Correggiamo gli altri con uno spirito di mitezza (Gal. 6:1)

Correggiamo gli altri con uno spirito di mitezza (Gal. 6:1)

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David Splane

La Parola di Dio è ricca di gemme. Non finiamo mai di trovarne di nuove, e di certo Galati 6:1 non fa eccezione. Quindi prendiamo insieme questo versetto e leggiamolo per intero. E poi analizzeremo Galati 6:1 parola per parola. Possiamo imparare molto da questo unico versetto. Nella lettera ai Galati capitolo 6, versetto 1, Paolo scrisse: “Fratelli, anche se un uomo fa un passo falso senza rendersene conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di correggerlo con uno spirito di mitezza. Ma bada a te stesso, affinché non sia tentato anche tu”. La prima parola è “fratelli”. E notiamo che qui è al plurale. Questo è un aspetto importante, ci torneremo su tra qualche minuto. Poi l’apostolo Paolo disse “anche se un uomo fa un passo falso”. Quindi qual è l’immagine mentale qui? A cosa sta pensando Paolo? A un uomo che cammina. Un uomo che sta camminando lungo un sentiero e all’improvviso “fa un passo falso”. E a pensarci bene, questa non è la prima volta che Paolo usa questa immagine mentale nella sua lettera ai Galati. Diamo un’occhiata al capitolo 5. Notate il versetto 16: “Dunque vi dico: continuate a camminare secondo lo spirito e non seguirete nessun desiderio carnale”. E ancora al versetto 18: “Inoltre, se siete guidati dallo spirito, non siete sotto la legge”. E poi ancora versetto 25: “Se viviamo secondo lo spirito, dobbiamo anche continuare a camminare secondo lo spirito”. Letteralmente significa “camminare in linea retta”. E ora al capitolo 6 versetto 1: “Fratelli, anche se un uomo fa un passo falso”. Quindi Paolo parla di un cristiano che cammina, cammina in linea retta, ma all’improvviso fa un passo falso. Domanda: “Un solo passo falso, è davvero così grave?” Beh, chi tra noi ha cercato di camminare sui marciapiedi irregolari di Columbia Heights e ha fatto un passo falso scendendo dal marciapiede e magari ha preso una storta o ha avuto una distorsione, può ben dire che un solo passo falso può essere grave. E che dire di voi ragazzi, voi che giocate a basket? Sapete bene che quando siete sul campo da basket e fate un passo falso, potreste trovarvi a camminare con le stampelle per alcune settimane. Quindi il fatto è che un passo falso può essere grave. Ed è interessante la parola greca qui tradotta “passo falso” può significare cose diverse. Può indicare un piccolo sbaglio, ma può anche indicare una grave trasgressione, un peccato grave. E quando leggeremo il commento di oggi, noterete che Galati 6:1 in questo caso viene usato in riferimento a dei peccati gravi. Quindi può riferirsi a entrambe le cose. Andiamo avanti. “Fa un passo falso senza rendersene conto”. Cosa significa questo? La parola greca qui indica che il peccato non è intenzionale. Quest’uomo non è uscito di casa quel giorno con l’idea di commettere un peccato grave. È stato colto alla sprovvista, non se lo aspettava. Forse si è trovato in mezzo alle persone sbagliate e all’improvviso si è trovato a fare qualcosa che in realtà non aveva pianificato di fare. Non è deliberato, ma questo non significa che il peccato non sia grave, significa solo che non era intenzionale. Subito dopo, ecco l’aiuto che quell’uomo può ricevere. Dice: “Voi che siete spiritualmente qualificati”. Beh, se ci pensiamo i galati sapevano bene cosa implicava esserlo, perché al capitolo 5, versetti 22 e 23, l’apostolo Paolo aveva elencato i 9 aspetti del “frutto dello spirito”, quindi sapevano cosa implicava essere spiritualmente qualificati. Ma ecco il punto. Come è stato ben commentato prima, chi dà un consiglio deve farsi guidare dallo spirito santo, non dalla frustrazione, non dalla rabbia. Non deve essere una reazione impulsiva, in preda all’ira o all’irritazione. No, lo spirito santo deve spingerci a dare il consiglio. La parola successiva è interessante, dice: “Voi che siete spiritualmente qualificati, cercate”. “Cercate”. Non troverete questa parola in molte Bibbie. Penso che solo un’altra traduzione, oltre alla <i>Traduzione del Nuovo Mondo</i>, dica “cercate”. Molte traduzioni inglesi seguono la “Bibbia del re Giacomo”, che