Donne, matrimonio e questione sessuale

Donne, matrimonio e questione sessuale

Parte II

Lenin sorrideva e faceva cenni di approvazione. «Molto bene. Hai lʼaria di un avvocato che difende i suoi compagni e il suo partito. Certo, ciò che dici è giusto. Ma potrebbe servire soltanto a scusare lʼerrore commesso in Germania, non a giustificarlo. Un errore commesso resta un errore. Puoi garantirmi seriamente che le questioni sessuali e matrimoniali non sono discusse nelle vostre riunioni che dal punto di vista del materialismo storico vitale, ben compreso? Ciò suppone conoscenze vaste, approfondite, la conoscenza marxista, chiara e precisa, di unʼenorme quantità di materiali. Disponete in questo momento delle forze necessarie? Se sì, non avrebbe potuto accadere che un opuscolo, come quello di cui abbiamo parlato, fosse usato come materiale di insegnamento nelle vostre riunioni serali dedicate alle letture e alle discussioni. Quellʼopuscolo lo si raccomanda e lo si diffonde, invece di criticarlo. A che cosa conduce, in fin dei conti, questo esame insufficiente e non marxista della questione? A questo: che i problemi sessuali e matrimoniali non sono visti come una parte della principale questione sociale e che, al contrario, la grande questione sociale stessa appare come una parte, unʼappendice del problema sessuale. La questione fondamentale è ricacciata in secondo piano, come cosa secondaria. Non solo ciò nuoce alla chiarezza della questione, ma oscura il pensiero in generale, la coscienza di classe delle operaie. Altra osservazione che non è inutile. Il saggio Salomone diceva: “ogni cosa a suo tempo”. Dimmi, ti prego: è proprio questo il momento di tenere occupate le operaie mesi interi per parlare loro del modo con cui si fa allʼamore, o come si fa la corte presso i vari popoli, beninteso nel passato, nel presente e nel futuro? Ed è questo quello che fieramente si chiama materialismo storico? In questo momento tutti i pensieri delle operaie, delle donne lavoratrici devono essere rivolti alla rivoluzione proletaria. È essa che creerà anche una base per le nuove condizioni del matrimonio e i nuovi rapporti tra i sessi. Per ora, veramente, devono passare in primo piano altri problemi, che non quelli che riguardano le forme del matrimonio presso i Maori dellʼAustralia o i matrimoni contratti tra consanguinei nellʼantichità. La storia pone oggi allʼordine del giorno del proletariato tedesco la questione dei soviet, del trattato di Versailles e della sua influenza sulla vita delle masse femminili, la questione della disoccupazione, dello svilimento dei salari, quella delle imposte, e molte altre cose. Insomma, io penso che tale modo di educazione politica e sociale delle operaie non sia affatto quello che occorre, proprio affatto. Come hai potuto tacere? Avresti dovuto servirti della tua autorità!».

Al mio amico che mi rimproverava spiegai che non avevo perso occasione per criticare, per replicare alle compagne dirigenti, per far intendere la mia voce in luoghi diversi, ma egli doveva sapere che nessuno è profeta in patria e neppure in famiglia. Con la mia critica mi ero attirata lʼaccusa di restare ancora fedele alle sopravvivenze dellʼideologia socialdemocratica e dello spirito piccolo-borghese di vecchio stile. Tuttavia la mia critica aveva finito per portare i suoi frutti. Le questioni del sesso e del matrimonio non erano più al centro delle nostre discussioni nei nostri circoli e nelle nostre riunioni serali destinate alle discussioni.

