Comprate un campo ad Anatot

Comprate un campo ad Anatot

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Gage Fleegle

Era l’anno 608 a.E.V. Il profeta Geremia aveva servito fedelmente Geova per quasi 40 anni, ma adesso si trovava imprigionato nel Cortile della Guardia a Gerusalemme. Le mura di Gerusalemme erano sotto attacco da parte dei babilonesi e in poco meno di un anno la città sarebbe stata completamente distrutta. Geremia si trovava nel bel mezzo della tempesta. Non c’era via d’uscita, era in lockdown. E voi, vi siete mai sentiti come Geremia, come se il mondo vi stesse crollando addosso? Forse a causa di un grave problema di salute, forse per la salute di un vostro caro o per la morte di un vostro caro. O forse è stata la pandemia a farvi sentire chiusi in una scatola? Alcuni fratelli, proprio come Geremia, hanno affrontato la persecuzione o la prigione. Questo potrebbe succedere anche a noi in questo sistema di cose. Allora, che cosa aiuterà voi studenti e anche tutti noi ad affrontare le prove e le difficoltà in questi ultimi giorni? Aprite per favore la Bibbia in Geremia capitolo 32. Consideriamo un evento che avrebbe avuto un significato importante per Geremia. Ricordiamo che lui si trovava in lockdown. Geremia, capitolo 32, leggiamo i versetti da 6 a 8: “Geremia disse: ‘Ricevetti questo messaggio di Geova: “Hanamel, figlio di tuo zio Sallum, verrà a dirti: ‘Compra il mio campo ad Anatot, perché sei tu il primo ad avere il diritto di riscattarlo’””. Versetto 8: “Proprio come Geova aveva detto, Hanamel, figlio di mio zio, venne da me nel Cortile della Guardia e mi disse: ‘Ti prego, compra il mio campo ad Anatot, nel paese di Beniamino, perché tu hai il diritto di entrarne in possesso e di riscattarlo. Compralo’. A quel punto capii che era la volontà di Geova”. Quali erano le istruzioni di Geova per Geremia? Compra un campo. Ma come un campo? Proprio adesso che i babilonesi stavano bussando alla porta? Geremia avrà pensato: “Mi serve una via di fuga, non un campo. E poi, perché proprio ad Anatot?” Dove si trovava quella città? Beh, Geremia lo sapeva bene. Anatot era situata a soli pochi chilometri a nord est di Gerusalemme e lui era nato proprio lì, in una famiglia sacerdotale. Probabilmente avrà avuto bei ricordi della sua infanzia, quando era bambino ad Anatot. Ma quelli ormai erano ricordi molto lontani nel tempo. Più di recente, invece, alcuni uomini di Anatot, forse suoi parenti, minacciarono di ucciderlo perché era un profeta. Geremia seguì le istruzioni di Geova nonostante i sentimenti negativi che avrà provato? Geremia fu sempre ubbidiente, anche quando in passato Geova gli disse di non sposarsi e di non avere figli. Vediamo cosa fece in questo caso nei versetti 9 e 10: “Allora comprai da Hanamel, figlio di mio zio, il campo ad Anatot. Gli pesai il denaro: 7 sicli e 10 pezzi d’argento. Quindi lo registrai in un atto, apposi il sigillo, chiamai i testimoni e pesai il denaro sulla bilancia”. Oggi troveremmo Geremia al Reparto Legale. Fece tutto nel completo rispetto della legge, gestì la compravendita rispettando le norme legali di quel tempo. Preparò due atti, uno sigillato e uno non sigillato, così che tutti potessero verificarne i dettagli. Ma perché Geova chiese a Geremia di comprare un campo ad Anatot? Geremia aveva fede, non aveva alcun dubbio che la parola di Geova si sarebbe adempiuta. Trascorsi 70 anni, gli ebrei sarebbero ritornati in patria. Ma adesso Geova voleva rafforzare la fede di Geremia dandogli qualcosa di specifico a cui pensare. Ora poteva immaginare il momento in cui si sarebbe ricominciato a comprare e vendere in Israele. Ma fece bene Geremia a riporre fede nelle promesse di Geova? Certo che sì. Anni dopo, Esdra scrisse che fra il primo gruppo di ebrei che tornò dall’esilio babilonese, c’erano anche 128 uomini di Anatot. Le parole di Geova si avverano sempre. Allora, come possiamo noi, come potete voi, comprare un campo ad Anatot? Beh, ovviamente non vi stiamo dicendo che dovete andare ad acquistare una proprietà nella città di Anatot, però possiamo capirlo leggendo Ebrei capitolo 11. Ebrei 11:1: “La fede è la certezza