Fedeli sorelle cristiane

Fedeli sorelle cristiane

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Donne di fede sono menzionate in tutta la Bibbia. Una di queste sorelle fedeli è menzionata dall’apostolo Paolo in Romani 16:1, 2. Lì si parla di Febe. Paolo dice che questa sorella “ha protetto molti”, incluso lui. Oggi abbiamo il privilegio di conoscere alcune sorelle fedeli che hanno qualcosa in comune. I loro mariti sono tutti membri del Comitato di Filiale degli Stati Uniti. Sorella Snyder, vorremmo conoscere qualcosa di te. Ci diresti come hai conosciuto la verità? Ho conosciuto la verità grazie ai miei genitori. Geova ha usato l’esempio di mia sorella e l’amore dei fratelli e delle sorelle più grandi della congregazione per attirarmi a sé. Come sei arrivata alla decisione di servire a tempo pieno e poi alla Betel? È stato dopo una prova difficile. Durante l’adolescenza ho perso una persona a me cara e non riuscivo a capire perché Geova avesse permesso che una persona così buona morisse. Una pioniera anziana mi ha incoraggiato a fare ricerche più approfondite sulla questione della sovranità universale. Questo studio mi ha confortato, ma mi ha anche aiutato a rivalutare le mie priorità e a chiedermi se credevo veramente che, mettendo Geova al primo posto, lui si sarebbe preso cura di me. Così sono diventata pioniera e non sono andata all’università. Ma nel giro di poco ho finito i soldi e non potevo pagare l’affitto. Ricordo che all’adunanza successiva ho messo i miei ultimi 50 dollari nella cassetta delle contribuzioni e mi sono detta: “È finita. Non fa per me, torno a studiare”. Ma quella sera ho capito che quello che dice Matteo 6:33 è assolutamente vero. Geova mi ha stupito. Ha fatto in modo che avessi quello che mi serviva nei modi più imprevedibili, e da quel momento non ha mai smesso di farlo. E poi sei venuta alla Betel quando hai conosciuto Troy. Quali incarichi hai avuto alla Betel? Ho fatto le pulizie, ho avuto vari incarichi nel Reparto Trasporti ed ero tra le migliaia che hanno lavorato ai progetti di costruzione di Warwick e Tuxedo. Come moglie di un membro del Comitato avrai un programma intenso. Quali sono alcune sfide? Beh, come, penso, tutte le mogli degli anziani, vorrei passare più tempo con mio marito. Mmh, certo. E cos’hai fatto per superare questa difficoltà? Preghiera, studio e meditazione mi hanno ricordato che siamo in una guerra spirituale, e quando si è in guerra le priorità devono cambiare. Quindi non possiamo aspettarci di avere una vita ideale, anche se presto l’avremo. Ora la nostra priorità è la pura adorazione. Mantenere forte il mio rapporto con Troy è importante, ma la mia gioia più grande dovrebbe venire dal mio rapporto con Geova. Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata ricordare i sacrifici che sono stati fatti per me. Geova ha rinunciato a 33 anni col suo migliore amico per me. E poi, quando ero single e servivo come pioniera, c’erano sorelle che mi invitavano spesso a mangiare, a uscire in servizio... Mandavano anche i loro mariti di sera tardi, al freddo, ad aggiustarmi la macchina, che si rompeva spesso. Sono grata di tutto questo, e il modo migliore in cui posso dimostrare la mia gratitudine è imitare il loro esempio. Ora parlaci di una benedizione che hai avuto come moglie di un membro del Comitato di Filiale. Una grande pace, quella che si prova quando si ha completa fiducia nel fatto che Geova guida e benedice le decisioni prese dall’organizzazione tramite il Corpo Direttivo. Se non fossi stata la moglie di un membro del Comitato di Filiale, forse non avrei mai capito quanto questi fratelli si affidano a Geova, quanto pregano... Passano davvero tanto tempo a pregare. E quanto profondamente amano i fratelli. Li amano davvero tanto. Un po’ mi vergogno di quanto in passato tendevo a preoccuparmi, mentre adesso mi è molto più facile collaborare e seguire le indicazioni. E so che Geova è felice di questo. È proprio vero. Ripensando ai tuoi tanti anni di servizio, c’è qualche episodio che ci vuoi raccontare? Stavamo visitando una piccola filiale in un paese povero, devastato da decenni di guerra civile. Non avevo mai visto tanta povertà. Una sera sono andata nella sala da pranzo per prendere la cena per me e mio marito, ma prima di prenderla mi sono fermata a parlare con un fratello. A un certo punto mi sono girata e ho visto che il cibo era finito, e ho detto: “È finito tutto!” Neanche questo fratello aveva preso da mangiare, ma ha alzato le spalle e ha detto: “È solo fame”, e ha continuato a parlare con entusiasmo del suo incarico. Questo ragazzo era