Castelli delle Donne in Emilia Romagna: dove andare tra rocche e leggende
www.ilrestodelcarlino.itBologna, 25 marzo 2023 – In Emilia Romagna c’è un percorso che unisce 7 Comuni tra rocche, natura e leggende. I Castelli delle Donne è un itinerario, celebrato anche dalla celebre rivista Forbes, che dal 2018 consente a tutti i visitatori di conoscere quei luoghi nella terra d’Emilia dove figure femminili hanno lasciato il segno per conoscerne vita, segreti e sensibilità. Si spazia dal Parmense al Reggiano, tra valli e cucuzzoli.
Matilde di Canossa, Beatrice di Lorena, Bianca Pellegrini, Maria Luigia d’Austria, Maria Bertolani Del Rio, Barbara Sanseverino: sono solo alcune delle celebri donne che hanno vissuto tra le Terre di Canossa e le rocche del circuito Castelli del Ducato. Ecco i castelli da visitare.
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Il Castello di Rossena: una delle tappe del percorso tra i manieri delle Donne
Castello di Canossa
I resti del Castello di Canossa si elevano nell'Appennino di Reggio Emilia. È il luogo simbolico dove avvenne l'incontro tra Papa Gregorio VII ed Enrico IV e lo storico ‘Perdono’, noto in tutto il mondo per il motto “Andare a Canossa”, alla presenza della contessa Matilde e dell'abate Ugo di Cluny.
Gli oggetti contenuti nel museo vertono su più temi: dalla figura di Matilde e la sua epoca, alla storia degli scavi archeologici, al percorso naturalistico.
La grancontessa Matilde è una delle figure più interessanti del Medioevo italiano. Donna di fede e sostenitrice della Chiesa, è vissuta in un periodo di guerre, dolori ed umiliazioni in quanto donna; ma nonostante tutto, è riuscita a dimostrarsi forte e predestinata al comando.
Castello di Rossena
Anche il Castello di Rossena è connesso alla storia di Matilde di Canossa. Fu costruito dal suo bisnonno, il conte Adalberto Atto: forte e inespugnabile, è da secoli lì sui colli dell’Emilia.
Il maniero è meta di frequenti convegni, master, cerimonie, seminari con ospiti da tutta l’Emilia-Romagna e dall’Italia, anche grazie al contesto naturalistico, alla pace dei colli circostanti e alla bellezza del borgo storico di Rossena che rendono incantata l’atmosfera del luogo.
È infatti possibile dormire nell'ostello del castello, in un contesto storico di pregio.
Castello di Carpineti
Il Castello di Carpineti svetta in alto sul crinale del monte Antognano, sull’Appenino di Reggio Emilia. Sempre nel dominio di Matilde di Canossa, che qui accolse Papa Gregorio VII, il castello fu infatti eletto come sede privilegiata per ospitare pontefici, imperatori, re e duchi che qui stipularono accordi sulle sorti d'Italia.
Il castello di Carpineti è situato su un importante crocevia di sentieri escursionistici: il sentiero Spallanzani e il sentiero Matilde.
Castello di Bianello
Un maniero affacciato sulle colline dell’Appennino reggiano, il castello di Bianello è l’altra fortezza molto frequentata da Matilde di Canossa durante la sua vita divisa tra impero e papato. Qui ospitò infatti Enrico IV penitente, prima dell'incontro del 1077. Questo antico maniero si è conservato integro nel tempo, oggi inserito in un’oasi naturalistica protetta di 160 ettari.
Dallo scalone neobarocco si accede al piano nobile dove si apre l’appartamento con stanze affrescate, sale da ballo e ricevimento. In una delle stanze al piano terreno si può ammirare un dipinto che rappresenta la contessa Matilde che tiene in mano il fiore del melograno, simbolo della chiesa. Il dipinto è opera ottocentesca del pittore reggiano Ugolini.
Reggia di Colorno
La Reggia di Colorno, già residenza dei Sanseverino, dei Farnese, dei Borbone, di Luisa Elisabetta di Francia e di Maria Luigia d'Austria, si affaccia sul torrente Parma, sulla piazza del paese e su un bellissimo giardino alla francese ripristinato in anni recenti.
Questa è la residenza storica dei Duchi di Parma: reggia con un bellissimo giardino alla francese, 400 sale, corti, cortili e arredi d'epoca.