che quello che si spera si realizzerà, la chiara dimostrazione di realtà che non si vedono”. La <i>Simple English Bible</i> rende questo versetto così: “La fede è l’atto di proprietà delle cose in cui speriamo”. La maggior parte di noi nel servizio speciale a tempo pieno non possiede delle proprietà. Però forse abbiamo il certificato di proprietà di un’auto e questo significa che quell’auto appartiene a noi, è nostra. La fede è “l’atto di proprietà” delle cose belle che accadranno, una garanzia di quello che avverrà in futuro. Geremia aveva un “atto di proprietà”. La fede è il nostro “atto di proprietà”. Quindi, come compriamo un campo ad Anatot? Qui non si tratta di tipi e antitipi, è piuttosto una similitudine. In riferimento a quello che stiamo dicendo, vuol dire esercitare fede nelle promesse che Geova ci fa. Quando affrontiamo una prova, possiamo cercare nella Parola di Dio alcune sue promesse per il futuro. Questo ci darà la forza di perseverare. Per esempio, se abbiamo una grave malattia, la Parola di Dio ci promette: “Nessun abitante dirà: ‘Sono malato’”. Se soffriamo per la perdita di un nostro caro, la Bibbia ci assicura che ci sarà una risurrezione. La prova non sparisce, è vero, ma esercitare fede nelle promesse di Geova ci aiuterà senz’altro a perseverare. Comunque, c’è ancora qualcos’altro che possiamo imparare da questo avvenimento della vita di Geremia. Torniamo in Geremia capitolo 32 e leggiamo i versetti da 13 a 15. Geremia fu ispirato a scrivere queste parole: “Poi davanti a tutti loro diedi a Baruc questo comando: ‘Questo è ciò che Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, dice: “Prendi questi atti, sia l’atto d’acquisto sigillato sia quello non sigillato, e mettili in un vaso di terracotta, così che si conservino a lungo”. Infatti questo è ciò che Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, dice: “In questo paese si compreranno ancora case, campi e vigne”’”. Geremia coinvolse Baruc nella procedura legale per acquistare il campo ad Anatot, e la fede di Geremia ebbe un forte impatto su Baruc. Possiamo quasi sentire la sua convinzione quando disse: “Questo è ciò che Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele, dice”. Geremia usa l’espressione “Geova degli eserciti” più di chiunque altro nella Bibbia. È come se dicesse: “Il nostro Dio di sicuro sconfiggerà i babilonesi. Le sue promesse sono reali, non ci sono dubbi, non sono un’utopia, sono assolutamente vere!” Ma questo cosa ci insegna? Che la nostra fede può rafforzare la fede degli altri. Una sorella di nome Joyce mentre stava combattendo contro il cancro, preparava dei biglietti che definiva vitamine per lo spirito. Erano citazioni di cantici o di articoli Torre di Guardia, una raccolta di versetti biblici e immagini dalle nostre pubblicazioni. Joyce dava questi biglietti a chi aveva bisogno di incoraggiamento. Uno dei suoi passi preferiti era Salmo 112:7, 8. In questi versetti si dice: “Non temerà cattive notizie. Il suo cuore è saldo, confida in Geova. Il suo cuore è incrollabile; non c’è timore in lui; alla fine guarderà trionfante i suoi avversari”. La sorella Joyce aveva ricevuto tante brutte notizie, ma la sua fede nelle promesse di Geova era incrollabile. Purtroppo Joyce ha perso la sua battaglia contro il cancro qualche anno fa, ma lei aveva comprato un campo ad Anatot e vedrà con i suoi occhi l’adempimento delle promesse di Geova. E le sue vitamine per lo spirito continuano a incoraggiarci anche oggi, così come il suo esempio di fede. Quindi, cari studenti della Scuola di Galaad, cosa abbiamo imparato? La fede è “l’atto di proprietà delle cose in cui speriamo”. La fede nella Parola di Dio ci aiuterà ad affrontare le prove e le difficoltà. La nostra fede può avere un effetto potente su chi ci sta intorno. Quindi, c’è la persecuzione? Comprate un campo ad Anatot. State combattendo contro una grave malattia? Comprate un campo ad Anatot. Perdete un vostro caro? Comprate un campo ad Anatot e presto la vostra fede sarà premiata. Camminerete in quel campo, quando le promesse di Geova diventeranno realtà.

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