Fate doni di misericordia (Luca 10:37)

Fate doni di misericordia (Luca 10:37)

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Seth Hyatt

Questa mattina mi piacerebbe riflettere su 2 versetti. Questi sottolineano l’importanza di dimostrare con le azioni di essere misericordiosi e sottolineano anche i benefìci che derivano dall’essere misericordiosi. Vorrei iniziare da Matteo 5:7. Prendetelo insieme a me. Matteo 5:7. All’inizio del Discorso della Montagna, Gesù fa un elenco di cose che possono renderci felici e al versetto 7 dice: “Felici i misericordiosi, [perché?] perché sarà loro mostrata misericordia”. In che senso ai ‘misericordiosi sarà mostrata misericordia’? Un ottimo esempio di questo si può trovare in Atti capitolo 9, dove si parla di una cristiana del I secolo di nome Tabita o Dorcas. Tabita viveva nella città portuale di Ioppe. Quale reputazione si era fatta questa donna? Nella Bibbia viene descritta come una donna che “faceva molte opere buone e molti doni di misericordia”. In cosa consistevano i suoi “doni di misericordia”? Sapeva cucire e usava questa sua capacità per aiutare chi aveva bisogno. Tabita faceva vestiti per le vedove bisognose e queste le erano veramente grate per quello che faceva per loro. Così quando lei si ammalò e morì, le vedove erano distrutte dal dolore. I discepoli di Ioppe vennero a sapere che l’apostolo Pietro era ad appena 18 km di distanza, a Lidda, e così lo mandarono a chiamare pregandolo di recarsi subito a Ioppe. Pietro accettò di andare. E che cosa trovò a Ioppe quando arrivò lì? Delle vedove disperate che gli raccontarono di tutti i doni di misericordia che Tabita aveva fatto loro. Pietro fu davvero colpito e con l’aiuto dello spirito santo di Geova fece qualcosa che fino a quel momento non era ancora accaduto, secondo il racconto della Bibbia. Un apostolo risuscitò una persona. Tabita tornò a vivere e così ottenne a sua volta un grande dono di misericordia. Qual è il punto? I doni di misericordia che fece Tabita spinsero qualcuno a mostrare misericordia a lei. “Felici i misericordiosi, perché sarà loro mostrata misericordia”. Tabita faceva quello che poteva, usava una sua capacità per aiutare altri. Un dono di misericordia può essere piccolo o grande agli occhi degli altri, ma quando viene fatto per amore e soddisfa un bisogno reale viene apprezzato e, cosa ancora più importante, Geova lo nota, proprio come ha notato i doni di misericordia di Tabita. Il secondo versetto che vogliamo considerare si trova in Giacomo capitolo 2. Prendete insieme a me, per favore, Giacomo capitolo 2. Leggeremo il versetto 13. Qui si legge: “Perché chi non mostra misericordia sarà giudicato senza misericordia. La misericordia trionfa sul giudizio”. Questo versetto forse fa sorgere una domanda. In che senso “la misericordia trionfa sul giudizio”? Nella Bibbia, Geova dice chiaramente che ‘ciascuno di noi renderà conto di sé stesso o di sé stessa a lui’. E quando quel momento arriverà e Geova ci valuterà individualmente, prenderà in considerazione gli atti di misericordia che abbiamo fatto per gli altri. Ora, non è che facciamo doni di misericordia per non finire nei guai con Geova. Il punto è che Geova nota che compiamo azioni generose e che siamo spinti da un cuore compassionevole, e in base a tutto questo ci giudica. Comunque, Giacomo ci fa vedere l’altra faccia della medaglia. “Chi non mostra misericordia sarà giudicato senza misericordia”. E un modo significativo in cui tutti noi possiamo mostrare misericordia è perdonando senza riserve quelli che peccano contro di noi. È sempre facile farlo? No, specialmente se ci hanno ferito o in qualche modo danneggiato. Può essere davvero una grande sfida decidere di perdonare. Ma è davvero così importante dimostrare questo tipo di misericordia? Per rispondere a questa domanda pensiamo a un esempio che fece Gesù e che troviamo in Matteo al capitolo 18. Qui Gesù parlò di uno schiavo che aveva un debito di 60 milioni di denari con il suo padrone. Era impossibile estinguere quel debito, non sarebbero bastate migliaia di vite per riuscirci. Il padrone ordinò che lo schiavo e la sua famiglia e tutti i suoi beni venissero venduti. A quel punto lo schiavo lo implorò e così il padrone, mosso a compassione, cancellò tutto il debito dello schiavo. Che dono meraviglioso! Davvero un grande atto di misericordia. Cosa accadde dopo? Lo schiavo perdonato uscì e affrontò un compagno di schiavitù che gli doveva 100 denari, neanche una briciola in confronto al debito che gli era stato cancellato. Ma quando il suo compagno gli disse che non riusciva a pagare, lo schiavo che era stato perdonato lo fece gettare in prigione. Che ingiustizia! E quando il padrone lo venne a sapere si arrabbiò moltissimo e disse: “Non avresti dovuto anche tu mostrare misericordia al tuo compagno di schiavitù, come io ho mostrato misericordia a te?” Cosa impariamo da questo esempio? Gesù disse: “Il mio Padre celeste agirà allo stesso modo con voi se non perdonate di cuore ciascuno il proprio fratello”. Quindi è davvero importante riuscire a perdonare gli altri. È stato detto che il perdono è come il denaro. Possiamo essere misericordiosi e darlo generosamente, oppure possiamo essere tirchi e tenerlo per noi. Non possiamo permetterci di essere tirchi nel perdonare. Al contrario, è meglio provare la gioia che deriva dall’essere generosi perdonando, cancellando il debito. Pensate alla storia di un anziano di congregazione di nome Miguel. Il nipote di Miguel era stato assassinato. L’assassino venne catturato, processato e imprigionato. Qualche tempo dopo a Miguel venne chiesto di predicare in carcere. Ma indovinate in quale carcere? Proprio così, gli venne chiesto di predicare nel carcere in cui si trovava l’assassino di suo nipote. All’inizio Miguel aveva dei dubbi. Non sapeva se avrebbe dovuto accettare. Ma poi decise che avrebbe accettato quell’incarico. E ovviamente mentre predicava in prigione incontrò l’uomo che aveva ucciso suo nipote. Come gestì quella situazione Miguel? Con mitezza e in modo da promuovere la pace, invitò l’uomo a studiare la Bibbia con lui. E restò molto sorpreso quando quell’uomo accettò l’invito. Dopo aver studiato, quell’uomo confessò a Miguel qualcosa che non aveva mai ammesso durante il processo. Confessò di aver ucciso il nipote di Miguel. E poi chiese a Miguel di perdonarlo. Che cosa fece Miguel? Sappiamo che Miguel continuò a studiare con quell’uomo. Quest’ultimo fece progressi fino ad arrivare al battesimo e divenne un nostro fratello. Che splendido dono di misericordia e che esempio di perdono! Un grande esempio per tutti noi. Quindi cosa abbiamo imparato? Se siamo misericordiosi saremo felici perché ci verrà mostrata misericordia e “la misericordia trionfa sul giudizio”. Se teniamo a mente queste cose, allora seguiremo l’esortazione di Gesù che disse: “Va’, e anche tu fa’ la stessa cosa”.

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