Famiglia Parrocchiale luglio 2022

Famiglia Parrocchiale luglio 2022

Segreteria Parrocchia Botricello (spedizione il 17 luglio 2022)

Introduzione

Questo file contiene il periodico "La Famiglia Parrocchiale" della parrocchia di Botricello in:

  • - formato grafico cartaceo
    - Video lettura degli articoli (vai dopo il cartaceo per non fare lo sforzo di leggere)
    - formato ipertestuale (vai più sotto nel file, per goderti meglio la lettura)

Il periodico è un mezzo di comunicazione della parrocchia SS.ma Immacolata e San Michele, in Botricello; ha lo scopo di raggiungere tutti i battezzati per 'formare' e 'informare' ogni credente della comunità.

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[Se vuoi leggere meglio gli articoli contenuti nella Famiglia Parrocchiale, ti mettiamo di seguito gli stessi scritti del cartaceo in formato ipertestuale.
Scorri in giù per goderti meglio la lettura]

Video Lettura dell'articolo sul Padre, Figlio, Spirito Santo

Padre, Figlio, Spirito Santo

... un solo Dio, Tre Persone

I cristiani vengono battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

La formula non recita “nei nomi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” perchè il nostro Dio è uno, formato dal Padre onnipotente, dal Figlio suo unigenito e dallo Spirito Santo, cioè dalla Santissima Trinità.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si legge che il Mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana.

Dal Mistero della Trinità nascono tutti gli altri misteri.

I Padri della Chiesa fanno una distinzione tra la Teologia e l'Economia, designando con il primo termine il Mistero della vita intima del Dio-Trinità, e con il secondo tutte le opere di Dio, con le quali Egli si rivela e comunica la sua vita.


Il Padre

Dio è chiamato Padre in quanto ha creato il mondo; è chiamato anche Padre di Israele per aver adottato questo popolo e per aver stretto con esso un patto di alleanza.

Dio è detto anche padre dei poveri, delle vedove e degli orfani, che ama, protegge e difende.

Il nome di «Padre», sottolinea due suoi aspetti: Dio è origine prima di ogni cosa, di autorità trascendente, e al tempo stesso, di bontà e sollecitudine d'amore per tutti i suoi figli.
Questa tenerezza paterna di Dio può anche essere espressa con l'immagine della maternità, che indica ancor meglio l'intimità tra Dio e la sua creatura.

Il linguaggio della fede si rifà così all'esperienza umana dei genitori che, in certo qual modo, sono per l'uomo i primi rappresentanti di Dio.

Conviene perciò ricordare che Dio trascende la distinzione umana dei sessi.
Egli non è ne uomo ne donna, egli è Dio.

Trascende pertanto la paternità e la maternità umane, pur essendone l'origine e il modello: nessuno è padre e madre quanto Dio.


Il Figlio
Gesù Cristo per volere del Padre si è incarnato ed è venuto nel mondo, per dare la possibilità all’uomo, che si era allontanato da Dio, di essere riscattato, perdonato dai suoi peccati e salvato grazie alla Passione, Morte e Risurrezione di Cristo.

Il Figlio ha rivelato il Padre creatore: ha affremato che chi conosce Lui conosce il Padre e viceversa e che il Figlio è la Via e la Verità per arrivare al Padre.

Sulla loro scia, seguendo la Tradizione apostolica, la Chiesa nel 325, nel primo Concilio Ecumenico di Nicea, ha confessato che il Figlio è « consostanziale al Padre », cioè un solo Dio con lui, non un altro Dio.

Il secondo Concilio Ecumenico, riunito a Costantinopoli nel 381, ha conservato tale espressione nella sua formulazione del Credo di Nicea ed ha confessato « il Figlio unigenito di Dio, generato dal Padre prima di tutti i secoli, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre ».


Lo Spirito Santo
Prima della sua Pasqua, Gesù annunzia l'invio di un « altro Paraclito » (Difensore), lo Spirito Santo.

Lo Spirito opera fin dalla creazione.

Egli aveva « parlato per mezzo dei profeti», dimorerà presso i discepoli e sarà in loro, per insegnare loro ogni cosa e guidarli « alla verità tutta intera”(Gv 16,13).

Lo Spirito Santo è in tal modo rivelato come un'altra Persona divina in rapporto a Gesù e al Padre.

L'origine eterna dello Spirito si rivela nella sua missione nel tempo.

Lo Spirito Santo è inviato agli Apostoli e alla Chiesa sia dal Padre nel nome del Figlio, sia dal Figlio in persona, dopo il suo ritorno al Padre.

