Continuiamo ad acquistare sapienza ogni giorno (Prov. 3:15)

Continuiamo ad acquistare sapienza ogni giorno (Prov. 3:15)

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Patrick LaFranca

Più a lungo viviamo e più ci rendiamo conto che acquistare sapienza è un processo che ci accompagna giorno dopo giorno, per tutta la vita. Oggi dedichiamo un po’ di tempo per capire come si acquista sapienza. Alla base della sapienza c’è la conoscenza, quindi il primo passo è acquistare conoscenza. Ma avere sapienza non significa solo conoscere un sacco di cose. Il libro Perspicacia all’esponente “Conoscenza” dice questo: “La sapienza è la capacità di mettere a frutto la conoscenza o di saperla usare, è l’intelligente applicazione di ciò che si apprende. Si potrebbe avere notevole conoscenza, ma non sapere come usarla per mancanza di sapienza. Gesù mise la sapienza in relazione con il conseguimento di un fine, dicendo: ‘A dimostrare che la sapienza sia giusta sono le sue opere’”. Per fare un esempio, potremmo dire che la conoscenza senza sapienza è come avere farina, uova, burro, latte e zucchero, ma non sapere come metterli insieme per fare una torta. Quindi, potremmo dire che nella Parola di Dio abbiamo tutti gli ingredienti, tutti i princìpi che ci servono per acquistare sapienza. Dobbiamo solo imparare a mettere insieme tutti quei princìpi, fare la torta. La ricetta è già lì. A volte nelle ricette, anzi il più delle volte veramente, troviamo la lista degli ingredienti e spesso ci viene anche detto passo passo come procedere per fare la torta. Beh, potreste pensare: “Come mi piacerebbe vedere uno chef o un esperto panettiere all’opera, mischiare gli ingredienti”. La cosa bella è che oggi abbiamo Internet e lì possiamo trovare video di cuochi esperti che fanno proprio questo. Beh, in un certo senso Geova ha fatto la stessa cosa per ciascuno di noi, perché nella Bibbia non ci sono solo dei princìpi, ma anche la storia di persone che hanno saputo mettere in pratica quei princìpi nella loro vita. Ci mostrano in pratica come fare la torta. Consideriamo ora quello che potrebbe fare una coppia, marito e moglie. Loro leggono di come i personaggi della Bibbia hanno messo in pratica i princìpi nella loro vita. L’esempio di quei personaggi li aiuterà a risolvere problemi che potrebbero mettere in pericolo la loro pace o la loro unità. E a questo punto devo dire una cosa: ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è da considerarsi puramente casuale. Non parlo di voi. Immaginate che la moglie voglia parlare al marito di qualcosa che le dà fastidio. Ultimamente si sente parecchio stressata. Entrambi si danno molto da fare nelle attività teocratiche. Il marito è molto ospitale e gli piace invitare gli amici per mangiare qualcosa insieme. È una cosa molto bella e piace tanto anche alla moglie. Il problema è che alla fine è tutto sulle sue spalle. Decidere cosa preparare, cucinare, ripulire a fine serata. È sfinita. Le viene in mente un principio biblico, quello di Ecclesiaste 3:7 che dice: “C’è ‘un tempo per tacere e un tempo per parlare’”. Ma riuscirà a trovare l’esempio nella Bibbia di una moglie che ha saputo mettere in pratica quel principio? Le viene in mente Ester. Vi ricordate di lei? La regina Ester. In Ester capitolo 5 leggiamo che aveva una questione delicata di cui doveva parlare a suo marito, il re, e lei sicuramente conosceva il principio riguardo a “un tempo per parlare”. Come lo mise in pratica? In quella situazione creò le giuste condizioni per poter dire quello che provava. Lo invitò a due banchetti speciali pieni dei suoi cibi preferiti, e c’era anche del buon vino. Poi, quando il re fu di buon umore, lei gli parlò del suo problema al momento giusto ed ebbe buoni risultati. Quindi, con quell’esempio in mente, una moglie