Discorso dell’Ambasciatore Alexey Paramonov al ricevimento in occasione della Festa nazionale – Giornata della Russia
Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica ItalianaIllustri Ambasciatori!
Illustri Signore e Signori!
Cari ospiti, compatrioti, amici!
La Giornata della Russia è una festa giovane. Esiste da poco più di tre decenni: in questo giorno, nel 1990, il Primo Congresso dei Deputati del Popolo della RSFSR adottò la Dichiarazione di Sovranità dello Stato della RSFSR. La Russia ha così guidato il processo di trasformazione e modernizzazione dell'immenso spazio geopolitico e ha intrapreso riforme interne di vasta portata.
Dal 25 dicembre 1991, il nostro Paese si chiama Federazione Russa o Russia. È riconosciuto dalla comunità internazionale come Stato successore dell'Unione Sovietica. In qualità di membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e di una delle due maggiori potenze nucleari, la Russia si è assunta una particolare responsabilità per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.
La storia dello Stato russo, invece, è molto più antica. Risale a più di dieci secoli fa. La Russia moderna ha assorbito il meglio delle precedenti forme della sua esistenza nazionale: l'Impero russo, il regno russo e l'Antico Stato russo con capitale Kiev. E dunque oggi, la Russia combina armoniosamente in sé aspirazione al futuro e fedeltà al passato e mostra al mondo un esempio di costanza e continuità nello sviluppo nazionale.
Giudicate voi stessi: il ricevimento di oggi si tiene nel palazzo dove l'Ambasciata russa è ospitata da un po’ più di 120 anni, dal 1902.
In conformità con la sua Costituzione, la Federazione Russa è uno Stato di diritto, federale e democratico e con una forma di governo repubblicana. Il suo valore supremo è la Persona, i suoi diritti e le sue libertà. Per sua natura, la Russia è stata e rimane uno Stato sociale la cui politica mira a creare le condizioni per una vita dignitosa e il libero sviluppo dell'individuo.
La peculiarità della Russia è la capacità, sviluppatasi nel corso di molti secoli, di garantire la coesistenza armoniosa sullo stesso territorio di diversi popoli, gruppi etnici, religiosi, linguistici che, uniti insieme, costituiscono un'unica comunità culturale e di civiltà: il mondo russo. Basti pensare che, secondo gli ultimi dati, in Russia vivono 207 gruppi etnici, che parlano il russo ma utilizzano anche altre 270 lingue e dialetti nazionali! Cristianesimo, Islam, Buddismo, Ebraismo e altre religioni sono parte integrante del patrimonio storico e spirituale della Russia. Hanno avuto un'influenza determinante sulla formazione dei valori tradizionali, alla base della stabilità sociale e dei principi morali della società.
Oggi il mondo è entrato in un'era di trasformazioni globali. Sta prendendo forma l'immagine di un ordine mondiale giusto e multipolare. Il modello di sviluppo mondiale non equilibrato, che per secoli ha garantito la posizione privilegiata dei Paesi occidentali rispetto a tutti gli altri, sta diventando irrimediabilmente un ricordo del passato.
Insieme alla Russia, la grande maggioranza degli Stati del Sud e dell'Est del mondo, che costituiscono la Maggioranza Mondiale, sono consapevoli della natura epocale del momento attuale. La Russia, nella collaborazione con i suoi alleati, con le persone che la pensano allo stesso modo e con tutti gli Stati della Maggioranza mondiale, partecipa alla costruzione di un moderno modello multipolare della vita internazionale, basato sull'uguaglianza sovrana degli Stati, sulla non ingerenza negli affari interni, sulla difformità dei modelli di sviluppo, sulla diversità culturale e di civiltà, sulla cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Questo modello, in particolare, nasce anche dalle attività delle nuove associazioni di integrazione a cui la Russia partecipa - BRICS, SCO (Organizzazione per la cooperazione di Shanghai), EAEU (Unione Economica Eurasiatica) oltre allo straordinario format dello Stato dell'Unione di Russia e Bielorussia. Apprezziamo il sostegno dei nostri amici dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina e il loro rifiuto della pratica delle sanzioni illegali unilaterali adottate aggirando le Nazioni Unite.
La Russia, insieme ai Paesi della Maggioranza globale, continuerà a sviluppare le relazioni internazionali esclusivamente sulla base della Carta delle Nazioni Unite e dei principi universali del diritto internazionale. Proprio qui sta la radicale differenza dalle posizioni degli Stati dell'"Occidente collettivo" che legano lo sviluppo delle relazioni all'adozione dei propri canoni e modelli, sostituendoli alle norme universali del diritto internazionale. In questo modo, in violazione del principio dell'uguaglianza sovrana degli Stati, i Paesi occidentali cercano di dividere il mondo in "democrazie" e "autocrazie", e di fatto in "eletti", a cui tutto è permesso, e "tutti gli altri", che dovrebbero sottomettersi ai primi.
