Esiti del referendum consultivo sulla messa a gara del trasporto pubblico locale, commissione Mobilità, 22 febbraio - videoconferenza

Esiti del referendum consultivo sulla messa a gara del trasporto pubblico locale, commissione Mobilità, 22 febbraio - videoconferenza

Redazione

Buongiorno cari lettori e buon inizio di settimana. A breve inizierà la seduta.


Stefàno (5S): "Mi spiace che il dibattito su questo tema in generale, e nello specifico sul quesito referendario, ci sia stato solo a seguito di una pronuncia del Tar. Sono stato e sono un sostenitore del "no" al quesito referendario. 

A prescindere dal quorum, penso che come Assemblea Capitolina ci saremmo comunque potuti esprimere sull'esito. Se oggi il trasporto a Roma è inefficiente, penso che sia dovuto fondamentalmente a due ragioni: mancanza di infrastrutture, in alcune zone c'è un'elevata domanda dove non bastano solo le linee bus; congestione stradale, finché a Roma non ci sarà una seria politica di tariffazione o di ZTL estesa avremo anche questo tema. Non è che cambiando gestore gli autobus voleranno e andranno più veloci."


Assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese: "A breve approveremo un testo che sostanzialmente conferma quella che è stata l'impostazione di questa Amministrazione fin dai primi mesi. Oggi andiamo a confermare una volontà politica, pur rispettando la partecipazione al referendum e l'esito, che deve dare continuità al lavoro di efficientamento dell'azienda. Le linee programmatiche non sono state l'unico atto amministrativo, ma hanno dato il via ad una serie di punti di riflessione per le varie scelte. La scelta più importante rimane quella della presa d'atto della situazione patrimoniale negativa dell'azienda, che ha visto l'avvio del piano del concordato, condiviso dalla maggior parte dei creditori.

Questo percorso ha dato la possibilità di fare all'Amministrazione quello che non è stato fatto in passato: procedere con investimenti. Investimenti che non bastano da soli, e occorre una pianificazione e un monitoraggio. L'Amministrazione ha proceduto anche ad una delibera importante, per quanto riguarda il controllo. Ad oggi vogliamo invitare l'Aula a dare continuità a questa volontà. I bilanci di esercizio sono arrivati per la prima volta in positivo, e penso a quelli del 2018 e del 2019. Parliamo di attività svolte che si sarebbero potute svolgere benissimo prima di questa Amministrazione, ma che non sono avvenute. Nel 2017 avevamo qualcosa come un introito di 1,7 milioni solo da ricavi al contrasto dell'evasione tariffaria, per arrivare nel 2019 a quasi 4 milioni di euro ricavati.

Ricorderete che l'Amministrazione ha eseguito un investimento di quasi 200 milioni di euro per arrivare ad avere qualcosa come 200 nuovi bus. Si sono superate le modalità adottate in passato, con erogazione di fondi all'azienda per mera ricapitalizzazione. Al contempo abbiamo prossimo all'approvazione definitiva il PUMS, che ha ottenuto recentemente gli ultimi pareri necessari dalla Regione. Strumento fondamentale per il futuro della città. Città che ha un unica via di uscita per lasciare questa situazione di impasse. Per fare in modo che i cittadini vengano coinvolti progressivamente in questi progetti, l'unica possibilità è quella di procedere con gli investimenti per realizzare le infrastrutture su ferro presenti nel PUMS. 

Nel nostro Paese possiamo rappresentare un numero veramente esiguo di servizi pubblici di trasporto affidati a privati. Abbiamo fatto un'analisi, fra azienda pubblica e privata. La differenza sta nel management che viene incaricato di guidare l'azienda, e per questo ringrazio ancora Simioni. Oggi l'azienda non ha più le perdite a cui assistevamo in passato, e i conti stanno tornando in ordine. E' molto importante non solo per il servizio erogato alla cittadinanza, ma lo è per il sistema Paese, ridando fiducia a tutte le aziende che in passato hanno collaborato con Atac, e che lo fanno tutt'ora. Nel deliberato di questo atto che promuoviamo chiediamo di proseguire e mandare avanti le attività poste in essere per garantire un miglioramento del servizio erogato.