saggia sceglierà il momento giusto, quando il marito è rilassato. Oppure creerà le circostanze per potergli parlare con rispetto di quello che la preoccupa. Cosa possiamo dire invece del marito cristiano riguardo all’esempio considerato? Beh, anche lui ricorda bene un principio, quello di 1 Pietro 3:7: “Allo stesso modo voi, mariti, continuate a vivere con le vostre mogli mostrando loro considerazione. Date loro onore come a un vaso più fragile, quello femminile”. Quindi lui sa che deve tener conto che anche sua moglie ha i suoi limiti. Vi viene in mente un personaggio della Bibbia che si è mostrato un marito saggio, che è stato un esempio nell’applicare quel principio? Esaminiamo brevemente quello che è scritto qui in Genesi al capitolo 18. Non leggeremo tutti i versetti, ma nei versetti da 1 a 8, ecco cosa succede. Alla tenda di Abraamo arrivano inaspettatamente tre visitatori importanti. Lui li invita a rimanere per un pasto, dice solo “un pezzo di pane”. Si aspetta forse che sia Sara a decidere cosa preparare? No, infatti decide di preparare un pasto elaborato con pane appena sfornato, burro, latte e carne tenera di prima scelta. Ma lascia che sia Sara a fare tutto il lavoro? Beh, le chiede di fare il pane. Ma Abraamo si occupa in prima persona di tutta la preparazione, al punto che apparecchia il tavolo e fa da cameriere. Avendo in mente questo racconto, il marito capisce che è saggio aiutare sua moglie quando hanno degli ospiti a casa, il che include sistemare il tutto alla fine. Ora, questo marito sa che sua moglie è particolarmente stressata, e forse gli viene in mente anche il principio di Efesini 5:25: “Mariti, continuate ad amare le vostre mogli, [come?] come il Cristo ha amato la congregazione”. Ma in che modo Cristo ha amato la congregazione? Come ha messo in pratica quel principio con i suoi discepoli? Vediamone un esempio. Se prendete Matteo 15:21, lì leggiamo: “Partito di là, [e probabilmente si trattava di Capernaum] Gesù andò quindi nella regione di Tiro e Sidone”. Forse vi chiederete: “Ma perché il Signore andò fuori dai confini del territorio d’Israele per andare dove abitavano i gentili? Doveva predicare agli israeliti!” Il riferimento marginale rimanda a Marco 7:24, che aggiunge questo particolare: “Partito di là, andò nella regione di Tiro e Sidone. Lì entrò in una casa e non voleva farlo sapere a nessuno, ma non riuscì a passare inosservato”. Sembra una cosa piuttosto strana, non credete? Perché mai Gesù non voleva che nessuno sapesse dove stava andando con i suoi discepoli? Un articolo della Torre di Guardia diceva che confrontando questo passo a Marco 6:30, 31, si capisce che non molto tempo prima Gesù aveva detto ai suoi apostoli di trovare un posto isolato dove riposarsi un po’. Ma non ci riuscirono, perché ovunque Gesù andasse, le folle lo seguivano. Quindi decisero di andare in Fenicia, al di fuori dei confini di Israele, e fecero in modo che nessuno sapesse dove stavano andando. Gesù prese con sé i suoi apostoli, sperando di riuscire a riposarsi un po’. È evidente quindi che Gesù mostrò amore e considerazione nel modo in cui trattò i discepoli e noi mariti vogliamo fare lo stesso con le nostre mogli, vogliamo essere saggi. E ci sono volte, dato che abbiamo una vita molto impegnata, in cui noi e specialmente le nostre mogli abbiamo bisogno di riposare un po’. Soprattutto durante la pandemia, che limita un pochino i nostri spostamenti, cerchiamo di riservare del tempo per fare qualcosa di divertente, qualcosa di rilassante insieme a nostra moglie. In conclusione, nel corso della nostra vita continuiamo ad acquistare sapienza. E mentre acquistiamo conoscenza della Parola di Dio, osserviamo come altri la mettono in pratica, così agiremo con sapienza.

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