"GETSEMANI MARIANO": COMMOVENTE TESTIMONIANZA DA UNA SORELLA NELLA FEDE

"GETSEMANI MARIANO": COMMOVENTE TESTIMONIANZA DA UNA SORELLA NELLA FEDE



Ave Maria Fra Pietro, mi ero posta l’obbiettivo di leggere e meditare sul testo del Getsemani Mariano e in questi due giorni si è scatenato di tutto. Adesso però voglio scrivere due righe, perché ho bisogno di fissare anche a me stessa dei punti che ormai devono essere portanti nella mia vita.

Amare Maria, amarla come Mamma nostra, Mamma vera, Mamma che ci è sempre vicina...che grande consolazione! Ma per un’anima ancora tiepida, ancora incredula, ancora tutta immersa nel fango della vita, da un lato mi sembra così difficile fare questo atto di affidamento!

Ma dall’altro lato, come le dicevo, sento che non posso più tirarmi indietro.

Leggevo il testo sul Getsemani mariano e sentivo volare la mia anima alta verso Dio, ma poi in questi giorni sempre qualcosa mi ha scaraventata a terra e dicendomi che non ce la posso fare a vivere quella perfetta unione a Dio attraverso Maria, perché non sono sola ma sono vincolata, legata a tante persone verso cui ho responsabilità familiari e che non so guidare verso il bene. Inutile qui descrivere nel dettaglio i problemi che sorgono, uno dopo l’altro, già la mattina appena alzata, o ancora quando mi pare di potermi consolare per un piccolo risultato raggiunto.

Lo so, la risposta è sempre quella: prega, soffri e offri, le tue sofferenze sono l’unico dono che puoi offrire al Signore.

Il testo sul Getsemani mariano mi ha fatto vedere la sofferenza atroce non solo di Gesù che è rimasto solo, abbandonato dagli uomini e da Dio per espiare in quanto uomo i peccati di tutti noi, che ci ha visti uno per uno, con i nostri nomi, i nostri volti. Ma anche e soprattutto la sofferenza atroce di Maria, cui non siamo abituati a pensare, che nel silenzio è stata con l’anima vicina al suo figlio e non è scesa in piazza gridando contro i suoi assassini, i suoi traditori, tutti quelli che erano stati da lui guariti, miracolati. Ha sofferto unita a Gesù nel Getsemani con l’anima e ha sofferto sotto la croce, e fino a tre giorni dopo, e unica ha creduto che Lui sarebbe risorto. Perciò è anche l’immagine pura della fiducia certa, incrollabile, nella parola di Dio. Come non ispirarsi a Lei, allora?

L’invisibilità del suo dolore, il suo nascondimento, l’aver allontanato la disperazione... “di tutto ciò bisogna prendere coscienza per illuminare anche il senso della vita, delle sofferenze e della missione dei figli di Maria di oggi, PER DARNE UNA REGOLA SOPRANNATURALE e poi trovare con la luce di questa verità, anche la FORZA PER USCIRE DALLE SABBIE MOBILI DI QUESTA MISTERIOSA, AMARA, ORRIBILE TENTAZIONE DI DISPERAZIONE”.

E qui penso: Ma la sua disperazione non era frutto di errori di vita, di peccati commessi, come quella disperazione che tante volte mi attanaglia nella consapevolezza di aver sbagliato tante cose della mia vita e di non riuscire a sanarle.

La mia disperazione è frutto dei miei tanti peccati e limiti, di moglie, di madre, di figlia. Arrivare a superarla e offrirla come un fascio di fiori mentre i frutti di quei peccati sono tutti operanti e attivi intorno a me, questo mi chiedo: è giusto?

Ma forse la risposta la so: è l’amore vero che mi manca, l’amore per la Mamma, che solo adesso sto timidamente incominciando a sentire più vicina, più presenza vera nella mia vita.

Nello stesso tempo penso, come se avessi un “radar spirituale”, che è proprio il Getsemani mariano la strada che Dio ha voluto per me per arrivare a Lui. Forse dovevo passare per la tribolazione della famiglia per arrivare a Lui, forse senza diventare mamma non avrei capito Maria, non avrei capito Gesù, i misteriosi piani con cui Dio ha voluto fondersi con l’umanità e dimostrarci che cosa è veramente l’Amore. Cosa farei io se ingiustamente avessero torturato, offeso, vilipeso uno dei miei figli? Mamma mia, quanta strada ho da fare….

Il Signore però ha voluto che nascessi in questi Tempi. Deve avere un senso la mia vita qui e adesso. Perché mi ha fatto capire che il vaccino era una cosa satanica, mentre intorno a me tutti lo vedevano quanto meno come una cosa neutra? Perché mi ha fatto volgere verso la Messa tradizionale, in latino, proprio io che detestavo i canti in latino e amavo musica con chitarre, piattini, bastoncini e chi più ne ha più ne metta, durante la liturgia?

Ho cominciato questo cammino spirituale autentico, ma devo allontanare da me la tentazione di fuggire per gustarmelo in solitudine ….sarebbe troppo bello….troppo facile.

Ma ho bisogno di una regola. Mi sento già in una grande famiglia spirituale con quella di Tempi di Maria, ma adesso ho bisogno di dare una forma a questa esperienza spirituale, di prendermi degli impegni precisi, per contribuire con l’offerta della mia misera vita al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Far parte di questa “armata mondiale” di Maria, che combatte SOTTO IL SUO STENDARDO CON LEI, ATTRAVERSO LEI, PER LEI E IN LEI.

Non riuscirò confidando in me stessa, come ho sempre fatto finora, ma solo abbandonandomi completamente a Lei, e soprattutto con UMILTA’. L’idea del martirio mi fa ancora paura...posso dirlo? Ma voglio credere che sarà LEI a darmi la forza di accettare tutto quello che Dio vorrà che accada. Adesso capisco il valore della Croce, che prima mi sembrava un inutile ingombro.

Grazie Fra Pietro, grazie alla Madonna che l’ha illuminata e l’ha portata attraverso questo suo apostolato on line a diffondere tutto questo.

Che la Madonna ci dia la forza di sostenere questa battaglia!

Ave Maria!

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