dice: “Voi che siete spirituali, ristabilite tale uomo”. Il greco consente entrambe le rese, sia l’idea di un tentativo che quella di un’azione diretta. Quindi i traduttori devono scegliere. Il primo Comitato di Traduzione della Bibbia del Nuovo Mondo scelse di inserire “cercate”. Perché? Si resero conto che, pur facendo il tentativo di correggere una persona, il risultato sarebbe dipeso dalla persona stessa. Avrebbe fatto dei cambiamenti? Forse quel tentativo avrebbe funzionato o forse no. E forse, dato che i Testimoni di Geova probabilmente si impegnano a dare consigli e aiuto alle persone più di chiunque altro, il Comitato di Traduzione notò questa sfaccettatura in Galati 6:1. Quindi abbiamo un uomo che cammina, fa un passo falso. Cosa può succedere quando si fa un passo falso? Ci si potrebbe slogare qualcosa e questo ci porta alla parola “correggere”. Dice: “Cercate di correggerlo”. La parola greca usata qui ha relazione con un termine medico che può indicare l’azione di rimettere a posto un osso. Quindi funziona molto bene con la metafora. Stai camminando, fai un passo falso, ti sloghi qualcosa e ora bisogna intervenire. L’osso deve essere rimesso a posto. E ora veniamo al punto che è stato commentato anche prima, “con uno spirito di mitezza”. E questo è molto importante, perché a volte gli anziani devono dare dei consigli a qualcuno che ha fatto qualcosa che trovano ripugnante e potrebbero farsi prendere da sentimenti negativi. Potrebbero essere tentati di parlare alla persona con durezza, ma non lo fanno. Chiedono spirito santo. E qual è uno degli aspetti del frutto dello spirito? Mitezza. Pregano per avere uno spirito di mitezza. Dopotutto, se la persona ha fatto qualcosa di così brutto, probabilmente si vergogna già molto di sé stessa e potrebbe esserci voluto fino all’ultimo briciolo del suo coraggio per andare dagli anziani. Quindi, trattiamo la persona con gentilezza. Perciò dice “con uno spirito di mitezza”, e poi la frase successiva, “ma bada a te stesso”. “Te stesso”. Un attimo, è al singolare, vero? Non abbiamo visto che all’inizio del versetto 1 Paolo si rivolgeva ai suoi “fratelli”, plurale? Ma ora si rivolge a ogni singola persona che deve dare dei consigli. Paolo dice: “Bada a te stesso”. Quindi Paolo cosa ci sta dicendo di fare? Un autoesame. Sicuramente molti di noi si trovano d’accordo con il commento che è stato fatto questa mattina. Molti di noi che hanno dato dei consigli in passato potrebbero guardare indietro con rammarico, a volte. A volte avremmo dovuto essere più gentili, più miti nel dare dei consigli. E quindi è estremamente importante farsi un autoesame di tanto in tanto. Come si sentono gli altri quando ricevono un mio consiglio? Usando il singolare Paolo sta parlando a ciascuno di noi. Se sei un anziano, Paolo sta parlando con te, Paolo sta parlando con me e sta dicendo: “Fatti un autoesame, rifletti su come i tuoi consigli fanno sentire gli altri”. L’ultima frase: “Affinché non sia tentato anche tu”. Cosa intende Paolo con questa frase? Sta dicendo che se sentiamo i dettagli di quello che la persona ha fatto, potremmo essere tentati di fare la stessa cosa? No, quello che Paolo ci sta ricordando è che siamo tutti imperfetti. Paolo ci sta dicendo: “Non salire sul piedistallo, non guardare gli altri dall’alto in basso quando dai consigli. Ricorda, sei imperfetto e un giorno potresti essere seduto dall’altra parte del tavolo ed essere tu a ricevere un consiglio”. E quel giorno, come vorresti essere trattato? Con uno spirito di mitezza. Tenere a mente i nostri limiti ci aiuterà a moderare il nostro tono, a parlare al trasgressore con uno spirito di mitezza. Quindi rileggiamo insieme Galati 6:1: “Fratelli, anche se un uomo fa un passo falso senza rendersene conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di correggerlo [non dimentichiamolo mai] con uno spirito di mitezza. Ma bada a te stesso, affinché non sia tentato anche tu”. Quindi cosa abbiamo imparato analizzando questo versetto? Ricordiamoci che, quando diamo consigli, dobbiamo farlo con mitezza e lasciandoci guidare dallo spirito santo. Se lo faremo, sarà valsa la pena di aver considerato questo argomento.

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