FOOD FOR PROFIT Documentario di Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi
Annunciato in pompa magna mesi prima dell'uscita per creare il "caso", questo reportage (che per la verità non rivela particolari novità su un settore di cui già conosciamo la brutalità) condanna senza appello l'industria intensiva della carne, accusata di causare il cambiamento climatico e le future pandemie, tra corruzione, finanziamenti pubblici, lobbies influenti, violenze e brutalità sui poveri animali e sfruttamento dell'ambiente e dei lavoratori.
L'intento è apparentemente nobile: far cessare tutto questo, convincendo il pubblico dei paesi "ricchi" (in questo caso l'italia) ad abbandonare il consumo di carne in quanto non più sostenibile.
L'alternativa non viene menzionata ma il forte sospetto è che operazioni psicologiche di manipolazione della coscienza collettiva come questa, tramite il ricatto morale esercitato utilizzando gli animali e l'ambiente come pedine utili allo scopo, rappresentino una squallida propaganda sottaciuta al cibo (questo si, sostenibile) del futuro (per i poveri di domani): carne sintetica, insetti e vegetali OGM.
Gli stessi ambienti dell'alta finanza ultra-liberista che hanno imposto al mondo un sistema ipercompetitivo basato sullo sfruttamento selvaggio di ogni risorsa da parte di chi detiene posizioni dominanti sul mercato, oggi intravede nel business della "sostenibilità" nuove opportunità attraverso il totale controllo del cibo di domani. Ed affinché nulla cambi (cioè il potere resti saldamente nelle solite elitarie mani) hanno bisogno che tutto cambi, cioè che i consumatori del futuro, impoveriti e ricattati moralmente, accettino di sottomettersi ad un regime alimentare completamente diverso e piu adatto ai tempi, abbandonando gli alimenti tradizionali in favore di quelli innovativi di cui pochi potenti deterranno diritti e brevetti.
Il documentario, oltre alla repulsione per le brutalità cui sono sottoposti i poveri animali, suscita anche irritazione per la presenza di una Innocenzi che ha l'aspetto, la voce e l'atteggiamento della raccomandata in malafede, molesta e provocatrice, alla palese ricerca di reazioni che mettano in cattiva luce gli interlocutori.
Una sordida, in definitiva, operazione di marketing fintamente anti-sistema ma che più pro-sistema non si può, e che non mancherà di raccogliere entusiastici apprezzamenti tanto tra i radical-chic borghesi e progressisti quanto tra gli ambientalisti-animalisti-vegani nonché negli ambienti della dissidenza no-vax spiritual-salutista-minimalista, cioè dei fanatici di ogni sponda.
Non resta che sperare nel buon senso della maggioranza silenziosa.
FOOD FOR PROFIT
Documentario - ITA - 2024
Di Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi
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