Fate discepoli, battezzandoli

Fate discepoli, battezzandoli

Mark Sanderson -  JW Broadcasting > Discorsi

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JW Broadcasting, marzo 2020

Immaginate per un momento di organizzare un viaggio in macchina. È già tutto pronto: avete il navigatore GPS e l’auto ha il serbatoio pieno. Prima di mettere in moto, però, dovete sapere qual è la vostra destinazione. Se non sapete dove volete andare, non saprete neanche quale strada prendere. Vale la stessa cosa per il nostro ministero, che in un certo senso è come un viaggio. Come dice Atti 13:48, noi siamo sempre alla ricerca di chi ha “la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. E abbiamo tutto quello che ci serve, come tutti gli strumenti del Kit dell’insegnante. Ma secondo voi qual è la destinazione del nostro viaggio? Qual è l’obiettivo principale che vogliamo raggiungere nel ministero?

  1. Distribuire pubblicazioni?
  2. Far conoscere il sito jw.org?
  3. Fare visite ulteriori?
  4. Iniziare studi biblici?
  5. Far conoscere gli insegnamenti della Bibbia?
  6. Fare discepoli di Cristo Gesù e battezzarli?

Ognuno di questi obiettivi è importante. Ma qual è quello più importante? Qual è la destinazione che vogliamo raggiungere? Ce lo indica Gesù in Matteo 28:19, 20. Qui dice: "Perciò andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla conclusione del sistema di cose”. Quindi l’obiettivo è aiutare le persone a diventare discepoli battezzati. Ogni volta che parliamo con qualcuno, che lasciamo una pubblicazione o che facciamo vedere il nostro sito, ogni volta che torniamo a visitare una persona o che conduciamo uno studio biblico, dovremmo ricordare che il nostro obiettivo è aiutare le persone ad arrivare al battesimo. Perché il battesimo è fondamentale? In poche parole, perché il battesimo è necessario per essere salvati. Lo dice la Bibbia in 1 Pietro 3:21: "A questo corrisponde il battesimo, che ora salva anche voi (non togliendo la sporcizia della carne, ma presentando a Dio la richiesta di una buona coscienza) per mezzo della risurrezione di Gesù Cristo". Quindi, dal momento in cui incontriamo una persona che mostra interesse vogliamo ricordare che l’obiettivo è aiutarla a diventare un discepolo battezzato. Infatti il Ministero del Regno del novembre 1977 diceva questo a proposito delle persone con cui studiamo: Le nostre conversazioni dovrebbero riflettere un genuino interesse personale per lo studente come potenziale discepolo e quindi potenziale fratello o sorella in fede. Se non abbiamo chiaro in mente l’obiettivo di far arrivare la persona al battesimo, potremmo perderci in strade che non portano da nessuna parte.

Per esempio, guardate questo video. Un fratello è in servizio. Provate a capire qual è il problema.

Ehi John, per caso vai in servizio oggi pomeriggio? Sì, mi sono già organizzato. Voglio passare da un signore che visito. - Ok, a dopo. - Ciao. Il mio vicino ha perso il lavoro dopo 20 anni e, di conseguenza, deve vendere la sua casa e trasferirsi in una più piccola. Così ho deciso di aiutarlo a impacchettare le sue cose, per rendergli un po’ più facile il trasloco. Non sarebbe bello se arrivasse il momento in cui non dovremo più preoccuparci dei problemi economici? Sì, sarebbe bello. È per questo che sono molto contento che i miei nipoti abbiano deciso di fare l’università. Hanno trovato un buon lavoro. Hai presente il ponte per venire qui? Avrai visto che hanno iniziato a fare dei lavori. Ci sarà parecchio da fare. Devono sostituirlo completamente. Sul giornale ho letto che i lavori dureranno da 6 a 8 mesi. Eh sì, ci vorrà un po’ di tempo. Ehm... Senti, Chris, oggi sono venuto qui da te per mostrarti questa rivista. Mi piacciono molto, sono scritte così bene. Nota cosa dice Isaia 48:17. È interessante. “Io, Geova, sono il tuo Dio, colui che ti insegna per il tuo bene”. Sì, la conosco. Mi sa che tuo padre me l’ha letta un paio di volte. A proposito, come stanno i tuoi? Stanno bene. Mi hanno detto che studiano la Bibbia con tantissime persone, e sono molto felici. Ah bene, bene. Mi ricordo ancora quando tu e tuo padre venivate qui. Tu eri alto più o meno così, e stavi sempre appiccicato a lui. Era così fiero di te. Sai, Chris, so che mio padre ti ha proposto di studiare la Bibbia in passato. John, a dire il vero, sono troppo vecchio per cambiare; ho le mie abitudini ormai. Penso che Dio mi dovrà accettare così come sono. Altra cioccolata? Sì, ancora un po’, grazie.