Finalmente si iniziano a vedere le persone soddisfatte, perché con questo numero di bus nuovi messi su strada si vede un cambiamento. Stiamo per procedere all'avvio della progettazione per quanto riguarda tutti i tram. Stiamo concludendo le fasi istruttorie per mettere in avvio le linee metro ad oggi rimaste indietro."


Presidente Comitato Promotore "Mobilitiamo Roma", Riccardo Magi: "Il referendum come ricordate si è tenuto nel novembre 2018. Non posso non partire da una questione preliminare. Noi oggi siamo qui a tenere questa commissione, e fra due giorni l'Assemblea Capitolina segnerà la chiusura del procedimento referendario. Siamo qui solo per l'ostinazione del comitato promotore, perché per l'esito dei risultati del referendum sono state necessarie due sentenze del Tar. Questa Amministrazione ha fatto di tutto per non valorizzare un momento di partecipazione dei cittadini, fin dalle fasi iniziali e fino alla non proclamazione dei risultati. La questione del quorum risulta pure marginale di fronte a questo. Nel momento in cui si ritiene che i referendum abbiano un valore consultivo, è opportuno che non vi sia giustamente alcun quorum. L'Assemblea Capitolina deve determinarsi e motivare perché eventualmente deciderà in maniera diversa rispetto all'indicazione giunta dal referendum.

Hanno votato 400mila persone, che rappresentano il consenso ricevuto dall'attuale Sindaco di Roma nel precedente primo turno delle elezioni comunali. Quando abbiamo promosso questo referendum, eravamo ancora prima della proroga dell'affidamento dal 2019 al 2021. Tanto che fu necessario modificare il quesito, e l'intenzione nostra era quella di aprire un dibattito sui modelli di erogazione del servizio di fronte a quella che riteniamo una vera catastrofe come erogazione del servizio pubblico. Il problema non è attribuire ad Atac l'onere di rispondere dei problemi della mobilità di Roma. Siamo consci dei problemi strutturali. Il problema è perché quello che fa Atac sistematicamente non risponde nemmeno agli obiettivi indicati nel contratto di servizio, o lo male.

Rispetto a quello che ha detto l'Assessore, penso che tutti dobbiamo fare uno sforzo di togliere le nostre opinioni politiche, e guardare i fatti e i risultati dell'Amministrazione. La mia impressione è che viviamo da molti anni un capovolgimento: viene prima la vita e la sopravvivenza dell'azienda, senza parlare però del servizio. E' quello che sta avvenendo adesso con il discorso del concordato infatti. Gli obiettivi del concordato non vengono raggiunti in questo momento, e questo crea una criticità per tutti.

Secondo noi in questo momento viene svuotato il senso del quesito referendario e le prerogative dell'Assemblea. C'è stata la delibera n.2 del 2018 che aveva prorogato l'affidamento del servizio pubblico ad Atac per due anni. In quel testo si dava mandato alla Giunta di effettuare ogni opportuna verifica sulle eventuali modalità di erogazione del servizio. Si richiamava la normativa europea e nazionale sul tema. 

Successivamente la Giunta Capitolina con una deliberazione del 4 ottobre 2019, conferisce mandato al Dipartimento Mobilità di elaborare la famosa relazione che avrebbe dovuto motivare la scelta di affidamento presa dall'Amministrazione; e di predisporre gli atti riguardanti l'avviso di pre informazione. Abbiamo reperito sugli atti pubblici questo avviso, dal quale si evince che l'Amministrazione già aveva deciso a chi affidare il servizio. Capite bene che a questo punto, la seduta d'Aula dovrà dibattere di una scelta già presa tempo fa, e non motivata, e che è già messa pubblicamente nero su bianco. L'avviso non è pubblicato sul sito dell'Ente. E' evidente che il combinato disposto dalle normative europee e nazionali prevede che tale avviso di pre informazione dovrebbe informare già un anno prima con delle motivazioni bene esposte e valide. 

A noi dispiace constatare che ancora una volta, da una parte l'Amministrazione ha messo in atto tutte le condotte elusive e di diversivo per svuotare un appuntamento di partecipazione, che ha comunque visto 400mila persone votare. Chiederemo formalmente alla Commissione e a tutti i consiglieri capitolini di avere tutti gli atti del procedimento che ha portato all'atto di pre informazione. La stessa segnalazione la manderemo all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. 

