Discorso sopra l'essenza dei grigi

Discorso sopra l'essenza dei grigi

Arthur Frayn

TOMO PRIMO - DRAFT

Il Presidente Mattarella si intrattiene con alcuni grigi della casta dei magistrati

Prefazione

Durante una sua irripetibile lectio magistralis, nel 2013, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, tratteggiò la mappa dei poteri in Italia, definendola uno "Stato castale". Ad un certo punto introdusse un potere "grigio" noto come "burocrazia della cifra", ovvero l'insieme dei dirigenti della Pubblica amministrazione centrale e periferica, che senza praticamente soluzione di continuità, fa da "cuscinetto" tra il potere politico e le istituzioni monarchiche prima e repubblicane poi, trasmettendosi compiti e ruoli da padre in figlio.

https://www.youtube.com/watch?v=9Qvzeslq0WI&feature=youtu.be&t=13m16s

Purtroppo nell'ultimo trentennio, complice un golpe passato alla storia come Mani Pulite, il potere di questa casta grigia si è accresciuto enormemente, potendo giovarsi anche dell'adesione di alcuni dei suoi membri ad associazioni segrete, che ne facilitano la carriera in cambio di un condizionamento del loro operato.

Definizione:

GRIGI: dirigenti della pubblica amministrazione di livello A e B (oppure I e II). Stipendio minimo 100 mila anno, medio 240 mila, massimo >1 milione - Tra stipendi e pensioni, anche di reversibilità, assorbono tutte le risorse del paese, o quasi.

Sono centinaia di migliaia, su 3.5 milioni di dipendenti pubblici, raggruppati in caste, quasi intoccabili. In confronto i parlamentari tra vecchi, ancora viventi, e nuovi sono solo qualche migliaio. C'è un dirigente di Fascia II ogni circa 30 dipendenti fantaccini ed un dirigente di fascia I ogni circa 100 dipendenti fantaccini.

Essendo il motto della pubblica amministrazione: "Lo stipendio è un vitalizio, il lavoro si paga a parte", hanno un premio produzione, ovvero un aumento di costo per i cittadini, se compiono il loro dovere.

Credono di pagare le tasse, come forma di trattenuta sul loro stipendio, ma non le pagano. E' impossibile trasformare un costo in un ricavo usando un altro costo, al più gli si può cambiare nome. Contribuiscono all'allargamento della forbice sociale con il blocco dell'ascensore sociale.

La magistratura che conta circa 10 mila grigi ed è la casta delle caste, quella degli intoccabili.

Domande e risposte

Alex S - Si possono quindi identificare come il nucleo del "deep state" Italiano? 

ArthurFrayn - Si senza alcun dubbio molti di essi costituiscono il deep-state.

Alex S - Mi stimola alcune riflessioni 
il ns settore pubblico ha quasi la metà dei dipendenti pubblici dei maggiori stati EU (compresa la Germania se si considera che nella sanità hanno contratto considerato "privato");

ArthurFrayn - Questo non risulta, allego un grafico.
In Italia il rapporto tra dipendenti pubblici e privati si attesta sul 27.5% (nel 2017). Il parametro di riferimento è il numero di statali rispetto ai privati, non il loro numero in assoluto. Va poi in addenda considerato che mentre gli statali hanno un rapporto di lavoro continuato, sostanzialmente dall'inizio alla fine della carriera, i dipendenti del settore privato sono considerati tali se lavorano anche solo un'ora alla settimana (nella settimana di rilevazione). Quindi di fatto il rapporto è molto più alto. Da li la sua insostenibilità. Ovviamente un altro parametro è il numero di statali rispetto al pil, essendo gli statali connessi indirettamente alla produzione di reddito in quanto fornitori di servizi. 
Percentuale degli statali rispetto alla totalità dei lavoratori
(https://www.truenumbers.it/dipendenti-pubblici-2/)


NON ha senso paragonare gli statali italiani con quelli scandinavi perchè in quei paesi hanno molte aziende nazionalizzate e lo STATO è imprenditore.  Un po come negli anni '60 e '70 da noi. E' chiaro che lì hanno un sacco di "statali" ma sono statali produttivi che estraggono petrolio, navigano, costruiscono case ecc. Quindi in Italia abbiamo una marea di Statali rispetto a tutti i parametri di riferimento che ho descritto (anche se molto sommariamente)

Alex S - Avevo analizzato esattamente lo stesso grafico ma mi sembrava interessante anche la valutazione sul numero assoluto/1000 abitanti (dati OECD del 2015 IT=48,9; FR=83,2; UK=78; ES=60,5; DE=52,5 senza la sanità) oltre che sulla bassa scolarizzazione e l'alta età media dei dipendenti pubblici italiani. Se la tua analisi evidenzia l'insostenibilità del 27,5% del rapporto statali/privati qui emerge la bassa efficienza del settore: nell'ottica "grigia" la somma di qs effetti - negativi per la società e non ascrivibili a loro - sembrerebbe funzionale al mantenimento del potere.