un pendolare, molto magro, ed era molto probabile che non avrebbe mangiato quella sera e neppure la mattina dopo. Ma aveva gli occhi che gli brillavano mentre parlava del suo incarico. Si vedeva che la sua gioia non dipendeva dalle cose che aveva e neppure da quelle che non aveva. Questo mi ha insegnato una lezione importante, perché ho capito che devo apprezzare di più quello che ho adesso e, come ha fatto lui, devo concentrarmi su quello che conta veramente. E mi hai detto che poi è riuscito a mangiare quella sera. - Sì, infatti. - Ci fa piacere. Grazie per averci parlato un po’ di te e di questo episodio. Ora vorremmo conoscere la sorella Shirrell Georges. Tu come hai conosciuto la verità, Shirrell? Quando avevo 11 anni, mia madre ha cominciato a studiare, e un’altra sorella ha studiato insieme a me e alle mie 2 sorelle il libro Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato. Due anni dopo, il 13 novembre del ’71, io, mia mamma e mia sorella maggiore ci siamo battezzate. E come hai iniziato il servizio a tempo pieno? Quando eravamo adolescenti c’era una coppia di pionieri che ci aiutava quando svolgevamo il servizio di pioniere temporaneo, come si chiamava allora. Questo mi ha spinto a voler diventare pioniera regolare dopo le superiori. E invece, dopo il diploma, ho cominciato a lavorare a tempo pieno. Poi a un congresso è stata detta una cosa interessante: “Se non siete pionieri, spiegate a Geova il perché”. In effetti non avrei saputo cosa dirgli. Allora mi sono organizzata per lavorare part time e nel settembre del 1980 sono diventata pioniera regolare. Alla Betel invece come ci sei arrivata? Mentre ero pioniera, collaboravo ogni giovedì ai lavori di ristrutturazione della Sala delle Assemblee di Brooklyn. Un giorno ho saputo che alla Betel era stato fatto un annuncio: le sorelle potevano servire come pendolari. Quindi dopo un po’ ho fatto la domanda e ho iniziato a servire come pendolare nel novembre del 1987. Poco prima avevo conosciuto Luther. Nel frattempo ci siamo frequentati e poi ci siamo sposati. E siamo stati accettati a servire come coppia alla Betel. E hai svolto diversi incarichi alla Betel? Quando ero pendolare, e anche dopo il matrimonio, ho servito nella lavanderia a secco, e per un breve periodo ho servito nel magazzino a Brooklyn. E poi abbiamo ricevuto un incarico inaspettato. Ci è stato chiesto di servire alla filiale della Giamaica a partire dal marzo del ’95. Lì ho servito nella sartoria, nella lavanderia, in cucina, alle pulizie, alle spedizioni e all’Ufficio Betel. Poi nel 2014 la filiale della Giamaica è stata accorpata a quella degli Stati Uniti, e io e mio marito siamo stati invitati a ritornare qui, prima a Patterson, dove ho servito nel Reparto Audio/Video, e adesso a Wallkill, dove servo nel Reparto Servizio. Beh, anche tu sei molto impegnata. Quali difficoltà devi affrontare? Spesso gli incarichi che Luther riceve richiedono di viaggiare, e quindi a volte siamo lontani dalla congregazione anche per settimane. Inoltre, non riusciamo a tornare a visitare le persone nel ministero o a condurre studi biblici con regolarità. Quindi cosa avete fatto di pratico per superare il problema? Ci è stato utile avvisare i fratelli ogni volta che saremmo stati via per un po’. Molte volte ci mandavano messaggi per salutarci, per sapere come stavamo, per sapere se andava tutto bene. E questo ci aiutava a sentirli vicini. Un’altra cosa che facevamo era invitare altri proclamatori ad accompagnarci a fare visite o studi biblici. Così, quando noi eravamo via, potevano andarci al posto nostro. Questa è una buona idea. Quali buone abitudini avevi prima di sposarti che adesso ti stanno aiutando a sostenere tuo marito? Nostra madre ci ha sempre insegnato ad accontentarci e a condividere quello che avevamo. Una Torre di Guardia diceva che la vera soddisfazione deriva dall’amare e dall’essere amati. Nella nostra famiglia c’era amore, e crescere imparando a conoscere Geova e il suo amore mi ha aiutato a provare soddisfazione nel servirlo. Quindi cerco di essere contenta di qualsiasi incarico io riceva, e cerco di vedere le differenze fra me e i fratelli e le sorelle come un’opportunità per imparare dalle loro varie qualità e dalle loro personalità uniche. E, ripensando ai tuoi anni di servizio, hai qualche ricordo particolare? Sì. Proverbi 10:22 dice che la benedizione di Geova ci rende ricchi, e io sento di essere stata resa ricca in molti modi, con tantissimi bei ricordi. Uno di questi è sicuramente aver servito nella filiale della Giamaica per oltre 19 anni. È stato un privilegio unico poter