Divergente 2023 — IT-alert e il crollo della torre di Pisa

Divergente 2023 — IT-alert e il crollo della torre di Pisa


Ennio Martignago

La torre di Pisa

Non si capisce perché partire dalla Toscana.

Forse perché si tratta di una delle regioni più vicine alla Romagna alluvionata, ora soccorsa dal Figliuolo salvatore.

Sta di fatto che ieri mattina mi ha chiamato l’amico Roberto Bossi da Sasseta Alta dove erano tutti allarmati per un fiume di messaggi incomprensibili che temevano fosse una sorta di fishing.

La cosa recitava così, sia in italiano che in anglicano:


“IT-alert

Questo è un MESSAGGIO DI TEST del sistema di allarme pubblico italiano. Una volta operativo ti avviserà in caso di grave emergenza. Per informazioni vai sul sito www.it-alert-it e compila il questionario”

Roberto diceva: “Io non clicco niente se non me lo dici tu che poi mi fregano, mi prendono i dati, rubano i soldi o altro”.

Così ho fatto come si dovrebbe fare, ovvero, una volta constatato che si trattava di un indirizzo attendibile l’ho aperto da browser così da non incappare in link fantasma e mi sono reso conto che si trattava di un vero e proprio programma governativo.

Stamattina l’amico giornalista Marco Renzi, sempre ovviamente dalla Toscana (non me ne vogliano questi amici se cito le loro comunicazioni) mi scrive «Non trovi anche tu che l'allerta digitale massivo voluto dal governo sia una “stornellata” cosmica Con ricadute peggiori del male stesso? L'esperienza del Citizen journalism e la vera cultura digitale ci permetterebbero al contrario di fare vera informazione su aree ristrette e persone specifiche contenendo i rischi e aumentando esponenzialmente la reattività e la tempestività dei soccorsi. Ieri lo hanno testato in Toscana. Dieci minuti dopo il finto alert c'è stata una forte scossa di terremoto in provincia di Siena, non allertata. Finto allerta 1 - vero allerta 0»

Ora io non capisco tutta questa riottosità verso delle iniziative neotecnologiche di governi finalmente illuminati al fulmicotone, naturalmente.

Basta leggere il sito e lo si comprende. Ecco qualche estratto:

“IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l'informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. IT-alert è attualmente in fase di sperimentazione.

Quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento. 

Per quali eventi viene utilizzato

Quando sarà operativo, sarà impiegato per le seguenti tipologie di rischio:

- maremoto generato da un sisma;

- collasso di una grande diga;

- attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli;

- incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;

- incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso);

- precipitazioni intense.

tutte le componenti del Servizio nazionale di protezione civile potranno progressivamente utilizzare direttamente il sistema.

Il 30 giugno toccherà alla Sardegna e il 5 luglio alla Sicilia, in entrambi i casi comprendendo le aree limitrofe”

Ora, io non so quali catastrofi si possano immaginare nelle isole, essendo uno stolido continentale.

Però mi sembra chiaro che iniziare dalla Toscana ha il suo perché.

Infatti, quella costa è ricca di località strategiche, da Punt’Ala a Talamone, ma in particolar modo il Gotha planetario di Capalbio potrebbero essere investite dal maremoto che si andrebbe a generare a causa della perforazione del vulcano sotterraneo causata dalla costruzione del ponte sullo Stretto, oppure da un bombardamento nucleare motivato dalle sopracitate ragioni strategiche.

Tutte le unità idrocoronariche sono oltremodo attive in quella regione per contrastare il noto rischio di collasso delle grandi dighe di cui è pervasa tutta la regione: si pensi infatti solo alle celebri dighe di Larderello.

L’attività vulcanica anche è un elemento a rischio in ragione dell’attività meteoritica endogastrica generata dall’inusitato ricorso a zuppe di fagioli e ribollite. Glisserò sull’effetto Seveso, visto che per Rossignano i notoriamente litigiosi amici livornesi potrebbero prendersela a male, però andrebbero monitorati gli spostamenti del terrorista Paolo Migone che mi dicono stia conducendo un programma di osteggiamento verso i programmi di LGBTQ+ sostenuti dalla moglie nel vicino IKEA. 

Mi sembra invece evidente come sia cogente il rischio nucleare della regione, da sempre nel mirino di cinesi, russi e iraniani che insistono a sostenere che la Torre di Pisa sia in realtà il quartier generale della UNCLE e dello SHIELD, nonché una sede dei Man in Black da cui partirebbero tutte le invasioni aliene.

Avrei solo da sollevare delle rimostranze per il solo fatto che altre due dovrebbero essere le regioni destinate alla prima sperimentazione, o almeno a quella immediatamente successiva alla Toscana. Terremoti a parte, che come potete osservare non vengono citati fra le allerte in questione perché il nostro paese ne è evidentemente esente, Lucania e Molise, ma mi verrebbe da dire anche Valle d’Aosta non andrebbero dimenticate per le stesse ragioni strategiche evidenziate per la Toscana.

Quindi, cari amici Roberto e Marco, e tutti voi rissosi toscani, chetate gli animi e accendete gli SMS senza bloccare come siete adusi fare i numeri non in rubrica, perché anche per quella ragione potreste incorrere in un allerta: l’allerta rognosi.

Animo e chianti!


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