La presa in giro non è solo nei confronti dei cittadini e del comitato promotore, ma anche verso i consiglieri. Riteniamo che tutte le motivazioni di economicità, di valutazione del servizio non sussistano. I dati che noi abbiamo sono dati differente, e mostrano che l'unica espressione positiva proveniente dai cittadini è giunta durante il lockdown, perché la vita della città era notevolmente calata. Si sta anteponendo al servizio pubblico la vita di un'azienda. L'affidamento in house serve solo a sostenere il procedimento del concordato fallimentare. Quello che noi chiedevamo era esattamente di arrivare tramite gara, che avrebbe previsto tutele di assorbimento dei lavoratori, di ridare lustro al ruolo pubblico di un'Amministrazione, che deve controllare e monitorare l'erogazione dei servizi."


Comitato Mobilitiamo Roma: "C'è stata una violazione di alcuni articoli, come quello che prevedeva la discussione dei risultati del referendum. Questo non accade se è già stata presa una scelta. C'è anche una violazione delle deleghe che sono state concesse. L'affidamento tramite gara pubblica è semplicemente un modello di affidamento diverso. Abbiamo avuto due sentenze che ci davano pieno diritto di dibattito riguardo i risultati del referendum. E invece ci ritroveremo un documento preconfenzionato, che ci piacerebbe conoscere preventivamente, che svuoterà il dibattito.

Quando si parlava di un affidamento ai cosiddetti privati, si criticava il discorso che i privati avrebbero fatto gli utili, mentre adesso sentiamo che è una cosa positiva se li fa Atac. Non si può ridurre il dibattito ad un un'unica seduta di commissione e di Aula. Mi piacerebbe che i consiglieri recuperassero in pieno la loro funzione istituzionale, portando avanti un dibattito approfondito sul tema, recuperando ogni singolo elemento di conoscenza.


Stefàno (5S): "A prescindere dal referendum sarebbe stato utile attuare un dibattito in Aula. Ancor prima del referendum sarebbe stato ottimo un dibattito sano. Sul metodo siamo d'accordo."


Dipartimento Mobilità: "Ritengo che per entrare nel dettaglio di quello che abbiamo ascoltato è il caso che il Dipartimento si esprima per scritto, visto che è previsto anche un accesso agli atti. Per il momento, anche per la tutela del procedimento, direi di rimandare le valutazione che sono state poste a sostegno della relazione che abbiamo commissionato. Ci siamo avvalsi, a seguito di una procedura di evidenza pubblica, di un organismo scientifico molto affermato. La valutazione attiene varie sfaccettature, e non solo quello economico. Sono inclusi anche il tema sociale e della legittimità nel rispetto della normativa.

Per quanto attiene il punto di vista tecnico, essendo una scelta politica che deve essere supportata non credo ci sia altro da aggiungere. Una cosa che non è stata detta è che siamo in perfetta aderenza con la normativa che stabilisce al mercato una quota di mercato del 10%. Siamo quasi sotto al 20% e non da poco. Abbiamo anche un'altra difficoltà: la relazione tecnica è attualmente in corso di approvazione." 


Stefàno (5S): "Questa è una sede politica. L'accesso agli atti e ciò che ne consegue procede su binari paralleli. Oggi era per fare un discorso generale, per toccare un po' tutti i temi."


Roma Servizi per la Mobilità: "Noi riceviamo l'input tecnico dal Dipartimento. I numeri del trasporto pubblico li stiamo seguendo ogni giorno, e forse siamo una delle poche città che aggiorna quotidianamente i dati. Ricordo che oggettivamente nel 2017 le uscite dei mezzi erano nettamente inferiori rispetto a quello presente nel contratto. Stiamo recuperando anche per quanto riguarda l'altro soggetto privato, RomaTPL. Dobbiamo garantire un trasporto efficiente, e questo è il tema. Dal 2015 Roma forse è stata sicuramente una delle prime città a stabilire il costo standard. 

Roma è una città molto particolare. Ci sono zone intensamente urbanizzate e densamente abitate, dove servirebbero anche intensificazioni della rete di superficie; mentre ci sono zone con una popolazione nettamente inferiore, dove però dobbiamo comunque arrivare, per servire i cittadini."


