Fuggite l’immoralità

Fuggite l’immoralità

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Mia mamma ultimamente è parecchio impegnata con il lavoro, ma vorrei che si impegnasse di più per Geova. Io cerco di aiutarla per quanto posso. Ah comunque io sono Jin. Ogni giorno succede la stessa cosa. Bevo un bicchiere d’acqua, saluto Jun, è della mia congregazione, e poi, e poi c’è Mee-Kyong. Ok. Ci siamo. Io la saluto, lei dice qualcosa di interessante, e io cerco di non darle corda. Però oggi è diverso. Lei sta andando male in matematica e ha bisogno del mio aiuto. Non voglio essere scortese ma, se la aiuto con i compiti, come potrebbe andare a finire? Come si fa a dire di no a una ragazza così? Perché non riesco a togliermela dalla testa? È sempre bello quando vengono gli zii. Anche la mamma cerca di non perdersi mai la serata “cena e Broadcasting”. Lo zio vuole uscire con me in servizio nel fine settimana; forse questo mi aiuterà a schiarirmi le idee. Sentivo di aver deluso Geova. Non potevo più tenermi tutto dentro. È stato difficile, ma ho raccontato tutto allo zio. Mi sentivo in colpa perché mi piaceva ricevere le attenzioni di Mee-Kyong, però sapevo che era sbagliato. Abbiamo letto Genesi 39:7-12. Conoscevo l’episodio della moglie di Potifar, ma lo zio ha menzionato un particolare che non avevo mai notato. Giuseppe disse alla moglie di Potifar: Sì, ma, perché Giuseppe fu costretto a fuggire? Lui la respingeva ogni giorno, ma lei non si arrendeva. Per lei la questione non era se lui avrebbe ceduto, ma quando. Così si arrivò al punto che Giuseppe fu costretto a fuggire. Le ho spiegato perché avevo deciso di interrompere la nostra storia, ma lei non si è arresa. Sapete qual è stata l’ultima cosa che mi ha detto? Che ero un codardo. Ma si sbagliava. Non sei mai un codardo se ti rifugi in Geova.

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