi di Dio nella sua vita e siamo anche liberi dalla paura del domani e dalla paura della morte legata alle superstizioni. E in futuro Geova concederà alle persone sincere la libertà da tutti i problemi che oggi affliggono l’umanità. Saremo liberi dalle paure, dalla criminalità, dalla fame, dalla povertà, dall’inquinamento, dalle malattie e dalle guerre. Continuiamo a camminare sulla strada che porta alla vera libertà e aiutiamo altri a trovare la vera libertà che solo Geova può dare.

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