“Fate tutto alla gloria di Dio” (1 Cor. 10:31)

“Fate tutto alla gloria di Dio” (1 Cor. 10:31)

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Geoffrey Jackson

Quella dell’abbigliamento e dell’aspetto in generale è una questione prettamente personale. Può suscitare emozioni e pensieri molto diversi. Ma ora devo chiedervelo: “Cosa vi sta passando per la mente?” Forse vi state chiedendo: “Ma perché ha quel cappello?” Qualcuno starà pensando: “Mi sa proprio che questo è un momento particolare della vita del fratello Jackson”. Oppure: “Ma da oggi in poi si fa così? È la prima volta che lo vedo”. Vabbè, fammelo togliere. Era solo un modo per farvi vedere quanto in realtà l’abbigliamento e l’aspetto in generale possano distrarre. In effetti possono distogliere l’attenzione dal messaggio che predichiamo. Che effetto avrebbe il nostro look se fosse stravagante o addirittura turbasse qualcuno? Invece di richiamare l’attenzione su ciò che si sta dicendo, priverebbe Geova della gloria che gli spetta e sminuirebbe il messaggio che predichiamo. Ma andando in giro per il mondo, ci accorgiamo che l’abbigliamento dei nostri fratelli varia notevolmente. Senza che ve le faccia vedere, forse ricorderete molte foto della <i>Torre di Guardia </i> che mostrano i fratelli mentre predicano. Alcuni di loro non indossano la cravatta, altri non portano la giacca. Nelle Figi, ad esempio, gli uomini indossano una sorta di kilt, il sulu. Quindi ci sono tanti tipi di abbigliamento e un’ampia varietà di vestiti tradizionali che vanno bene. E forse avrete anche visto alcuni membri del Corpo Direttivo indossare abiti tradizionali in occasione della presentazione della Bibbia o di un congresso. Quindi l’organizzazione di Geova non è così rigida o inflessibile da richiederci di vestirci tutti allo stesso modo. È vero, i servitori di Dio vivono in contesti diversi. In alcune nazioni per un cristiano c’è davvero tanta scelta nell’ambito dell’abbigliamento. In altre, invece, i fratelli non hanno molte alternative. Diversi anni fa, mentre io e mia moglie eravamo a un congresso, notammo qualcosa che ci toccò molto. Ero lì seduto dietro al podio e aspettavo di pronunciare il discorso conclusivo, quando il mio sguardo cadde sui fratelli e le sorelle che commentavano allo studio <i>Torre di Guardia</i>. Fui profondamente toccato nel vedere le sorelle scendere dal podio e dare le loro scarpe e i loro gioielli a quelle che di lì a poco avrebbero commentato. Non avevano molto, eppure quel poco che avevano erano pronte a condividerlo. Ma sappiamo anche che ci sono tante care sorelle che, quando entrano in un negozio di abbigliamento, a volte hanno l’impressione di avere un’ampia varietà di scelta. Ma quando poi guardano con attenzione, si sentono un po’ come quelle sorelle al congresso. In realtà, per voi donne cristiane, non c’è poi tutta questa scelta. Allora cosa ci può aiutare? È incoraggiante notare che in ogni parte del mondo, che i fratelli indossino cravatte, giacche o altro, c’è qualcosa che li accomuna: i servitori di Geova si sforzano di essere ordinati, puliti e presentabili. Di certo il Corpo Direttivo non vuole stabilire delle regole, delle regole rigide, in questo ambito. Quindi in che modo possiamo aiutare i fratelli e le sorelle ad avere il giusto punto di vista, così da dare gloria a Geova? Mi sono venuti in mente 5 princìpi biblici. Ce ne sono molti altri che potremmo prendere in considerazione, ma concentriamoci su questi 5. Per cominciare, prendiamo la Bibbia e leggiamo 1 Timoteo 2:9. Vedrete il versetto sullo schermo con alcune parole evidenziate. [qui la nota in calce dice “decoroso”], [la nota in calce in questo caso dice “sanità di mente”, “assennatezza”], Qual è qui il principio che possiamo