ArthurFrayn - In Italia la forza lavoro potenziale negli ultimi 10 anni non è cambiata, attestandosi intorno ai 22 milioni di addetti. Non voglio certamente essere esaustivo ma i due fattori deprimenti che abbiamo oggi evidenti sono che la macchina della pubblica amministrazione NON è cambiata, continuando a mantenere la sua consistenza con i suoi costi venutisi a consolidare nel corso dei decenni precedenti, mentre nel settore privato si è avuto un crollo sia della disponibilità complessiva di posti che remunerazioni. Una PA serve a dare servizi ai cittadini ed alle imprese, se le imprese non ci sono più, o sono molto diminuite, e lo Stato non può stampare denaro con cui pagare gli addetti della PA, in modo che lo immettano poi in circolazione, si deve rivedere tutto l'impianto, non si può fare come gli struzzi, giocando anno dopo anno con il debito al solo fine di alimentare il mostro (perchè è un mostro, una specie di Minotauro cui immolare vite spezzate dalla diminuzione del wellfare).
Quindi il vero divario non credo si possa misurare in termini di efficienza o di rapporto addetti pubblici/cittadini ma in termini assoluti di costo. L'efficienza della PA ha un suo perchè ma non è certo con gli incentivi che si può ottenere. Basta vedere il disastro che hanno cagionato gli incentivi al recupero crediti perpetrato da Equitalia. Poi alla fine gli incentivi tipicamente nella PA si riducono ad un aumento secco dello stipendio del 20%, perchè il non corrisponderli porrebbe il dirigente in uno stato di conflitto con il dipendente fantaccino e questo può servire solo ad accrescere il suo potere arbitrario e coercitivo. L'incentivo può avere un senso nel settore privato, in modo da stimolare la produttività, ma nel pubblico che senso ha? Un impiegato d'anagrafe è più produttivo se gli dai 100 anzichè 80? Se è un lavoro che può svolgere allora gli dai 80 se non lo svolge non gli dai proprio nulla. La PA sta dal lato dei costi non dei ricavi.
Se si considera che il costo della PA si riferiva ad uno stato con sovranità monetaria che era anche imprenditore e quindi in grado di fare concorrenza ai colossi multinazionali esteri, almeno sul mercato interno, ed il tutto in un'economia industriale che, certamente stava entrando in crisi, ma che è stata anticipatamente smantellata, si comprende come vi sia grande cecità "istituzionale" nell'afforntare l'argomento.
Però voglio qui ricordare che non stiamo discutendo della PA nel suo complesso ma del ruolo che i dirigenti hanno assunto con il nuovo corso para-costituzionale. Intendo con para-costituzionale quella interpretazione prevalente che si è instaurata dopo il golpe "mani Pulite" in cui i governi legiferano, i parlamenti approvano "a pacchetto" e la magistratura "interpreta", che è la sovversione dei principi illuministici. Non entro qui nel merito del come vengono eletti i parlamenti e formati i governi che ci porterebbe troppo lontano.
I "grigi" nella PA esisterebbero a prescindere dal numero di addetti complessivo o dal numero dei cittadini. essi ricoprono il ruolo che un tempo fu dei "maggiordomi di palazzo" di epoca carolingia, piuttosto che degli eunuchi selgiuchidi o dei mandarini cinesi. Il vero problema è come riportare il loro potere sotto il controllo politico, stante le norme attuali e quali norme cambiare o eliminare.

Alex S - sarebbe utile come sostengono alcuni economisti tra cui Galloni riportarci agli stessi livelli per dare un volano importante a occupazione giovanile e rimettere in moto l'apparato statale. 

ArthurFrayn - Lo stato imprenditore è stato deliberatamente demolito. Era l'obiettivo principale di coloro che volevano l'europa di oggi, con una BCE che controllasse la moneta in un ambito filosofico neoliberista, e per riuscire ad ottenerla non hanno lesinato ogni genere di colpi. Ricostruirlo suppone un'inversione di marcia della filosofia economia adottata e con buona probabilità un'inversione di marcia anche storica, anche se si tratta di una storia "pilota". Con gli equilibri attuali, penso sia inattuabile senza un colpo di stato "semi-violento" ed un periodo autarchico. Naturalmente potrebbe essere il risultato di un riequilibrio mondiale di poteri, ma non me lo auspicherei perchè facilmente sarebbe conseguenza di un conflitto armato.

Alex S - Non potrebbe anche essere un modo non dico per scardinare ma per cominciare a ridurre/diluire il potere dei grigi? 

