“Fatevi degli amici per mezzo delle ricchezze ingiuste” (Luca 16:9)

“Fatevi degli amici per mezzo delle ricchezze ingiuste” (Luca 16:9)

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Gajus Glockentin

Il versetto di oggi ci ricorda di usare le nostre risorse economiche per essere amici di Geova e Gesù. E anche se Geova possiede già tutto, è felice di vedere la nostra generosità e i nostri sacrifici. Il nostro legame con lui si stringe, o per usare le parole della scrittura di oggi, diventiamo “amici”. Anche i servitori del passato seguivano questo principio. Davide, per esempio, desiderava davvero moltissimo avere una stretta amicizia con Geova. Ma in 2 Samuele capitolo 24 Davide si trovava in una situazione molto difficile a causa di un suo grave errore e aveva perso il favore di Geova. Cosa poteva fare adesso per ristabilire una buona relazione con Geova? Dopo essersi pentito del suo peccato e aver subìto le conseguenze del suo comportamento, seguì l’indicazione di erigere un altare nell’aia di Arauna. Vediamo come reagì Davide quando Arauna si offrì generosamente di donargli l’aia. Lo leggiamo in 2 Samuele 24:24: “Il re [Davide] però disse ad Arauna: ‘No! Voglio pagare per avere queste cose. Non offrirò a Geova mio Dio olocausti che non mi costino nulla’. Così Davide acquistò l’aia e i bovini per 50 sicli d’argento”. Certo, furono il pentimento e l’ubbidienza a permettere a Davide di ristabilire il suo rapporto con Geova. Comunque, come abbiamo appena letto in 2 Samuele, Davide capì che usare le sue risorse economiche o, come dice la scrittura di oggi, ‘le sue ricchezze ingiuste’, avrebbe reso Geova felice. Davide non voleva che il suo dono a Geova non gli costasse nulla. Come possiamo imitare Davide sotto questo aspetto? Vediamo in quali modi possiamo farlo come individui, come congregazione e come organizzazione. Come possiamo usare le nostre risorse economiche per ‘farci amici’ in cielo? Vediamo prima come possiamo farlo a livello individuale. Molti di noi si lasciano guidare dal principio biblico di 1 Corinti 16. Qui l’apostolo Paolo parla di una colletta, probabilmente una raccolta di denaro. La congregazione di Corinto venne incoraggiata ad aiutare i cristiani della Giudea. Quindi quali princìpi elencò Paolo a questo proposito? 1 Corinti 16:2: “Il primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte qualcosa in base alle proprie risorse, così che non si facciano collette al mio arrivo”. L’apostolo Paolo esortò ogni cristiano di Corinto a mettere da parte qualcosa da donare a chi era nel bisogno. Questa era una priorità. Questo principio ci insegna a pianificare le nostre contribuzioni per riuscire a fare la stessa cosa oggi. E questo è proprio quello che succede. I servitori speciali a tempo pieno hanno entrate molto limitate, ma molti pianificano le loro contribuzioni. Alcuni hanno impostato le donazioni periodiche sul sito a favore della congregazione e dell’organizzazione per promuovere gli interessi del Regno in tutto il mondo. In questo modo non è necessario pensarci ogni mese. Basterà soltanto riconsiderare la somma di tanto in tanto per vedere se è ancora in linea con il nostro budget complessivo. Grazie mille per tutto quello che date. Riuscite a percepire quanto Geova, il vostro Amico, vi apprezzi per quello che state facendo? E come congregazione, che cosa facciamo? Come usiamo i nostri fondi per farci degli amici in cielo? Dal resoconto mensile sappiamo che tutti i fondi disponibili vengono usati per promuovere gli interessi del Regno. Coprire le spese mensili della congregazione rientra in questo ambito. E poi, oltre a questo, la congregazione segue un principio che troviamo in 2 Corinti capitolo 8. L’apostolo Paolo qui si riferisce alla colletta di cui parlavamo prima e sottolinea la ragione di questa colletta. Prendiamo insieme 2 Corinti 8:13, 14: “Il mio intento