applicare a prescindere da dove viviamo? Di certo non vorremmo vestirci in modo appariscente, stravagante, provocante o succinto né seguire gli eccessi della moda. Ripensate al cappello: quando facciamo qualcosa che non ci si aspetta o indossiamo qualcosa di insolito, cosa succede? Beh come minimo distogliamo l’attenzione dal messaggio, ma potrebbe succedere qualcosa di peggiore. Ad esempio potremmo dare un’immagine sbagliata dei nostri valori. Ora soffermiamoci su un altro versetto, quello di 2 Corinti 6:3. Qui dice: “In nessun modo [...] diamo motivo di turbamento”. Quindi, qualsiasi decisione prendiamo in ambito di abbigliamento e look, faremo di tutto per non dare in nessun modo motivo di turbamento non solo a coloro a cui portiamo il messaggio, al di fuori della congregazione, ma neanche ai nostri fratelli, all’interno della congregazione. Se indossassimo qualcosa di provocante, potremmo far nascere desideri sbagliati in qualcuno. Questo costituisce un buon principio da seguire nelle scelte che riguardano l’abbigliamento e l’aspetto in generale. Un terzo principio lo troviamo in Numeri 15:39. Qual è il contesto di questo versetto? Qui Geova aveva dato alla nazione di Israele alcune norme precise sull’abbigliamento, norme che avrebbero permesso agli israeliti di distinguersi dalle nazioni circostanti. Leggiamo Numeri 15:39: E notate adesso: È un principio davvero interessante, non trovate? Questo ovviamente non significa che anche noi dobbiamo avere degli orli frangiati. Qual è il punto allora? Geova stava dicendo che quando scegliamo cosa indossare non dovremmo seguire solo il nostro cuore e i nostri occhi. In altre parole, non dovremmo pensare solo: “A me piace. È davvero bello. Mi sta benissimo. Questo colore mi dona”, o cose di questo genere. In realtà ci sono molti altri fattori da valutare. Di sicuro, al tempo degli israeliti, ad alcuni non piacevano le vesti con gli orli frangiati, ma ricordare il pensiero di Geova li avrà aiutati a prendere la decisione giusta. Questo è un principio valido anche per noi, per cui dovremmo chiederci: “Sembrerà strano o eccessivo? Abbasserà il livello dei miei standard in fatto di abbigliamento? È appropriato? È adatto per la mia età?” Ognuno di noi farebbe bene a riflettere su queste domande. Un quarto principio lo troviamo in 1 Corinti 10:23, 24. Si tratta di un altro versetto che potrebbe esserci venuto in mente a proposito di questo argomento. Anche in questo caso, cosa faremmo bene a chiederci? Sebbene le nostre scelte in fatto di abbigliamento non siano così sbagliate da spingere qualcuno a darci un consiglio, sono edificanti? Rappresentano Geova nel modo giusto, non solo quando lo adoriamo alle adunanze o in predicazione, ma anche in momenti di svago? Se qualcuno, mentre siamo in vacanza, venisse a sapere che siamo testimoni di Geova rimarrebbe sorpreso vedendo il modo in cui siamo vestiti? Sono domande interessanti, vero? L’ultimo versetto in cui potremmo trovare qualche indicazione è quello di Filippesi 3:17. Qui Paolo dice: Qual è il concetto alla base di questo principio? Se abbiamo dubbi sul nostro abbigliamento o sul nostro look, potremmo osservare i fratelli più maturi della congregazione e potremmo notare come si vestono. Chiediamoci: “Cosa verrebbe considerato insolito dalla congregazione?” Questo ci aiuterà a orientarci nella scelta dell’abbigliamento. Quindi fratelli e sorelle, mi rivolgo in particolare alla famiglia Betel, siete da lodare perché con il vostro abbigliamento e il vostro aspetto date onore a Geova. Ma non dimentichiamo mai questi princìpi fondamentali. Quindi, senza creare una lunga lista di rigide regole, facciamo sempre ogni cosa alla gloria di Geova!

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