Vi siete mai trovati in una situazione simile? Vi è mai capitato di visitare una persona che è solo interessata alla vostra compagnia? Forse le state portando pubblicazioni da mesi, o addirittura da anni, eppure dimostra di non avere nessuna intenzione di fare progressi. Ma perché questo è un problema? Perché è chiaro che a quella persona non interessa diventare un discepolo di Cristo Gesù. Sarebbe molto meglio usare il nostro tempo per cercare persone che hanno “la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. Ovviamente questo non significa che non serva offrire pubblicazioni o lasciare biglietti da visita per far conoscere il sito jw.org. Se questi strumenti fanno parte del Kit dell’insegnante c’è un motivo: possono essere il mezzo per raggiungere il cuore di chi ha la “giusta disposizione”. Quindi continuiamo a usare questi strumenti provveduti dall’organizzazione di Geova. Allo stesso tempo però, non perdiamo mai di vista l’obiettivo di cominciare a studiare la Bibbia con chi mostra interesse e l’obiettivo finale di ‘fare discepoli [...], battezzandoli’. Cosa dobbiamo fare allora se una persona che studia con noi da anni non fa nessun cambiamento, continua ad andare in chiesa e in fondo non le interessa venire alle adunanze? Alcuni studiano volentieri con noi semplicemente perché a loro piace conoscere la Bibbia. Noi siamo felici di insegnare quello che dice la Bibbia. Ma dobbiamo ricordare che dare alle persone una formazione biblica non è il nostro obiettivo principale, anzi questo potrebbe allontanarci dal vero obiettivo. La realtà è che non sempre chi apprezza l’istruzione biblica è interessato a diventare un discepolo battezzato di Gesù. Il mondo è pieno di studiosi della Bibbia che hanno conseguito titoli accademici in ambito biblico ma che non diventano discepoli di Cristo Gesù. Prendiamo l’esempio di un noto biblista; ha studiato in un istituto biblico e ha frequentato una scuola religiosa e un seminario teologico. Inoltre ha conseguito un dottorato in studi religiosi. Ha una conoscenza approfondita del greco biblico e ha scritto 30 libri sulla Bibbia. Eppure quest’uomo si definisce un ateo agnostico. Questo spiega perché il nostro obiettivo principale non è dare formazione biblica. Vogliamo che le persone abbiano fede in Dio e che stringano amicizia con Geova e che questa amicizia le spinga a dedicarsi a lui e a battezzarsi. Ecco perché è importante valutare onestamente se chi studia la Bibbia con noi sta facendo progressi. Sta solo acquisendo informazioni? Si prepara per lo studio? Esprime quello che pensa e risponde a parole proprie? Sta facendo dei cambiamenti nella sua vita per mettere in pratica quello che impara? Viene regolarmente alle adunanze e ne trae il meglio? Se la risposta è no, forse dovremmo seguire il consiglio del Ministero del Regno dell’ottobre 1988, che diceva: Se uno studente non fa un progresso significativo dopo che con pazienza l’avete aiutato per un ragionevole periodo di tempo, può essere preferibile fare un miglior uso del tempo cercando chi è meritevole. A seconda delle circostanze, potrebbe essere saggio interrompere lo studio. Ma perché è così importante decidere a chi dedicare il proprio tempo? Studiare con qualcuno anche se non fa progressi non è meglio di andare a predicare dove non ti apre nessuno o dove nessuno mostra interesse? Per rispondere leggiamo le parole di Gesù in Matteo 10:11-13. Mentre dava ai suoi discepoli istruzioni riguardo al ministero, Gesù disse: “In qualunque città o villaggio entriate, cercate chi è meritevole e rimanete lì da lui fino alla vostra partenza. Quando entrate nella casa, salutate quelli della casa. Se la casa lo merita, la pace che le augurate venga su di essa; ma se non lo merita, la vostra pace ritorni a voi". Come indicano questi versetti vogliamo concentrarci su chi è meritevole, proprio come disse Gesù, cioè sulle persone che “hanno la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. Ovviamente ci vuole equilibrio. Dobbiamo essere pazienti con le persone che visitiamo e con cui studiamo perché non tutti fanno progressi alla stessa velocità. Allo stesso tempo però non dobbiamo mai perdere di vista il nostro obiettivo, la nostra destinazione: ‘fare discepoli [...], battezzandoli’. Se abbiamo chiaro in mente questo obiettivo, riusciremo a capire se ci stiamo muovendo nella direzione giusta o se ci stiamo perdendo per strada. Potremmo spiegarlo con un esempio: pensate a un aereo fermo sulla pista. L’aereo è la persona che visitate e che pensate sia sinceramente interessata al messaggio della Bibbia. A questo punto il vostro obiettivo a breve termine è lasciare la pista e far decollare l’aereo, cioè iniziare a studiare la Bibbia con lei. Una volta che lo studio è avviato non dobbiamo perdere di vista la destinazione da raggiungere. Non si può stare in aria per sempre. L’obiettivo è che la persona diventi un discepolo battezzato. Se entro un arco di tempo ragionevole, lo studente non fa progressi, cosa potete fare? Continuare con lo studio sarebbe come volare in tondo. Proprio come un aereo, uno studio biblico che rimane sospeso in aria non arriva da nessuna parte. Dobbiamo far atterrare l’aereo, o perché siamo arrivati a destinazione e la persona si è battezzata, o perché interrompiamo lo studio. E se invece c’è qualcosa che impedisce alla persona di arrivare a destinazione, cioè al battesimo? Magari continua a celebrare le festività, o ha abitudini impure, come il fumo.

