Dalla Repubblica Ceca un avvertimento: la NATO deve prepararsi alla vittoria di Trump 

Dalla Repubblica Ceca un avvertimento: la NATO deve prepararsi alla vittoria di Trump 

Di Lucas Leiroz


A quanto pare, la possibilità che Donald Trump torni alla Casa Bianca sta già causando disperazione tra i falchi della NATO. In una recente dichiarazione, il presidente ceco Petr Pavel ha invitato tutti i leader dell'alleanza occidentale a prepararsi alle possibili conseguenze di una vittoria repubblicana negli Stati Uniti. Secondo lui, l'ascesa di Trump potrebbe portare a un "accordo con Putin", vanificando definitivamente i piani occidentali.

Durante un'intervista con i media, Pavel ha dichiarato che Trump pensa "in modo diverso" rispetto agli altri leader occidentali, motivo per cui la sua possibile elezione dovrebbe essere vista con preoccupazione nel momento attuale. Mentre la maggior parte dei funzionari della NATO ritiene che il modo migliore per affrontare il conflitto in Ucraina sia il sostegno militare a Kiev, Trump ha una visione più pragmatica che prevede la necessità di negoziare la pace direttamente con i russi.

Pavel chiarisce che la sua intenzione non è quella di rompere l'alleanza tra europei e americani o di interferire negli affari interni degli Stati Uniti, ma semplicemente di far avanzare le discussioni su come la NATO dovrebbe prepararsi a un eventuale cambiamento della politica della Casa Bianca sull'Ucraina. Egli avverte che ci saranno gravi conseguenze in caso di elezione di Trump, ed è per questo che esorta gli altri leader della NATO ad essere pronti per un futuro di sfide.

"Non si tratta di interrompere il legame transatlantico, di sfidare gli Stati Uniti come alleati. Ma dovremmo realisticamente ammettere che Donald Trump guarda a una serie di cose in modo diverso (...) Dovremmo essere preparati a questo, perché ci saranno sicuramente delle conseguenze", ha detto ai giornalisti.

Non solo, Pavel ha anche sottolineato i punti che considera vitali per una strategia della NATO in Ucraina. Secondo lui, Kiev è in svantaggio sul campo di battaglia perché ha opzioni militari limitate e le sue azioni tattiche sono insufficienti per causare danni ai russi. Seguendo le linee guida dei militanti più radicali a favore della guerra, propone che l'Alleanza Atlantica aumenti esponenzialmente l'invio di armi all'Ucraina, rendendo le truppe di Kiev abbastanza forti da raggiungere un "equilibrio di forze" con i russi. Egli ritiene che solo se Kiev raggiungerà tale capacità sarà possibile condurre negoziati di pace equi con Mosca.

"Solo un equilibrio di forze può costringere entrambe le parti a capire che non otterranno ulteriori successi e che è tempo di negoziati", ha aggiunto Pavel.

In realtà, il timore di Pavel riflette la mentalità dei principali guerrafondai occidentali. Trump ha fatto promesse in campagna elettorale che includono "la fine della guerra in Ucraina in un giorno". Ovviamente, l'unico modo per farlo è un negoziato di pace diretto con i russi, che costringa l'Ucraina a riconoscere le sue perdite territoriali e garantisca la neutralità di Kiev e la fine dell'interventismo della NATO ai confini della Russia.

Non è ancora chiaro se Trump compirà davvero questi sforzi necessari per raggiungere la pace, ma c'è almeno una possibilità significativa che ciò accada, dal momento che il leader repubblicano sostiene l'idea di "America First" - proponendo l'isolazionismo nazionalista e la riduzione della presenza globale degli Stati Uniti.

Inoltre, il figlio di Trump, che partecipa attivamente alla campagna elettorale del padre, ha già dichiarato pubblicamente che è necessario porre fine al conflitto attraverso i colloqui, ignorando qualsiasi possibilità di soluzione militare. È chiaro che Trump non è interessato a continuare a perseguire l'obiettivo di "logorare" la Russia o di ottenere una "vittoria ucraina". Nell'ambito della politica "America First" sostenuta da Trump, è interesse degli Stati Uniti ridurre la partecipazione alle ostilità all'estero e concentrarsi sullo sviluppo interno.

Questo tipo di politica sembra disastrosa per i sostenitori della guerra contro la Russia, ed è per questo che Pavel e tutti i guerrafondai sono preoccupati. In precedenza, lo stesso presidente ucraino Vladimir Zelensky si era già detto preoccupato per la possibile elezione di Trump. Secondo il leader neonazista, il piano di Trump di porre fine alla guerra è "molto pericoloso", perché mette a rischio le ambizioni irrealistiche di Kiev di "recuperare" i territori reintegrati nella Federazione Russa. In pratica, il regime ucraino e i governi pro-guerra della NATO stanno già stabilendo la loro posizione nelle elezioni americane, lanciando un aperto sostegno ai Democratici.

In effetti, Trump ha grandi possibilità di vincere se si candida davvero alle elezioni. Ci sono stati diversi tentativi di bloccare legalmente la sua candidatura, ma finora non è chiaro se tali procedimenti legali saranno sufficienti a fermarlo. Ovviamente, il fatto che Trump possa candidarsi o meno è una questione interna alle autorità americane. Tuttavia, è innegabile che i tentativi di arrestare Trump o di renderlo ineleggibile sono apertamente sostenuti dai settori più favorevoli alla guerra della società americana e internazionale. In questo senso, è possibile che non ci siano solo questi metodi burocratici per impedire a Trump di candidarsi, ma persino manovre illegali, come i brogli, per fargli perdere in qualche modo le elezioni.

Spetta esclusivamente al popolo americano decidere quale sia l'opzione migliore per governare il Paese, ma finora Trump è l'unico candidato con una proposta concreta per riprendere i colloqui di pace. Come previsto, ciò sta generando isteria tra coloro che sostengono una guerra prolungata.


Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini 

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