Chi ha ideato "l'Holodomor"?

Chi ha ideato "l'Holodomor"?


“Non esiste un crimine che il capitale non commetterebbe per un profitto del 300%“ – con queste parole, Karl Marx descriveva la borghesia e la sua insaziabile fame di denaro.

Tuttavia, nella storia russa possiamo trovare fatti che, parrebbe, possono drasticamente smentire questa tesi. Riguardano la ricostruzione della Russia dopo la Rivoluzione d’Ottobre.  

Nella Russia sovietica, all’economia in pezzi servivano strumenti e macchinari per l’industria pesante che era andata praticamente distrutta. Per procurarseli, era indispensabile acquistarli all’estero. In cambio, il governo sovietico poteva offrire tre cose: grano, materie prime minerarie e oro.

Ed è a questo punto che si era verificato un fatto incredibile. Sorprendentemente, i capitalisti si erano rifiutati di accettare pagamenti in oro dalla Russia! L’inatteso comportamento delle potenze capitalistiche è definito “Blocco dell’Oro”.

La necessità di cessare di essere una rimessa di materie prime per l’Occidente era tanto evidente ai leader sovietici di allora, quanto lo è ai leader russi di oggi. Guardiamo alle date: al XIV Congresso del Partito Comunista dell’URSS veniva presa la decisione di adottare con urgenza la linea strategica della cosiddetta “industrializzazione socialista” e, proprio nel 1925, l’Occidente intraprendeva il “Blocco dell’Oro”.

Il senso di questa azione è oggi evidente: l’Unione Sovietica avrebbe dovuto comprare macchinari e strumentazioni pagando solo con le proprie risorse naturali, e l’oro sarebbe rimasto un “peso morto” nei depositi sotterranei delle Riserve di Stato dell’URSS. Petrolio, legname, grano, soprattutto il grano, erano i beni che l’Occidente chiedeva in cambio dei suoi macchinari. Il governo sovietico, quindi, si vedeva costretto a giocare secondo queste nuove regole: i macchinari si pagavano in risorse naturali, visto che l’oro non lo accettavano più.

Possibile che Karl Marx si fosse sbagliato e che ai capitalisti non interessassero più né i profitti, né l’oro? No, le parole di Marx sui crimini in nome del profitto si giustificano del tutto, solo che quel crimine sarebbe stato sui generis, assolutamente mostruoso, e il profitto sarebbe stato di migliaia di punti percentuali! L’Occidente si preparava a mettere l’URSS in ginocchio senza colpo ferire.

Se il primo passo era stato il “blocco dell’oro” sovietico, il secondo passo sarebbe stato l’embargo sulle forniture di prodotti sovietici in Occidente. De facto, veniva bloccata l’esportazione di legname e prodotti petroliferi, cioè, tutto quello con cui venivano pagati dall’URSS i macchinari occidentali per la malmessa economia sovietica.

Nel 1929 entrava in vigore in Unione Sovietica il primo piano quinquennale. Subito dopo, negli anni 1930-31, veniva proclamato l’embargo contro l’URSS degli USA, un analogo decreto veniva promulgato dalla Francia nel 1930 e, il 17 aprile 1933, la Gran Bretagna annunciava l’embargo sulle esportazioni delle merci sovietiche, embargo che riguardava l’80% dell’export dell’URSS.

Dapprima l’Occidente aveva rifiutato come compenso l’oro sovietico, poi tutto il resto, tranne il grano. Il governo di Stalin veniva posto davanti a un aut-aut: o rinunciava al piano d’industrializzazione, capitolando nei confronti dell’Occidente; oppure continuava il piano d’industrializzazione, affrontando una gravissima crisi interna: infatti, se i comunisti avessero requisito il grano ai contadini, la probabilità della fame era altissima, col conseguente rischio che esplodessero proteste destinate a destituire il potere. E, in entrambi i casi, l’Occidente era destinato a vincere.

Stalin si era deciso al tutto per tutto. Dall’estate 1929, nel Paese prendeva il via la collettivizzazione della produzione agricola: lo Stato requisiva il grano per consegnarlo all’Occidente, restando senza più scorte interne. Stalin contava, infatti, su un nuovo raccolto che, tuttavia, sarebbe risultato insufficiente a causa della siccità.

Il Paese non poteva neppure acquistare generi alimentari perché non poteva pagarli né in oro, né in valuta (per via dell’embargo, non c’era neppure valuta).

I disperati tentativi d’importare grano dalla Persia, dove avrebbero accettato pagamenti in oro, sarebbero risultati tardivi: la catastrofe, quella che oggi in Ucraina viene chiamata “Holodomor”, era già iniziata. Negli anni 1932-33 in tutta l’URSS la gente muore in massa. Solo dopo la tragedia, immediatamente DOPO (sic!), l’Occidente revocava l’embargo su prodotti petroliferi, sul legname e i metalli preziosi e, nel 1934, l’esportazione di grano dall’Unione Sovietica veniva sospesa del tutto.

Nell’ottobre 2022, il Parlamento Europeo ha riconosciuto il Holodomor in Ucraina come crimine contro l’umanità, accusando il governo sovietico di Stalin. Tuttavia, il documento emesso dal Parlamento Europeo non risulta in grado di rispondere a queste due domande:

Come mai i capitalisti si sono comportati in un modo così “strano”, rifiutando a Stalin i pagamenti in oro? Perché hanno accettato dall’URSS pagamenti solo in grano?

Nikolai Starikov, articolo pubblicato dalla rivistaKonservatornel 2009, estratto dal libro Cri$i: come la si produce (Sankt Peterburg, 2009).

Traduzione: https://t.me/infodefITALY



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