Il video che segue si sofferma proprio su questo problema.

Quando ho cominciato a studiare la Bibbia ho incontrato tanti ostacoli. Facevo il camionista ed ero sempre per strada. Frequentavo gente della peggior specie, e fumavo. In media fumavo 60 sigarette al giorno. Mi sono reso conto che se volevo fare i cambiamenti necessari dovevo cambiare lavoro. Così l’ho fatto. Ma se volevo battezzarmi, dovevo anche smettere di fumare. Sono riuscito a ridurre il numero delle sigarette a 2 o 3 al giorno. Finché una volta mi sono fermato a comprarne una sola. L’ho accesa, e ho pregato Geova. L’ho supplicato di aiutarmi, e lui lo ha fatto. Tanto che da allora non ho più fumato. E fino a oggi non ho più provato la voglia di fumare. Dieci anni dopo aver iniziato a studiare la Bibbia mi sono battezzato. E sono 20 anni che servo Geova, insieme a mia moglie e a tutti i miei figli.


Questo fratello ha dovuto pregare Geova per avere l’aiuto di cui aveva bisogno per riuscire a smettere di fumare. In altre parole ha dovuto coltivare la sua amicizia con Geova in modo da avere la fede necessaria per superare quel problema. Quindi, quando studiamo la Bibbia con le persone, dobbiamo aiutarle ad avere un’intima amicizia con Geova, a vederlo come loro amico, così che possano superare qualsiasi ostacolo impedisca loro di arrivare al battesimo. Forse però al momento non conducete nessuno studio biblico o non avete mai avuto il privilegio di studiare con qualcuno e aiutarlo ad arrivare al battesimo. Significa che il servizio che svolgete ha poco valore agli occhi di Geova? Assolutamente no. Ognuno di noi dà un contributo importante nel ministero. Ricordate le parole dell’apostolo Paolo riportate in 1 Corinti 3:6, 7: "Io ho piantato, Apòllo ha innaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; perciò chi pianta e chi innaffia non contano nulla, ma chi conta è Dio, che fa crescere". Quindi non pensate mai che i vostri sforzi siano inutili. Come disse Paolo, i risultati che si ottengono nel ministero sono frutto di un lavoro di squadra. Se una persona si battezza, non è solo grazie agli sforzi di chi ha studiato con lei. Ma è anche grazie al contributo che hanno dato altri. Magari è stato qualcun altro a stimolare il suo interesse offrendole una pubblicazione o dandole testimonianza in qualche altro modo. Ricordate quello che disse Paolo: è Geova che fa crescere. È lui che attira a sé chi ha “la giusta disposizione per ricevere la vita eterna”. Abbiamo il grande onore di collaborare con Geova aiutando le persone a diventare discepoli di Cristo Gesù! In che modo ci sarà di aiuto tenere chiaro in mente questo obiettivo? Non ci riterremo soddisfatti solo perché abbiamo lasciato delle pubblicazioni o mostrato il sito jw.org. Non ci limiteremo semplicemente a fare visite ulteriori o a iniziare studi biblici. Ci impegneremo per raggiungere la destinazione: fare discepoli di Cristo, battezzandoli. Tutti noi del Corpo Direttivo preghiamo che Geova benedica ognuno di voi mentre vi impegnate per servire con noi spalla a spalla nell’aiutare chi ha “la giusta disposizione” a diventare un discepolo battezzato di Gesù.

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