Lenin continuò a sviluppare il suo pensiero. «Lo so, lo so, – egli disse. – Molti accusano anche me di filisteismo. Ma ciò non mi turba. Gli uccellini appena usciti dallʼuovo delle concezioni borghesi, si credono sempre terribilmente intelligenti. Bisogna rassegnarsi. Il movimento dei giovani è anchʼesso contaminato dalla tendenza moderna e dalla predilezione smisurata per i problemi sessuali». Lenin calcò con ironia la parola “moderna”, con aria di disapprovazione. «Mi hanno detto che i problemi sessuali sono anche un argomento favorito delle vostre organizzazioni giovanili. Non mancano mai relatori su questo argomento. Ciò è particolarmente scandaloso, particolarmente deleterio per il movimento dei giovani. Questi argomenti possono facilmente contribuire ad eccitare, a stimolare la vita sessuale di certi individui, a distruggere la salute e la forza della giovinezza. Dovete lottare anche contro questa tendenza. Il movimento delle donne e quello dei giovani hanno molti punti di contatto. Le nostre donne comuniste devono fare dovunque, insieme coi giovani, un lavoro sistematico. Ciò avrà per effetto di elevarle, di trasportarle dal mondo della maternità individuale in quello della maternità sociale. È necessario contribuire ad ogni risveglio della vita sociale e dellʼattività della donna, per consentirle di elevarsi al di sopra della mentalità ristretta, piccolo-borghese, individualista della sua vita domestica e familiare. Anche da noi, una gran parte della gioventù lavora assiduamente a rivedere la concezione borghese della “morale” nei problemi sessuali. Ed è, debbo dirlo, lʼelité della nostra gioventù, quella che realmente promette molto. Come hai rilevato, nelle condizioni create dalla guerra e dalla rivoluzione, gli antichi valori ideologici crollano, perdono di forza. I nuovi valori non si cristallizzano che lentamente, con la lotta. Le concezioni sui rapporti tra lʼuomo e la donna sono sconvolte, come anche i sentimenti e le idee. Si delimitano di nuovo i diritti dellʼindividuo e quelli della collettività e, quindi, i doveri dellʼindividuo. È un processo lento e spesso doloroso di deperimento e di degenerazione. Ciò è egualmente vero nel campo dei rapporti sessuali, per il matrimonio e la famiglia. La decadenza, la putrefazione, la melma del matrimonio borghese, con le sue difficoltà di scioglimento, con la libertà per il marito e la schiavitù per la moglie, la menzogna infame della morale sessuale e dei rapporti sessuali riempiono gli uomini migliori di un disgusto profondo. Il giogo che le leggi dello Stato borghese fanno pesare sul matrimonio e la famiglia aggrava ancora il male e rende i conflitti più acuti. È il gioco della “sacrosanta proprietà” che sanziona la venalità, la bassezza, lʼoscenità. E lʼipocrisia convenzionale della società borghese “per bene” fa il resto. La gente comincerà a rivoltarsi contro queste deformazioni della natura. E nellʼepoca in cui vacillano Stati potenti, le antiche forme di dominazione scompaiono, tutto un mondo sociale perisce, i sentimenti dellʼindividuo isolato si modificano rapidamente. Si diffonde una sete ardente di facili piaceri. Le forme del matrimonio e i rapporti tra i sessi nel senso borghese non soddisfano più. In questo campo si approssima una rivoluzione che corrisponde alla rivoluzione proletaria. Si capisce che tutta questa matassa straordinariamente intricata di questioni preoccupi profondamente tanto le donne quanto i giovani. Gli uni e le altre soffrono particolarmente dellʼodierna confusione dei rapporti sessuali. La gioventù protesta contro questo stato di cose con la foga chiassosa propria dellʼetà. È comprensibile. Nulla sarebbe più falso che predicare alla gioventù lʼascetismo monastico e la sanità del sudiciume borghese. Ma non è bene, secondo me, che i problemi sessuali, posti in primo piano da cause naturali, divengano in questi anni la preoccupazione principale dei giovani. Le conseguenze talvolta potrebbero essere fatali. Parlane con la compagna Lilina¹. Ha fatto molta esperienza nel suo lavoro in istituzioni educative di vario tipo, e sai che è una comunista convinta e del tutto priva di pregiudizi.