L'invio della Persona dello Spirito dopo la glorificazione di Gesù, rivela in pienezza il Mistero della Santissima Trinità.

Lo Spirito Santo ci insegna: è il Maestro interiore. Ci guida per il giusto cammino, attraverso le situazioni della vita. Lui ci insegna la strada, la via.
(Papa Francesco)

Lo Spirito Santo “non è un parente povero nella Trinità”, tantomeno un semplice “modo di agire di Dio” o, come pensavano gli stoici, “una energia o un fluido che pervade l’universo”.

Non è neppure la “terza persona singolare” della Trinità, quanto piuttosto “la prima persona plurale”; l’amore, come diceva Sant’Agostino, che tiene uniti “il Padre che ama” e “il Figlio l’amato”. (Padre Raniero Cantalamessa)

La Trinità
La Trinita, infatti, è il grande mistero di Dio, sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina e li rende comprensibili. Soltanto Dio puo darcene la conoscenza rivelandosi come Padre, Figlio e Spirito Santo.

L'Incarnazione del Figlio di Dio ci ha rivelato che Dio e il Padre Eterno e che il Figlio è consostanziale al Padre, cioè che in Lui e con Lui è lo stesso unico Dio insieme allo Spirito Santo, che procede dal Padre.

Dio e Uno Solo e Trino.
Forma un’unica Unità senza confusione di Persone ne separazione della sostanza: altra infatti è la Persona del Padre, altra quella del Figlio, altra quella dello Spirito Santo; ma unica è la divinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, uguale la gloria.

Inseparabili nella loro sostanza, le Persone divine sono inseparabili anche nelle loro operazioni.

La Chiesa adopera il termine «sostanza » (reso talvolta anche con essenza o natura) per designare l’Essere divino nella sua unità, il termine « persona » o « ipostasi » per designare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo nella loro reale distinzione reciproca, il termine « relazione» per designare il fatto che la distinzione tra le Persone divine sta nel riferimento delle une alle altre.

Le tre Persone sono unite, messe in relazione, da un unico Amore. Noi non confessiamo tre dei, ma un Dio solo in tre Persone: la Trinità consostanziale .

Le Persone divine non si dividono l’unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto alla natura.

“Padre», «Figlio» e «Spirito Santo» non sono semplicemente nomi che indicano modalità dell’Essere divino.

Essi infatti sono realmente distinti tra loro. Il Figlio non è il Padre, il Padre non è il Figlio, e lo Spirito Santo non è il Padre o il Figlio.

Sono distinti tra loro per le loro relazioni di origine: «E' il Padre che genera, il Figlio che è generato, lo Spirito Santo che procede.

Per questa unità il Padre è tutto nel Figlio, tutto nello Spirito Santo; il Figlio tutto nel Padre, tutto nello Spirito Santo; lo Spirito Santo è tutto nel Padre, tutto nel Figlio. Anche noi, attraverso la grazia del Battesimo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,19), siamo chiamati ad aver parte alla vita della Beata Trinità, quaggiu nell'oscurità della fede, e, oltre la morte, nella luce eterna.

La Santa Trinità opera sempre insieme.
Dalla creazione del mondo fino alla venuta di Gesù il Padre ha espresso la Sua Missione.
Dalla Sua Incarnazione fino alla Risurrezione ha realizzato la Sua Missione Gesù.
In questo nostro tempo presente, sta realizzando la Sua Missione lo Spirito Santo.

Video Lettura dell'articolo sulla Santissima Trinità

La Santissima Trinità

... nel Credo

Il Grande Mistero della Trinità, è stato affermato nel primo Concilio di Nicea nel 325 d.C. e inserito nel Credo niceno-costantinopolitano e viene esplicitato nei primi due articoli (cosi sono detti nella Professione di Fede le formulazioni basilari)

Primo articolo
Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.

Nel Secondo articolo, viene riconosciuta e dichiarata
la divinità di Gesù Cristo Figlio di Dio:
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio,
Luce da Luce,
Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.

Nell’Antico Testamento non si parla della Trinità, che viene rivelata con l’Incarnazione, Morte, Risurrezione e discesa della Spirito Santo nel Nuovo Testamento.

Cosa sono i Dogmi
Son verità, principi fondamentali, contenuti nella Rivelazione divina e manifestati nelle Sacre Scritture o nella Tradizione della Chiesa. Il dogma viene proclamato da Papa.
La Chiesa ha proclamato i dogmi in particolari momenti storici e per combattere le eresie. I dogmi della Chiesa cattolica si trovano nel Deposito della Fede.


