Cosa ci rende di grande valore agli occhi di Geova? (1 Piet. 3:4)

Cosa ci rende di grande valore agli occhi di Geova? (1 Piet. 3:4)

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William Turner

Secondo voi, che cosa ci rende preziosi agli occhi di Geova? Sono forse le nostre capacità, i nostri talenti, i nostri molti anni di fedele servizio, o il nostro incarico alla Betel? Prendiamo insieme la Bibbia in 1 Pietro capitolo 3 e lasciamo che sia Geova a rispondere a questa domanda attraverso la sua Parola. 1 Pietro capitolo 3, leggeremo il versetto 4 “Ma sia la persona segreta del cuore con l’incorruttibile ornamento di uno spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. Ovviamente dal contesto nei versetti prima sappiamo che qui in 1 Pietro capitolo 3 Pietro si riferiva alle donne cristiane. Ma se isoliamo questa frase nel versetto 4, “la persona segreta del cuore”, queste parole si applicano a tutti noi fratelli e sorelle, perché si riferiscono a chi siamo davvero interiormente, i nostri pensieri, quello in cui crediamo, le nostre emozioni. Ecco perché Davide in Salmo 51:10 chiese a Geova di creare in lui “un cuore puro”, perché questo è quello che Geova guarda ed esamina, questo è ciò che per lui è di grande valore. E tutti noi ci sforziamo di servirlo proprio in questo modo. E la cosa bella è che quando Geova vede che stiamo cercando di servirlo in questo modo, non solo ci considera di grande valore, ma ci darà anche tutto quello di cui abbiamo bisogno per svolgere qualsiasi incarico ci venga affidato. A dimostrazione di questo, analizziamo insieme tre diverse occasioni in diversi periodi della vita di Davide, tutte legate al suo incarico in alcune guerre. Inizieremo con il racconto di 1 Samuele capitolo 17. Quando fu stabilito che Davide avrebbe combattuto contro Golia, ricorderete che inizialmente indossò l’armatura di Saul. Sicuramente era un bel privilegio combattere con l’armatura del re, ma notate cosa dice la seconda metà del versetto 39. Dopo che Davide provò a indossare l’armatura, “Disse a Saul: ‘Non riesco a camminare con queste cose addosso; non ci sono abituato’. Perciò se le tolse”. Quindi era un’armatura di grande valore, ma Davide non riusciva a usare quell’armatura perché non era adatta a lui, alle sue circostanze in quel momento. Però, vedete, Davide non permise che questo lo fermasse, piuttosto usò qualcosa che era adatto a lui. Cercò cinque pietre lisce che con l’aiuto di Geova furono più che sufficienti per portare a termine il suo incarico. Magari conosciamo fratelli e sorelle qui alla Betel o in congregazione che un tempo esitavano a iniziare degli studi biblici o a impegnarsi in qualche altra fase del ministero, forse perché pensavano di non avere le capacità di un pioniere esperto. Eppure hanno avuto dei buoni risultati, Geova ha benedetto i loro sforzi. Non hanno permesso che questi timori li fermassero, si sono semplicemente dati da fare con quello che avevano, il loro sincero amore per Geova e per le persone, e Geova li ha benedetti. Il punto è che a motivo delle nostre circostanze potremmo non avere tutti l’esperienza, l’equipaggiamento, l’armatura del re, per così dire, per svolgere un determinato incarico. Ma non dovremmo comunque permettere che questo ci impedisca di impegnarci nel nostro servizio a Geova. Usiamo qualcosa adatto a noi e può darsi che per un certo periodo potremmo avere la sensazione di avere a disposizione solo un paio di pietre lisce. Ma Geova ci dice che è più che sufficiente per svolgere il nostro incarico. Analizziamo ora la seconda occasione. Qualche tempo dopo ormai Davide, addestrato e abile, è un guerriero esperto. In 1 Samuele 18:4 riceve un altro privilegio. Questa volta si tratta di usare l’armatura del figlio di Saul, Gionatan. E ci riesce. Vince molte battaglie, al punto che il versetto 7 dice che le donne cantavano: “Saul ha ucciso le sue migliaia, e Davide le sue decine di migliaia!” Perché Davide ebbe un così grande successo? Un numero della Torre di Guardia diceva: “Che questi combattimenti fossero questione di coraggio è indicato dal fatto che Davide consultò più volte Geova prima di muovere alla battaglia, dimostrando di essere guidato dalla volontà divina e non solo dall’amore per la conquista”. Cosa possiamo imparare da questo? Anche se abbiamo il privilegio di fare molte cose nell’organizzazione non dovremmo mai permettere che la nostra intelligenza, il nostro incarico, la nostra posizione, le nostre capacità ci impediscano di cercare prima la guida di Geova. Questo può aiutarci a mantenere l’umiltà e a rimanere preziosi agli occhi di Geova. È anche molto interessante che l’articolo diceva che uno dei motivi per cui le donne cantarono e celebrarono le imprese di Davide era che Davide incoraggiava i suoi uomini in battaglia. Quindi, chiaramente, Davide deve aver collaborato con un buono spirito insieme agli altri. Rafforzava i suoi uomini, li motivava, tirava fuori il loro meglio e insieme furono in grado di ottenere molte vittorie nel nome di Geova. Questo è un ottimo esempio per i capifamiglia, per gli anziani di congregazione, per chi ha responsabilità qui alla Betel. Quando manteniamo il giusto atteggiamento, Geova può servirsi di noi per ispirare, per motivare, per incoraggiare quelli con cui collaboriamo. E allora insieme potremo fare molto alla lode di Geova. Analizziamo un’ultima occasione, questa volta in 2 Samuele. A questo punto Davide aveva qualche anno in più. Aveva vinto molte battaglie, ma durante un’altra guerra contro i filistei, notate cosa gli accadde. Prendiamo insieme 2 Samuele capitolo 21. In 2 Samuele 21, leggiamo il versetto 15. Dice: “Di nuovo ci fu guerra tra i filistei e Israele. Pertanto Davide e i suoi uomini scesero a combatterli, ma Davide si stancò molto”. Questa volta Davide anche se indossava la sua armatura rischiò di morire, rischiò di essere ucciso. Il suo coraggio non era svanito, ma aveva esaurito le forze, era esausto. E al versetto 17, immaginate quanto deve essere stato grato che uomini come Abisai rimasero vigili e accorsero subito in suo aiuto. Se torniamo indietro di qualche capitolo, al capitolo 18, notiamo nei versetti 3 e 4 che i suoi uomini, in un’altra occasione, gli dissero di non andare in battaglia. Ma leggendo questi versetti si capisce che non volevano che Davide non facesse nulla, volevano solo che facesse qualcosa adatto alle sue circostanze. E nel versetto 4 vediamo che Davide saggiamente accettò il consiglio. Questo ci fa pensare ai nostri fedeli fratelli e sorelle di età avanzata nella nostra famiglia Betel. Vi vogliamo davvero tanto bene, vi stimiamo molto. E siamo sicuri che Geova apprezza ognuno di voi e vi considera importanti, perché vede il vostro cuore e sa che le vostre forze potrebbero non essere più quelle di un tempo. Ma la vostra fede, il vostro amore, il vostro coraggio, il vostro zelo, non si sono affievoliti, sono più forti che mai. Quindi apprezziamo molto i nostri fratelli in tutto il mondo e in questa famiglia Betel che, come dei moderni Abisai, considerano un grande privilegio poter venire in vostro aiuto e sostenervi il più possibile. E Geova certamente apprezza la vostra disponibilità a svolgere qualsiasi incarico siate in grado di svolgere in base alle vostre circostanze. Quindi dovremmo sempre ricordare che non sono le nostre forze o le nostre capacità ad avvicinarci a Geova, ma è “la persona segreta del cuore”, un cuore puro a renderci di grande valore agli occhi di Dio. E quando lo serviamo in questo modo, Geova ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno, indipendentemente dalle nostre circostanze, per aiutarci a servirlo sempre in un modo che lui approva.

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