Famiglia Parrocchiale dicembre 2022

Famiglia Parrocchiale dicembre 2022

Segreteria Parrocchia Botricello

Introduzione

Sommario


1.L’Incarnazione

La Parola incarnazione viene dal latino “incarnatio” che significa fatto carne, come recita il Prologo di San Giovanni Apostolo. “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, cioè Dio ha assunto la natura umana, con tutte le sue caratteristiche: nascita, vita, e morte.


Ma perché Dio si è incarnato?
Non poteva, Dio, dopo la caduta di Adamo ed Eva, disinteressarsi di coloro che si erano allontanati da Lui?

Consideriamo alcuni scritti, che possono concretamente rispondere con chiarezza a queste domande.

San Gregorio di Nissa, nel suo Grande discorso Catechetico, scrisse:

“La nostra natura aveva bisogno di un medico, perché era caduta in una malattia.
L’uomo caduto aveva bisogno di uno che lo rialzasse.
Colui che aveva perduto la vita, aveva bisogno di colui che la dà.
Colui che s’era distaccato dalla partecipazione del bene, aveva bisogno di chi ve lo riconducesse.
Colui che era chiuso nelle tenebre aveva bisogno di riavere la luce.
Aveva bisogno di un redentore il prigioniero, di un aiuto l’incatenato, d’un liberatore lo schiavo oppresso sotto il giogo.”



E Dio Amore, poteva rimanere insensibile, indifferente, davanti alla catastrofe in cui era caduta la creatura che aveva creato?

Dio non si è mai rassegnato alla perdita dell’uomo: lo ha sempre cercato, per offrirgli la possibilità di recuperare la relazione con Lui fino a decidere di offrire la vita del Figlio per la sua salvezza.

«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna». (Vangelo Gv 3, 16-21)



1a.Le ragioni per cui Dio si è incarnato

Il Catechismo della Chiesa Cattolica esplicita ancor meglio le ragioni per cui Dio si è incarnato

  • a) Il Verbo si fece carne perché così noi conoscessimo l’amore di Dio:
“In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo affinché per mezzo di lui vivessimo” (1 Giovanni 4:9).
“Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Giovanni 3:16).


  • b) Il Verbo si fece carne per essere nostro modello di santità:
“Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (Matteo11:29).
“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni14:6).


In realtà, egli è il modello delle beatitudini e la norma della Legge nuova:

“Che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Giovanni1 5:12).

La conseguenza di questo amore è il dare se stessi, completamente (Marco 8:34).


  • c) Il Verbo si fece carne perché diventassimo “partecipi della natura divina”:
“Questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, Figlio dell’uomo: perché l’uomo, entrando in comunione con il Verbo e ricevendo così la filiazione divina, diventasse figlio di Dio”. (Sant’Ireneo).
“Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio”. (Sant’Atanasio)
“L’unigenito Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura, affinché, fatto uomo, facesse gli uomini dei” (San Tommaso d’Aquino).

Se l’uomo fosse rimasto nel peccato non avrebbe potuto partecipare alla divinità, né l’uomo avrebbe avuto la testimonianza di come si può vivere con Dio e per Dio.

Dio, dunque si è fatto piccolo perché i piccoli capissero; Dio si è fatto a misura d’uomo perchè l’uomo lo sentisse vicino, lo sentisse camminare con lui, con la sua fragilità, con la sua sofferenza.


1b.Scrive Sant’Agostino

E` nato oggi per noi il Salvatore. E` sorto pertanto oggi su tutto il mondo il Vero Sole.
Dio si è fatto uomo perché l'uomo si facesse Dio, perché il servo si cambiasse in padrone Dio prese la condizione di servo.
Abitò sulla terra l'abitatore dei cieli, perché l'uomo abitatore della terra potesse trovar dimora nei cieli. Il Creatore dei tempi è nato nel tempo: e si è fatto tanto piccolo da poter essere dato alla luce da una donna; ma rimase comunque tanto grande da non rimanere separato dal Padre.
Queste due nascite sono attestate da due Evangelisti. Uno infatti dice così della nascita divina:
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

In quanto alla natività umana, così riferisce un altro Evangelista: Libro della genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide. Quello allude alla nascita del Signore, questo al giorno della seconda natività. Esultiamo e rallegriamoci in esso.


2.Con la nascita di Gesù, avviene una nuova creazione

Adamo che ha trasmesso alle generazioni successive il peccato cioè il seme della morte, e Gesù “Nuovo Adam” trasmette a quelli che “nascono” da Lui, il seme della Vita eterna.