collaborare con i fratelli. È stato davvero incoraggiante. Vedere la loro fede, vedere la loro lealtà a Geova, nonostante a volte ci fossero situazioni davvero difficili... Tutto questo ha rafforzato moltissimo sia me che mio marito. Durante quell’incarico abbiamo stretto belle amicizie che durano ancora oggi. Che bei ricordi! Grazie per avercene parlato. E infine vorremmo ascoltare la sorella Sunny Cheiky. Puoi dirci come hai conosciuto la verità e hai iniziato a servire a tempo pieno? Io e i miei 2 fratelli siamo cresciuti nella verità grazie a mia madre. È stato difficile per lei, perché mio padre ha lasciato la verità e la nostra famiglia quando eravamo piccoli. Ma lei ci è stata di esempio. E poi, grazie all’incoraggiamento di pionieri giovani della nostra congregazione, ho iniziato il servizio di pioniera a Pasadena, in California, dopo essermi diplomata nel 1962. E come sei arrivata alla Betel? Ho servito dove il bisogno di proclamatori era maggiore: nel New Mexico, nella California settentrionale, come pioniera speciale nell’Iowa e poi in una piccola congregazione del Mississippi. Tom serviva come betelita a Brooklyn ed è venuto nel Mississippi per la dedicazione di una Sala del Regno. Nel maggio del 1981 ci siamo conosciuti, 7 mesi più tardi ci siamo sposati e poi ci hanno invitati a servire come coppia alla Betel. Che bello. E in quali reparti hai servito? Ho fatto le pulizie per i primi 3 anni e da 35 anni servo nella lavanderia. Per un po’ ho avuto anche un incarico part time nella manutenzione delle aree esterne. E adesso servo a tempo pieno nella lavanderia di Wallkill. Con un programma così fitto, che difficoltà affronti? Vorrei tenermi in contatto con tutti i fratelli che conosciamo grazie al nostro incarico. Ma ammetto che riuscire a sentire tutti è molto difficile, perché il tempo è poco. Sei riuscita a trovare qualche soluzione? Beh, mi piace scrivere lettere. Ecco cosa faccio. E così riesco a mantenermi in contatto con i fratelli. Questo mi aiuta molto. E cosa ti ha aiutato a trovare l’equilibrio fra i tanti impegni? Il programma di JW Broadcasting del marzo 2016 diceva di fare 3 cose. Primo, riflettere sulle benedizioni. Siamo parte dell’organizzazione che porta avanti l’opera più importante, la predicazione. Secondo, vedere il quadro più ampio. Quando mi sento stressata, cerco di vedere le cose dalla giusta prospettiva. Prima di tutto penso alla sovranità di Geova e non mi concentro su me stessa. Questo mi aiuta a mantenere la calma. E terzo, concedersi il dovuto riposo. Se non mi riposo abbastanza, non riesco a pensare chiaramente e anche le attività di tutti i giorni mi sembrano troppo pesanti. Sono ottimi consigli. C’è un episodio in particolare che ci vuoi raccontare? Quando servivo come pioniera speciale nell’Iowa, ho sposato un fratello che era pioniere e poi è diventato anziano. Così ho continuato a servire nella congregazione come pioniera regolare. Ma dopo diversi anni è diventato un apostata e ha cercato di trascinarmi con sé. Ma mi sono rifiutata. Gli anziani hanno fatto davvero tanto per aiutarlo a riprendersi spiritualmente, ma lui non ne voleva sapere. Non voleva affatto cambiare. Dopo un po’ ha chiesto la separazione e ha messo fine al matrimonio. Ma ho sentito l’aiuto di Geova in tanti modi. Ad esempio, c’era una coppia che mi chiamava spesso: mi invitavano ad andare a casa loro e non volevano che mi sentissi mai sola. Un altro modo in cui Geova mi ha aiutata è quando nel Mississippi ho servito con una cara sorella che aveva 20 anni più di me. Serviva come pioniera speciale da 30 anni. Aveva frequentato la 7ª classe della Scuola di Galaad. Quindi puoi immaginare quanto sia stata di aiuto per me. E ho sentito la mano di Geova anche quando ho sposato Tom e abbiamo cominciato a servire alla Betel. I momenti in cui Geova mi ha sostenuto e i tanti modi in cui mi ha benedetto sono ricordi indelebili. Grazie sorella Sunny per averci raccontato qualcosa di te. All’inizio di queste interviste abbiamo parlato dell’esempio di Febe, una sorella fedele, e il cantico numero 137, intitolato Donne fedeli, sorelle cristiane, è proprio basato sulla descrizione di Febe in Romani 16:2. Le parole di questo cantico ci ricordano che le nostre sorelle mostrano una fede che tutti noi possiamo imitare, e tra queste ci sono le sorelle intervistate oggi. Il cantico dice: “Voi nostre sorelle, esempio di lealtà, [...] quanto lavoro prezioso fate voi! [...] Grande è il suo valore”. Apprezziamo veramente tanto l’esempio di fede di tutte le nostre care sorelle.

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