non è di agevolare gli altri e mettere in difficoltà voi, ma di far sì che in questo momento la vostra abbondanza compensi la loro indigenza, in modo che anche la loro abbondanza possa compensare la vostra indigenza e così ci sia uguaglianza”. La congregazione di Corinto venne incoraggiata ad usare le proprie risorse economiche per sostenere altri che erano nel bisogno. Questo principio di uguaglianza lo ritroviamo ancora nelle nostre congregazioni, per esempio, quando si tratta di contribuire per le Sale del Regno o Sale delle Assemblee. Ricorderete che una volta all’anno il corpo degli anziani presenta una risoluzione per contribuire alla costruzione e alla manutenzione di Sale del Regno e Sale delle Assemblee. Perché? Per almeno due ragioni. Uno, le congregazioni traggono beneficio dal Reparto della Filiale Progetti e Costruzioni, o LDC. Ecco perché una congregazione qui vicino, per esempio, che grazie all’LDC ha potuto ristrutturare la Sala del Regno, ha aumentato l’importo della contribuzione che dava. E poi c’è la ragione numero due, in linea col principio che abbiamo appena letto. È un’espressione di amore nei confronti dei fratelli di altri paesi. Come congregazione desideriamo dare. Vogliamo fare dei sacrifici per sostenere la costruzione e la manutenzione di questi luoghi di adorazione in altri paesi. Facciamo sacrifici per aiutare i nostri fratelli che sono nel bisogno. La congregazione non vuole offrire gli avanzi, per così dire, ma sostiene questa disposizione con tutto il cuore. E tutti i fratelli e le sorelle che traggono beneficio da questo spirito generoso ne sono grati, quindi Geova benedice la congregazione. E infine, in che modo come organizzazione usiamo le nostre risorse per farci degli amici in cielo? Prima di tutto, il Corpo Direttivo, secondo quello che dice la Bibbia, ha l’autorità di prendere decisioni su come usare le risorse economiche dell’organizzazione. E i fondi sono usati esclusivamente per i nostri obiettivi, obiettivi di natura religiosa. Ecco uno dei princìpi biblici che i fratelli considerano quando usano questi fondi. Prendiamo insieme Matteo capitolo 10. Qui è Gesù a parlare e stava dando istruzioni ai suoi discepoli. Matteo capitolo10, leggiamo il versetto 8. Gesù disse: “Guarite i malati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, espellete i demòni”. Ecco il principio: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Gli apostoli seguirono questo principio? Sì, e continuarono a farlo quando Gesù morì e anche dopo. La nostra organizzazione fa lo stesso. Non vendiamo le nostre Bibbie o le pubblicazioni, gli ingressi ai nostri congressi e alle nostre adunanze non sono a pagamento, e non organizziamo eventi per la raccolta di fondi. Ma sappiamo per esempio che nel 2018 l’organizzazione ha speso 214 milioni di dollari per provvedere alle necessità di sorveglianti viaggianti, missionari e pionieri speciali. E nello stesso anno, pensate che anche 20.331 beteliti servivano nelle filiali, ricevendo un piccolo sostegno economico e qualcosa da mangiare. E poi sappiamo che gli edifici delle filiali hanno bisogno di manutenzione e questa viene sempre provveduta. E non dimentichiamo le operazioni di soccorso. Oltre al fatto che molti fratelli e sorelle si offrono come volontari e oltre al fatto che contribuiscono a livello personale, l’organizzazione spende milioni di dollari per queste operazioni di soccorso. Quindi, come organizzazione mondiale, il nostro scopo non è quello di ottenere profitti, ma di svolgere l’incarico che Gesù ci ha dato. Quindi cosa vogliamo ricordare? Sia che consideriamo questo aspetto come individui, come congregazione o come organizzazione mondiale, continuiamo a contribuire con quello che possiamo. Continuiamo a fare sacrifici e saremo felici di avere Geova e Gesù come nostri amici.

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