Nel suo nuovo atteggiamento nei riguardi delle questioni concernenti la vita sessuale, la gioventù si richiama naturalmente ai principi, alla teoria. Molti qualificano la loro posizione come “rivoluzionaria” e “comunista”. Essi credono sinceramente che sia così. A noi vecchi non ce la danno a intendere. Benché io non sia affatto un asceta malinconico, questa nuova vita sessuale della gioventù, e spesso anche degli adulti, mi appare molto spesso come del tutto borghese, come uno dei molteplici aspetti di un lupanare borghese. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con la “libertà dellʼamore”, cosi come noi comunisti la concepiamo. Tu conosci senza dubbio la famosa teoria secondo la quale, nella società comunista, soddisfare i propri istinti sessuali e il proprio impulso amoroso è tanto semplice e tanto insignificante quanto bere un bicchier dʼacqua. Questa teoria del “bicchier dʼacqua” ha reso pazza la nostra gioventù, letteralmente pazza. «Essa è stata fatale a molti giovani e a molte ragazze. I suoi sostenitori affermano che è una teoria marxista. Bel marxismo quello per cui tutti i fenomeni e tutte le modificazioni che intervengono nella sovrastruttura ideologica della società si deducono immediatamente, in linea diretta e senza alcuna riserva, unicamente dalla base economica! La cosa non è così semplice come ha lʼaria di esserlo. Un certo Friedrich Engels, già da molto tempo, ha sottolineato in che consiste veramente il materialismo storico. Io considero la famosa teoria del “bicchier di acqua” come non marxista e antisociale per giunta. Nella vita sessuale si manifesta non solo ciò che noi deriviamo dalla natura ma anche il grado di cultura raggiunto, si tratti di cose elevate o inferiori. Engels, nella sua Origine della famiglia, mostra lʼimportanza propria dello sviluppo e dellʼaffinamento dellʼimpulso sessuale in rapporto allʼindividuo. I rapporti tra i sessi non sono semplicemente lʼespressione del giuoco della economia sociale e del bisogno fisico, dissociati in concetti mediante unʼanalisi psicologica. La tendenza a ricondurre direttamente alla base economica della società la modificazione di questi rapporti, al di fuori della loro relazione con tutta lʼideologia, sarebbe non già marxismo, ma razionalismo. Certo, la seta deve essere tolta. Ma un uomo normale, in condizioni ugualmente normali, si butterà forse a terra nella strada per bere in una pozzanghera di acqua sporca? Oppure berrà in un bicchiere dagli orli segnati da decine di altre labbra? Ma il più importante è lʼaspetto sociale. Infatti, bere dellʼacqua è una faccenda personale. Ma, nellʼamore, vi sono interessate due persone e può venire un terzo, un nuovo essere. È da questo fatto che sorge lʼinteresse sociale, il dovere verso la collettività. Come comunista, io non sento alcuna simpatia per la teoria del “bicchier dʼacqua”, benché porti lʼetichetta del “libero amore”. Per di più, oltre a non essere comunista, questa teoria non è neppure nuova. Ricorderai certamente che essa è stata “predicata” nella letteratura romantica verso la metà del secolo passato come “emancipazione del cuore”, che la pratica borghese cambiò poi in “emancipazione della carne”. Allora si predicava con maggior talento dʼoggi. Quanto alla pratica, non posso giudicarne. Io non voglio affatto, con la mia critica, predicare lʼascetismo. Sono lontanissimo da ciò. Il comunismo deve apportare non lʼascetismo, ma la gioia di vivere e il benessere fisico, dovuti anche alla pienezza dellʼamore. Secondo me lʼeccesso che si osserva oggi nella vita sessuale non produce né la gioia né il benessere fisico ma, al contrario, li diminuisce. Ora, in tempi rivoluzionari, ciò è male, molto male. La gioventù particolarmente ha bisogno della gioia di vivere e del benessere fisico. Sport, ginnastica, nuoto, escursioni, ogni sorta di esercizi fisici, variati interessi intellettuali, studi, analisi, ricerche: imparare, studiare, ricercare quanto più è possibile in comune. Tutto ciò darà alla gioventù molto di più delle teorie e delle discussioni interminabili sulla questione sessuale, sulla cosiddetta maniera di “godere la vita”. Mente sana in corpo sano. Né monaco né don Giovanni e nemmeno, come mezzo termine, un filisteo tedesco. Conosci bene il vostro giovane compagno Huz. È un giovane perfetto, ricco di doti, ma temo che non ne venga nulla di buono. Si agita e si getta da unʼavventura amorosa ad unʼaltra. Ciò è un male, per la lotta politica e per la rivoluzione. Io non garantirei, riguardo alla sicurezza e alla fermezza nella lotta, delle donne il cui romanzo personale si intreccia con la politica, né degli uomini che corrono dietro ad ogni gonnella e si lasciano incantare dalla prima ragazza. No, questo non è compatibile con la rivoluzione».




  1. Moglie di Grigorij Zinovʼev.



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