La Russia considera la politica aggressiva dell'Occidente profondamente sbagliata. Innanzitutto perché contraddice i principi della coesistenza pacifica degli Stati. Inoltre, il suo sostegno incondizionato al regime criminale e ora chiaramente terroristico di Kiev, lo rende una seria minaccia per le persone che vivono sul territorio ucraino, per la sicurezza dell'Europa e per il mondo.
Lo scontro geopolitico non è mai stato fine a se stesso per Mosca. Tuttavia, la Russia è costretta a rispondere adeguatamente a tutte le azioni aggressive a lei dirette.
Nelle circostanze attuali, la Russia non poteva e non può fare altro che adempiere ai suoi obblighi di mantenere la pace e la sicurezza internazionale e di garantire la coesistenza pacifica tra Stati e popoli. È a questi compiti che si rivolge l'Operazione militare speciale. L'operazione è condotta in piena conformità con il diritto internazionale - la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui principi del diritto internazionale del 1970, che stabilisce chiaramente la priorità del diritto all'autodeterminazione rispetto all'integrità territoriale nei casi in cui le autorità centrali non rappresentino la popolazione di un'area del Paese e non forniscano opportunità per la realizzazione dei diritti fondamentali dei suoi abitanti. E anche sulla base dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede il diritto all'autodifesa individuale e collettiva.
La nuova realtà delle relazioni russo-italiane nasce da una radicale divergenza di valutazione delle cause che hanno portato all'attuale crisi del sistema di sicurezza europeo e che hanno spinto la Russia a condurre l'operazione militare speciale in Ucraina. Purtroppo, i Paesi occidentali hanno sfruttato le misure, adottate dalla Russia al fine di proteggere i propri interessi vitali in Ucraina, per inasprire una politica antirussa di lunga data e scatenare un'aggressione economica, legale e mediatica su larga scala. Allo stesso tempo, le massicce forniture di armi alle autorità di Kiev portano a un'escalation bellica, trascinano sempre più i Paesi occidentali nel conflitto e ritardano la prospettiva di una sua conclusione.
Il nuovo Concetto della politica estera, approvato dal Presidente russo Vladimir Putin alla fine di marzo, afferma chiaramente che la Russia non si considera nemica dell'Occidente, non si isola da esso e non ha intenzioni ostili nei suoi confronti. La Russia si aspetta che in futuro gli Stati appartenenti alla comunità occidentale, compresa l'Italia, si rendano conto dell'inutilità della loro politica conflittuale e delle loro ambizioni egemoniche, tengano conto delle complesse realtà di un mondo multipolare e tornino a interagire pragmaticamente con la Russia. Se si atterranno ai principi dell’uguaglianza sovrana, dell’indivisibilità della sicurezza e del rispetto degli interessi reciproci, la Federazione Russa sarà pronta al dialogo e alla cooperazione.
In Russia c'è un grande rispetto per il popolo italiano, con il quale, nel corso di oltre cinque secoli, è stato creato un enorme patrimonio comune. Questo non può essere cancellato, così come non può essere cancellata la necessità di cooperazione tra russi e italiani. E naturalmente, checché se ne dica, i due popoli hanno parecchi valori in comune: l'aspirazione alla libertà, all'uguaglianza, alla giustizia sociale, un'attitudine particolare per l'amicizia, il rispetto per il lavoro, le tradizioni, la propria storia, la famiglia, le generazioni più anziane e i fondamenti spirituali della vita. Anche in Italia, ne sono convinto, questo viene compreso.
In particolare vorrei dare un caloroso benvenuto ai nostri connazionali che sono venuti qui da tutta l’Italia. So che ultimamente non è stato facile per voi. Vi scontrate spesso con il fenomeno della russofobia. È diventato più difficile risolvere semplici problemi del quotidiano, come aprire un conto in banca o trovare un lavoro decente, per non parlare della possibilità di andare in Russia. L'obiettivo di queste misure restrittive è molto chiaro: indebolire il più possibile il legame tra i connazionali russi e la loro patria storica, "far vergognare" i russi della loro patria. Comunque, tutti questi trucchi si sono rivelati totalmente inefficaci. Sappiamo che, nonostante le difficoltà, non hanno perso forza il vostro patriottismo, il vostro senso di coinvolgimento nella sorte del Paese, il vostro orgoglio per la nostra patria e il vostro desiderio di essere "sulla stessa lunghezza d'onda" nei pensieri e nelle azioni.
I vostri sforzi disinteressati per promuovere nel Belpaese la lingua e la cultura russa e l'immagine positiva della nostra Patria sono molto apprezzati a Mosca. Da parte sua, l'Ambasciata è pronta a continuare a fornirvi tutto il supporto necessario. Le nostre porte sono sempre aperte per voi.
Buona Festa!
Buona Giornata della Russia!
Grazie!
12 giugno 2023