Dio risiede nel cuore

Dio risiede nel cuore

Pensiero del Giorno

Riassunto dal Discorso di Bhagavan pronunciato in occasione del Giorno di Isvaramma il 6 Maggio 1998.


Svami mantiene l’abitudine di visitare il Samadhi dei genitori del suo corpo due volte all’anno per dimostrare al mondo l’importanza del rispetto per i genitori e del bisogno di ricevere le loro benedizioni; Egli segue questa consuetudine per servire da esempio.

I genitori devono mettere i figli sul sentiero della spiritualità.

Fin dai tempi antichi, in Bharat c’è stata l’abitudine di riverire la madre come Dio. Sin dall’inizio, i Veda hanno detto: “Riverisci la madre come Dio, il padre come Dio e il precettore come Dio”.

Nel corso della vita giornaliera e per gli scopi terreni, essi sono delle divinità. Per il corpo umano, la madre, il padre e il precettore vanno considerati divini ma, per perseguire gli scopi della vita spirituale, il Divino è solamente Dio. C’è un detto sanscrito che loda Dio come madre, padre, parente, amico, ricchezza, conoscenza e come veramente Signore Supremo di tutto. Questo significa che per la vita spirituale Dio è tutto.

Solamente Dio merita di essere adorato.

La madre e il padre sono i residenti della casa, il precettore abita nell’ashram e Dio è l’abitante del cuore. Egli soltanto può risiedere nel cuore. Che la madre, il padre e il precettore siano divini è vero ma essi non hanno il diritto di risiedere nel cuore; essi devono essere riveriti, venerati e fatti contenti ma Dio soltanto merita di essere adorato. “Dio è più vicino all’essere umano di quanto lo sia la madre e anche più del padre. Abbandonare Dio è un peccato malvagio. Questa è la verità proclamata da Sai”.

Dopo la fine della guerra del Kurushetra, Krshna andò a trovare Gandhari, la madre dei Kaurava. Anche Dhritarashtra, loro padre, era prostrato dal dolore. Gandhari parlò a Krshna piena di rabbia e angoscia: “Krshna, i Pandava e i Kaurava sono figli di fratelli. Qual è la ragione della tua animosità nei confronti dei Kaurava e della tua parzialità per i Pandava? Tu hai sempre protetto i Pandava ma non hai salvato dalla morte neppure uno dei miei cento figli. Perché questa discriminazione da parte tua?

Krshna le sorrise e rispose: “ Tu usi le parole avventatamente per l’indignazione e la rabbia. La colpa è solamente tua: sebbene tu avessi cento figli, ti sei mai occupata di uno di loro? Come possono dei figli non considerati dalla madre sperare nella Grazia di Dio?

Più ci si sforza di dare gioia alla madre, più la terra madre ci remunera. La madre e la terra madre vanno insieme. Quando i Pandava stavano per partire per la guerra, Kunti pronunciò una benedizione speciale per loro dichiarando che la vittoria sarebbe stata sempre dalla parte di coloro che sostengono il Dharma. Ella disse che i guerrieri valorosi che vanno a combattere vengono benedetti dalle madri con un Raksha Kavach (armatura protettiva). Per i Pandava, Kunti dichiarò che la benedizione “Sri Rama Raksha” può servire loro come armatura sul campo di battaglia. Questo mostra quanto la benedizione della madre sia importante per il successo e il benessere dei figli.

Svami mantiene l’abitudine di visitare il Samadhi dei genitori del suo corpo due volte all’anno per dimostrare al mondo l’importanza del rispetto per i genitori e il bisogno di ricevere le loro benedizioni; Egli segue questa consuetudine per servire da esempio.


Riassunto dal Discorso di Bhagavan pronunciato in occasione del Giorno di Isvaramma il 6 Maggio 1998.







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