ArthurFrayn - I grigi un tempo erano sottoposti all'autorità politica oggi accade l'inverso perchè negli anni seguenti "Mani Pulite", approfittando della debolezza della classe politica (ormai praticamente distrutta) hanno promosso un gran numero di leggi che ne blindavano le funzioni e prerogative rendendoli sostanzialmente "indipendenti" dalla volontà politica. Inoltre alcuni "grigi" operano attivamente infiltrando movimenti e partiti politici al fine di avere propri uomini da candidare durante finte tornate elettorali in modo da esercitare un controllo sulle stesse finalità politiche a monte e non doversi poi affaticare a valle con le solite metodiche di palazzo. Penso ad esempio ai temi della giustizialismo tanto cari ad alcuni magistrati, che addirittura passano alla vita politica creando confusione trai i poteri, anche volendo ammettere che quello giudiziario in uno stato post-illuministico sia un potere (ma che chiaramente non può essere).
Nel governo attuale (Governo del Cambiamento) un terzo dei ministri è di provenienza grigia.
Un terzo dei ministri è stato indicato dai grigi come Condicio sine qua non per la formazione del governo


Alex S - Al Consiglio d'Europa di Giugno il Premier Conte ha firmato tutte le misure di austerità esattamente come i governi precedenti mentre l'opinione pubblica era concentrata sui migranti. Il Governo del Cambiamento ha aumentato la popolarità senza cambiare dimostrando ottime doti nella comunicazione. C'entrano anche con il mondo della comunicazione?

ArthurFrayn - Vige il principio della sovragestione. Se a sovragestire sono sempre le stesse entità, anche se frammentate e continuamente in lotta tra loro, tutti i mezzi utilizzati sono sempre gli stessi. Non credo che la buona comunicazione sia tipica del Governo Conte è solo che i governi precedenti semplicemente pensavano di avere già plagiato a sufficienza la popolazione e potevano infinocchiarle qualsiasi cosa. E' quasi totalmente vero, ma non del tutto, ed il governo del cambiamento l'ha capito. Ma sarà del cambiamento o dell'alternanza?

Alex S - La cessione di sovranità finanziaria/monetaria e la privatizzazione selvaggia avvenuta con il meccanismo dell'Eurozona non ha in qualche misura danneggiato anche loro? 

ArthurFrayn - No, li ha invece enormemente rafforzati per almeno tre buone ragioni. In primis hanno allontanato il centro decisionale dai palazzi romani, un po come fatto con il furto della banca centrale. In secondo luogo hanno semplicemente spostato una quota di grigi da Roma a Bruxelles, Francoforte e Strasburgo, spesso con azioni nepotiche piazzando figli, parenti, nipoti e concubine, lontano da occhi indiscreti e con procedure affatto trasparenti quali quelle implementate dall'Unione Europea. In terza analisi presidiando dalla distanza i fatti salienti e rappresentando lo stato nei consessi internazionali, di fatto, mediano e concliliano posizioni al posto del potere politico, cui viene lasciato solo il compito di facciata di ratificare le decisione già prese.

Alex S- Perchè anche il ns deep state è così prono a questo meccanismo? 

ArthurFrayn - Il ns deep state ha i grigi come elemento funzionale in cui vengono trasformate le decisione in azioni. Le decisioni sono subordinate a poteri internazionali come prescritto dalle clausole segrete del trattato di Parigi ed altri protocolli economici e militari. Ma più di ogni altra cosa sono controllati da un sistema verticistico internazionale le cui finalità sono oscure (UR Lodges), o quasi.

Alex S - Gli altri stati forti UE hanno molti più dipendenti pubblici quindi avranno per forza i loro "grigi" ho la netta impressione però che siano compattamente predisposti a difendere l'interesse nazionale e non a sgretolarlo; mi sbaglio!? 

ArthurFrayn - Se Atene piange, Sparta non ride . Tutto il mondo è paese.

Alex S - (l'ho visto nel mio piccolo, i tedeschi in ambito legislativo/normativo ottengono sempre più di noi - anche nei pochi settori industriali dove come nazione siamo vicini comeperchè si presentano compatti e organizzati anche se all'interno sono disuniti!)

ArthurFrayn - E' una storia lunga che risale al Sacro Romano Impero. Gli Alemanni calano in Italia ed i grigetti italiani ne approfittano per sistemare qualche dissidio da ortolano

 Alex S - Sono quindi loro che gestiscono la trattativa Stato/Mafia essendo parte del "deep state"? Si può dire che si arriva al paradosso che l'alleanza tra le corporazioni sovversive e anti-stato è quella che realmente regge in modo operativo gli equilibri interni di ciò che denominiamo Stato Italiano?

ArthurFrayn - E' una materia che ci allontana parecchio dal fine principale, che è l'evidenziare l'esistenza dei grigi e cercare di ridurne l'influenza. Detto questo, certamente, lo stato sono loro, i grigi, NON noi, i cittadini. Questo ci riporta a prima dell'illuminismo, all'epoca dei Colbert o del cardinale Richelieu, giusto per citarne due ed anche FRANCESI. Da quali eminenze "grige" dipendono i grigi italiani ?


fine per ora ... continuerà

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