Cosa vuole vedere Geova in noi? (Prov. 27:11)

Cosa vuole vedere Geova in noi? (Prov. 27:11)

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Clive Martin

Il nostro sacro servizio è il nostro sacrificio, il nostro dono per Geova. Ma c’è una cosa importante da tenere presente. Prima di guardare il nostro dono, Geova guarda noi. Prima di approvare il nostro dono, Geova deve approvare noi. Quindi a questo punto dovremmo chiederci: “Che cosa cerca Geova in noi?” Per rispondere a questa domanda considereremo 3 esempi tratti dalla Bibbia. Iniziamo pensando a quello che accadeva nel Giorno dell’Espiazione nel Santissimo del tabernacolo. Il sommo sacerdote doveva presentare l’offerta per il peccato per sé stesso e per la nazione. Ma prima Geova gli chiedeva di fare qualcosa di molto specifico, come vedete qui. Le istruzioni di Geova sono riportate in Levitico 16:12, 13. Prendiamo insieme questi versetti. Qui ci si riferisce alla prima volta che quel giorno il sommo sacerdote entrava nel Santissimo. “Prenderà poi l’incensiere pieno di carboni ardenti, tolti dall’altare davanti a Geova, e due manciate di fine incenso profumato, e li porterà al di là della cortina. Metterà l’incenso sul fuoco davanti a Geova, e la nuvola dell’incenso avvolgerà il coperchio che sta sopra la Testimonianza, affinché lui non muoia”. Dall’ultima frase è evidente che Geova doveva approvare il sommo sacerdote e quello che faceva, prima di approvare l’offerta per il peccato. Il sacerdote doveva portare l’incenso. Nella Bibbia l’incenso viene associato alla preghiera. Quindi il sommo sacerdote doveva essere umile e concentrarsi su Geova. Ma immaginate se lui avesse portato una miscela diversa di incenso perché preferiva quel profumo. Geova lo avrebbe accettato? E se invece avesse seguito la procedura alla perfezione, ma il giorno prima avesse condotto il popolo nell’adorazione di Moloc? Geova avrebbe approvato quello che faceva nel Santissimo? Quindi quali qualità voleva vedere Geova nel sommo sacerdote? Profonda umiltà, ubbidienza scrupolosa alle istruzioni e integrità morale e spirituale. Quel giorno tutto, il sommo sacerdote e l’offerta per il peccato, rappresentava Gesù Cristo. E cosa possiamo imparare dalle qualità che mostrò Gesù? In Ebrei 5:7, 8 troviamo una bellissima descrizione. Prendiamo insieme questi versetti e vediamo quali lezioni possiamo trarre dall’esempio di Gesù. Ebrei 5:7, 8: “Durante la sua vita terrena Cristo, con forti grida e lacrime, offrì suppliche e richieste a colui che poteva salvarlo dalla morte, e fu ascoltato per il suo timore di Dio. Nonostante fosse figlio, imparò l’ubbidienza da ciò che soffrì”. Qui menziona suppliche e richieste. Era il perfetto Figlio di Dio, ma Gesù riconobbe con umiltà di dipendere completamente da suo Padre. Nel versetto 8 troviamo una delle qualità più importanti. Gesù ubbidì perfettamente a Geova e fece la sua volontà. E notate questa frase alla fine del versetto 7: “Fu ascoltato per il suo timore di Dio”. Gesù aveva il forte desiderio di piacere a Geova in ogni cosa, e questo era alla base della sua perfetta integrità. La domanda è: cosa spinse, cosa motivò Gesù a fare tutto questo? Per dirla con le sue parole, in Giovanni 14:31 si legge: “Perché il mondo sappia che io amo il Padre”. Cosa vide Geova in Gesù? Una straordinaria umiltà, unita a una completa fiducia in lui, un’ineccepibile ubbidienza, una perfetta integrità e il motivo più puro che ci sia: l’amore per suo Padre. Non c’è da meravigliarsi se Geova parlando di Gesù disse: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato”. Geova approvava Gesù, ed ecco perché approvò il sacrificio di riscatto. E adesso arriviamo a noi. Che cosa vuole vedere Geova in noi? Come nel caso di Gesù, vuole trovare le giuste qualità e i giusti motivi. Quindi qualità e motivi. E non è qualcosa di nuovo, è quello che facciamo anche noi con gli altri. Abbiamo tutti presente la scena di un marito che a testa bassa rientra a casa con un bel mazzo di fiori. Ha combinato qualcosa, sa che la moglie si arrabbierà quando lo scoprirà. E vuole ingraziarsela sperando che si arrabbierà di meno. Lei sarà contenta di questo? Magari accetterà i fiori, ma quello che conta è ciò che c’è dietro. Quello che vuole è un marito che le mostri lealtà, che le faccia un regalo perché la ama. Qualità e motivi. Tenendo questo a mente, consideriamo un altro esempio tratto dalla Bibbia, quello del re Davide. Geova aveva detto a Davide che non sarebbe stato lui a costruire il tempio. E Davide accettò la decisione e fu ubbidiente. Ma amava la pura adorazione e voleva fare qualcosa. Così studiò attentamente i progetti del tempio che Geova gli aveva dato. E poi fece a Geova un dono. E che dono! Prese dal suo patrimonio personale oro e argento e molte altre cose. Pensate che solo l’oro e l’argento che donò valevano più di 5 miliardi di euro. Quando Davide stava per presentare il suo dono a Geova, fece una preghiera speciale. È la preghiera che possiamo trovare in 1 Cronache 29:10-17. E solo questi versetti meriterebbero ore di studio. Ma adesso concentriamoci soltanto su alcuni punti principali. E mentre li esaminiamo, notate i motivi e le qualità di Davide che emergono. Leggiamo 1 Cronache 29:14: “Chi siamo io e il mio popolo da poter offrire volontariamente tutto questo? Ogni cosa infatti viene da te; ti abbiamo dato quello che viene dalla tua stessa mano”. Però! Nonostante la sua posizione e la sua esperienza, Davide riconobbe umilmente che qualunque cosa potesse fare per Geova era comunque un grande privilegio. Adesso andiamo al versetto 17. Che cosa spinse Geova ad accettare quel dono? “Io so bene, o mio Dio, che tu esamini il cuore e [notate] che ti compiaci dell’integrità. Ho offerto tutte queste cose volontariamente, con sincerità di cuore”. Ecco perché Geova accettò quel dono. Non dimentichiamo che Davide aveva appena presentato a Geova un dono del valore di miliardi di euro, un dono enorme. Eppure notate il versetto 13, ecco i suoi motivi: “E ora, o nostro Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo bel nome”. La gratitudine spinse Davide a dare il suo meglio, tutto quello che poteva a Geova. Come possiamo imitare Davide quando presentiamo dei doni a Geova? Riconosciamo umilmente che qualunque cosa possiamo fare per Geova è un grande privilegio. Ubbidiamo scrupolosamente alle istruzioni. Lottiamo per mantenere la nostra integrità, e il nostro amore e la nostra gratitudine ci spingono a dare a Geova tutto quello che possiamo, il nostro meglio. Quando Geova vede in noi queste qualità e questi motivi, lo rendiamo molto felice. Ed è contento di accettare il nostro dono, che sia come il patrimonio di Davide o come le 2 monetine della vedova. Quindi quali doni presenteremo a Geova oggi? Geova sarà felice di noi e ci approverà se troverà in noi delle belle qualità e dei buoni motivi, e renderà il nostro stesso dono una benedizione per noi e per molti altri.

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