L’Icona delle icone sacre (dipinti russi)

In questa icona, una delle più belle mai dipinte in Russia, il grande pittore russo Andrej Rublev scelse di raffigurare la Santissima Trinità in un modo diverso dal solito, dipingendo tre angeli che rappresentano il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
I tre angeli, probabilmente arcangeli, cinti da aureole e con ali dorate, sono seduti intorno a un tavolo, su cui è posata una coppa, simbolo del sacrificio di Cristo.
Il tavolo è quello di Abramo, che ricevette la visita di tre viandanti (Genesi 18) che annunciarono a lui e a sua moglie Sara la nascita del figlio Isacco.

Per questo motivo l’icona è nota anche come Ospitalità di Abramo.

Il committente, il capo spirituale del monastero della Trinità di San Sergio, aveva chiesto al pittore una rappresentazione della Trinità, che esprimesse il profondo senso di unità simboleggiato da questo dogma nell’ambito della Chiesa.

I tre angeli hanno volti praticamente identici, dimostrazione del loro essere una cosa sola, senza ordine, senza gerarchia.

I colori ricorrenti, che nell’iconografia russa rivestono grande importanza simbolica sono:
oro: simbolo di regalità, riveste l’angelo di sinistra, che rappresenterebbe Dio;
rosso: simbolo del sacrificio, riveste l’angelo centrale (Gesù);
verde: simbolo della vita, riveste l’angelo a destra (lo Spirito Santo)

Inoltre tutte le figure indossano dettagli blu, colore che simboleggia la vita eterna.

Nel 1551, nell’ambito del Concilio dei cento capitoli, quest’opera venne definita l’icona delle icone, e ancora oggi essa rimane uno degli esempi più alti dell’arte delle icone sacre in virtù della spiritualità e dell’armonia ultraterrene che sa comunicare.
(da Holyart)

Video Lettura dell'articolo "La Santissima Trinità"

La Santissima Trinità

Spiegata da Benedetto XVI

Nell’Angelus del 2009 papa Ratzinger così spiegò questa solennità:
«Quest’oggi contempliamo la Santissima Trinità così come ce l’ha fatta conoscere Gesù.

Egli ci ha rivelato che Dio è amore “non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza” (Prefazio): è Creatore e Padre misericordioso; è Figlio Unigenito, eterna Sapienza incarnata, morto e risorto per noi; è finalmente Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, verso la piena ricapitolazione finale.

Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno.

Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica.

Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia il macrouniverso: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia il microuniverso: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il “nome” della Santissima Trinità, perché tutto l’essere, fino alle ultime particelle, è essere in relazione, e così traspare il Dio-relazione, traspare ultimamente l’Amore creatore.

Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà.
“O Signore, Signore nostro, / quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!” (Sal 8,2) – esclama il salmista.

La prova più forte che siamo fatti ad immagine della Trinità è questa: solo l’amore ci rende felici, perché viviamo in relazione per amare e viviamo per essere amati.

Usando un’analogia suggerita dalla biologia, diremmo che l’essere umano porta nel proprio “genoma” la traccia profonda della Trinità, di Dio-Amore»

Le celebrazioni in onore della Trinità iniziano dopo l’VIII secolo d.C quando un monaco di nome Arduino di York celebrò una santa messa in onore della Trinità.
Successivamente, nel 920 d.C nella diocesi di Liegi il vescovo Stefano ne istituzionalizzò la festa nella propria diocesi.
Bisogna aspettare la metà del trecento con papa Giovanni XXII per estendere la solennità della Trinità in tutta la cattolicità.

La Dossologìa è un breve inno di lode a Dio.
La dossologia maggiore è la preghiera del Gloria in excelsis Deo
La dossologia minore è la forma breve della maggiore, il Gloria al Padre.
La dossologia finale o conclusiva è usata nella preghiera eucaristica, che costituisce il momento centrale della Messa:
« Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio, Padre onnipotente, nell'unita dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen.»

Video Lettura dell'articolo "Sant'Agostino e il Mistero della Trinità"

Sant'Agostino e il Mistero della Trinità

Dio Padre è il Creatore, il Figlio è il Salvatore e lo Spirito Santo è colui che santifica ogni cosa. Ma tutti e tre sono totalmente uniti nell’amore, e sono perfettamente Uno.

Sant’Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell’acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia.

Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell’angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto – avrebbe obiettato – il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse.

Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l’uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall’uomo, per lasciarlo nell’ignoranza e nel dubbio più atroci.

Perché Dio non vuole essere capito? avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. “Te lo dimostro subito” rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l’acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.

Video Lettura dell'articolo "Lo Spirito è Amore che tiene unita la Trinità"


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