Cosa ci dicono le elezioni?

Cosa ci dicono le elezioni?

La Rinascita

Alla vigilia della proclamazione dei nuovi eletti al Senato della Repubblica di Lumenaria, lo strabiliante dato sulla partecipazione popolare è il più alto mai registrato nella storia recente del micronazionalismo.
Su 21 aventi diritto già 20 di loro hanno espresso la loro preferenza e non è da escludere che entro il termine delle 23.59 arrivi il ventunesimo ed ultimo voto, conferendo quindi alle elezioni lumenarensi il primato del 100% di affluenza.

Queste elezioni parlamentari hanno visto, de facto, il tramonto del Partito Neocratico, guidato dal premier uscente Francesco Gianfranco, sin dalla sua formazione nel Dicembre 2020.
I membri del gruppo politico, atomizzatosi fra inattivi, indipendenti e confluiti nel PRL (nonostante quest'ultimo stia attarversando una certa crisi interna, della quale a breve parleremo), si sono sparpagliati nella scena politica e amministrativa lumenarense, dopo aver comunque dato un ottimo contributo alla politica della micronazione.

Il Partito Repubblicano, invece, ha subìto una perdita nell'abbandono del suo ex segretario ad interim, Omar Lanfredi, che lasciando il gruppo ha deciso di fondare un nuovo partito, concorrente alle elezioni in corso e con speranze di buoni risultati (per essere un neonato movimento), il Fronte Nazionale Lumenarense.
Ma nonostante ciò, la situazione è stata ripresa in mano dallo storico leader del PRL, Filippo Zanardi, che ha riordinato le fila e presentato la candidatura del partito, attestandosi sul 25% delle preferenze.
Proprio ieri il segretario Zanardi ha emesso un comunicato, rendendo nota la positiva esperienza del Governo Gianfranco, che volge al termine con la preziosa conquista della collaborazione reciproca e leale fra i due poli politici lumenarensi, in particolar modo del brillante e proficuo confronto con Alternativa Lumenarense.

Da casa Alternativa provengono, ancora, positive emozioni in merito al sempre più vicino risultato elettorale, ma soprattutto per il riconoscimento dell'importanza dell'unità politica lumenarense e dell'ottima esperienza di strettissima collaborazione con il Partito Repubblicano, con il quale pare ci sia un clima sempre più aperto al dialogo e al confronto (da entrambi i lati sono arrivate delle "critiche", se così possiamo chiamarle, all'atomismo politico che nessuno dei due schieramenti vuole far approdare a Lumenaria, consci che il partitismo sia solo un momento della vita politica del Paese ma non un modus vivendi degno di modificare le opportunità e le necessità di Lumenaria).


Un altro risultato indubbio del nuovo clima micronazionale creatosi, è il collasso della brevissima esperienza della Repubblica Aragonista Leonense, evoluzione della RFL.
Le elezioni conclusesi il 26 Aprile u.s. hanno segnato il più basso dato di affluenza mai registrato nella storia delle micronazioni sviluppate, a partire dal 2016: su 17 cittadini abilitati al voto, solo in 7 hanno espresso la loro preferenza, sancendo la vittoria di Giulio Valerio Orlando contro l'altro candidato, Gianmarco Rubino, che dopo l'abbandono di Lumenaria per motivi politici si era stabilito (seppur sempre inattivo) nella RAL, sperando di approdare ad un progetto vivo e in funzione.

Il definitivo crollo della RAL, con la fine di quella che sembrava una vera e propria segreteria Andropov (certo non per durata), ha ancora una volta dimostrato come, in realtà, il modello lumenarense si stia rivelando molto più longevo ed efficace di quanto previsto: aperto ad un riformismo graduale, ad un dialogo senza pregiudiziali e ad una collaborazione reale, lo Stato lumenarense sembra essere in grado di garantire quel miscere utile dulci che per troppo tempo è stato dimenticato dalla fredda e sterile burocrazia di qualche illusoria e vuota torre d'avorio.


Report Page