Nel Catechismo della Chiesa Cattolica si legge che i Padri della Chiesa hanno accostato Gesù ad Adamo, tanto da definirlo «secondo Adamo» o l’Adamo definitivo, l’immagine perfetta di Dio.

Con l’Incarnazione del Figlio di Dio avviene una nuova creazione, che dona la risposta completa alla domanda «Chi è l’uomo?».
Solo in Gesù si manifesta compiutamente il progetto di Dio sull’essere umano: Egli è l’uomo definitivo secondo Dio.

Il Concilio Vaticano II lo ribadisce con forza:

«In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo... Cristo, nuovo Adamo, manifesta pienamente l’uomo all’uomo e gli svela la sua altissima vocazione» (Cost.Gaudium et spes, 22; cfrCatechismo della Chiesa Cattolica, 359), che è quella di far parte del Regno e vivere in eterno.


In quel bambino, il Figlio di Dio contemplato nel Natale, possiamo riconoscere il vero volto, non solo di Dio, ma il vero volto dell’essere umano; e solo aprendoci all’azione della sua grazia e cercando ogni giorno di seguirlo, noi realizziamo il progetto di Dio su di noi, su ciascuno di noi.



3.Lo scandalo dell’Incarnazione

Dio che si fa conoscere, si rivela; assume corpo umano: Dio si incarna e soffre, vive la Passione e la Morte proprio come un uomo.

Nessun altro Dio ha fatto quello che Gesù ha fatto per l’umanità. Nascere povero e morire sulla croce non era contemplato nelle caratteristiche divine.
Sulla paglia nasceva il più povero degli esseri umani; sulla croce morivano i malfattori, eppure Dio ha voluto compiere tutto questo, per riscattare l’umanità, per riaprire a tutti le porte della salvezza.

Grande Mistero di un Dio che assume natura umana e conserva quella divina accomunando a sé l’uomo, che con il battesimo riceve la scintilla della divinità e come Cristo risorge dopo la morte!

Com’è possibile che Dio si incarni e si presenti cosi, povero, nudo, indifeso; ancora più incomprensibile, il Mistero di un Dio che nasce da donna conserva la sua divinità?

L’Incarnazione suscita scandalo tanto che intorno a questo Mistero si sviluppano eresie e bisogna arrivare al Concilio di Calcedonia (451) perché fosse le due nature di Gesù fossero riconosciute come vere.

Quando Gesù si presenta come pane disceso dal cielo, lo scandalo è ancora più eclatante.

Com’è possibile che Gesù si faccia carne da mangiare e sangue da bere?
E’ lo scandalo dell’incarnazione!

Come è possibile che Dio diventi realmente, veramente uomo, carne mortale, in Gesù di Nazareth e subisca una sconfitta vergognosa?

Gesù, annuncia che attraverso l’innalzamento sulla croce, ritornerà al Padre e allora sarà svelata la sua vera identità di Figlio di Dio. E così infatti, l’Incarnazione, la passione, la Morte, la Resurrezione e l’Eucarestia si possono accogliere solo se Cristo è il Figlio di Dio.


4.La Rivelazione

Lo scandalo si allarga quando si afferma che Dio ci ha rivelato il suo nome in suo Figlio Gesù Cristo, così ci ha anche svelato di avere un volto, mostrandocelo nel Figlio, conformemente a quanto Gesù Cristo stesso testimonia: “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Gv 14, 9). Un Dio che muore sulla Croce?

Solo con lo stupore si può conoscere il Mistero dell’Incarnazione e della Rivelazione; tutto questo è stato possibile perché Dio è Amore Assoluto e niente è impossibile a Lui.

Oggi, si va perdendo lo stupore della grandezza della Nascita di Gesù sulla terra.
Non abbiamo ancora capito il Mistero dell’Incarnazione, che racchiude in sé il vero significato del Natale.

Stranamente si festeggia il Natale scambiandosi doni ed auguri e riservando a Gesù pochissimo tempo e poca attenzione.
Eppure è stato Lui che ci ha fatto il dono più grande che l’umanità potesse ricevere: la salvezza, la nascita alla divinità.

L’amore di Dio e la Sua misericordia, sono incommensurabili e questo ci preserva da una seconda cacciata dall’Eden.

Dio non ragiona secondo la logica umana: perdona la nostra distrazione, la nostra ingratitudine e il nostro egoismo che ci fa festeggiare noi stessi invece di festeggiare Colui, che ha ridato dignità all’uomo.



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don Rosario Morrone

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