Autorità di Regolazione dei Trasporti: "Noi ci siamo occupati del tpl fin dalla nostra istituzione nel 2014. Abbiamo prodotto una serie di atti che rilevano per le amministrazioni. Ci occupiamo di efficienza dei servizi, innovazione del servizio e risparmio delle risorse. Ancor prima dell'affidamento, forniamo una metodologia agli enti per individuare i fabbisogni della mobilità. Una volta disegnata la domanda di trasporto, si va a delineare come finanziare il servizio. Anche le tariffe sono un elemento importante nel sostentamento di un affidamento. Abbiamo una serie di strumenti che devono essere utilizzati dall'Amministrazione per accompagnare l'affidamento."


Zannola (PD): "Avremo modo in Consiglio di discutere e ragionare su quanto accaduto. Arriviamo tardi ad una discussione franca che si sarebbe potuta tenere successivamente allo svolgersi del referendum. Questo è un argomento sicuramente delicato. La cosa sbagliata che secondo me è emersa nella campagna referendaria è che privatizzando l'affidamento del servizio pubblico migliorerebbe il servizio. La contrapposizione era tra chi immaginava che spezzettando il servizio e affidandolo a privati pensava che le cose sarebbero andate meglio; e chi pensava che fosse meglio un'azienda pubblica e sana."


Grancio (Misto): "Intervengo per ribadire soprattutto la problematica relativa al processo di partecipazione della delibera che andrà in Aula. Ho capito che c'era qualcosa in aggiunta alla delibera, che avrebbe potuto aiutare ad avere un quadro meglio definito. Credo che la mobilità debba avere un forte impulso pubblico. La questione del referendum prescinde poi dalla tematica, è proprio come è stato gestito. Le modalità sono state sicuramente non consone per un'Amministrazione che si è sempre battuta per la partecipazione dei cittadini, visto che sono state necessarie due sentenze del Tar."


Di Palma (5S): "Tema sicuramente interessante. Sicuramente avremmo potuto fare qualcosa in più a livello di dibattito interno all'Aula. Avremmo dovuto esplicitare meglio nel corso di questi anni le nostre posizioni. Siamo a valle di alcune sentenze e dobbiamo porre fine a questo percorso, andando in Aula e dando la nostra valutazione. Per quello che mi riguarda sul merito, la posizione della maggioranza è sempre stata quella di tutelare un servizio che rimanesse pubblico."


Presidente Comitato Promotore: "Mobilitiamo Roma", Riccardo Magi: "Quando si parla della famosa relazione con la quale l'Amministrazione decide una via piuttosto che un'altra per l'affidamento della gestione del servizio pubblico, non è corretto dire che la relazione deve esserci prima dell'atto formale di affidamento, quindi la delibera comunale. L'atto di pre informazione di inizio dicembre scorso è una prima fase dello stesso procedimento amministrativo. Se l'Assessore dice che la relazione ci sarà più tardi, mi viene da dire che quindi non è stata ancora presa una decisione? E' un punto cruciale a nostro avviso. La Giunta aveva dato mandato al Dipartimento Mobilità di predisporre questa relazione. Apprendiamo oggi che questa relazione è ancora in attesa di essere approvata."


Assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese: "Oggi la commissione non deve andare a decidere che tipo di affidamento usare, bensì deve fornire degli elementi ai consiglieri per spiegare perché si decide di prendere una determinata strada. Ribadisco che, qualora l'Aula volesse ritenere di procedere in direzione contraria, la relazione sarà legata a questo tipo di affidamento. Adesso siamo in un momento di pre informazione, no di affidamento. Riteniamo che un'azienda pubblica sia in grado di erogare un servizio pubblico adeguato."


Dipartimento Mobilità: "La relazione non deve motivare, ma deve supportare la decisione. Sono piani sostanzialmente diversi e separano il momento di pre informazione al mercato. La relazione deve supportare la decisione, ed essa si cristallizza con la delibera capitolina di affidamento, che l'unico atto che attiva il servizio."


La commissione procede verso la chiusura, e il dibattito sul tema è rinviato alla seduta di Assemblea Capitolina di giovedì prossimo. Lasciamo la videoconferenza e buona Roma a tutti! 


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