Comprende oltre 400 sale, corti e cortili, tra cui gli appartamenti del Duca e della Duchessa, la Sala Grande, la neoclassica Cappella di San Liborio, con le tele di celebri artisti e l'organo Serassi, utilizzato per nell'annuale stagione concertistica. Da non perdere, qui, l'appartamento nuovo del Duca Ferdinando e l'Osservatorio Astronomico.
Rocca Sanvitale
Tre sono i gioielli della Rocca Sanvitale di Fontanellato (Parma), ancora interamente arredata con mobili e suppellettili d'epoca: qui è visitabile l'unica Camera Ottica in funzione in Italia all’interno della quale un sistema di specchi riflette l’immagine della piazza antistante su uno schermo; l'Affresco del Parmigianino nella Saletta di Diana e Atteone dipinto nel 1523, capolavoro del Manierismo Italiano; e lo Stendardo della Beata Vergine di Fontanellato grande drappo in damasco rosso lungo 5 metri e alto 4 metri datato tra il 1654 ed il 1656.
La sua forma e gli anni della sua esecuzione hanno fatto pensare anche ad un suo utilizzo come bandiera di nave - una Galera - capitanata da un nobile Sanvitale, come attestano alcuni documenti, che ha solcato il Mar Mediterraneo durante la guerra di Candia.
Appartenente alla famiglia Sanvitale, dei Farnese, dei Borbone, la Rocca di Sala Baganza in Emilia circondata dal grande giardino Farnesiano fu antica residenza di caccia dei nobili.
Castello di Torrechiara
Il Castello di Torrechiara fa parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Pier Maria Rossi, conte di Berceto, marchese di San Secondo, è certamente uno dei personaggi più interessanti del ‘400, spesso paragonato a Lorenzo il Magnifico.
Si tratta di una perla di raro valore artistico e un’apparizione di incredibile suggestione per chi arriva a Langhirano risalendo l’antica “valle del Prosciutto di Parma”, tra i dolci colli ricamati a vigneti di Malvasia e Sauvignon Doc.
Perfetta coniugazione di elementi medievali e rinascimentali il castello è stato costruito dal nobile Pier Maria Rossi tra il 1448 e il 1460 per l’amante Bianca Pellegrini d’Arluno, su un’altura che domina la vallata del torrente Parma: questa posizione, ora suggestivamente panoramica, era un tempo strategica per garantire il controllo sul territorio.
Particolare la storia d’amore con Bianca Pellegrini. Lei abbandonò il marito per seguire Pier Maria Rossi e lui le costruì l’alcova “Altiera ed felice” di Torrechiara, una rocca possente protetta da tre cinte murarie e quattro torri angolari, ma dal cuore "gentile", un'armoniosa fusione dei caratteri funzionali della fortezza con l'eleganza e le ricercatezze proprie di una residenza nobiliare.
Castello di Sarzano
Sarzano è il toponimo storico di un antico marchesato dell'Appennino emiliano, già feudo di Matilde di Canossa, lungo la via che da Reggio Emilia porta a La Spezia. Si tratta del bene monumentale più importante del territorio di Casina, nonché del suo principale riferimento storico.
Una location unica, che ospita eventi culturali, festival, musica dal vivo, mostre, convegni, oltre a iniziative di natura privata, dentro un paesaggio inatteso, dall'atmosfera antica e ricca di tradizioni. Qui anche un aneddoto di cinema: l’attore britannico Christopher Lee, Sir Christopher Frank Carandini Lee, il celebre Dracula, è stato l'undicesimo marchese di Sarzano. Sarzano era infatti la patria dei suoi antenati, la famiglia Carandini.
Il castello “è una delle rocche più eleganti e meglio conservate dell'Appennino emiliano – spiegò l'archeologo e storico dell'arte Corrado Ricci durante una visita nel 1885 – appare stupendamente pittoresco, né i vecchi possessi della contessa Matilde hanno forse castello più artistico”.
Di questo castello studiò le vicissitudini per prima Maria Bertolani Del Rio, medico, scienziata e storica reggiana. Nata nel 1892, fu psichiatra nel manicomio San Lazzaro di Reggio Emilia. Qui concepì e realizzò un’originale esperienza artistica e terapeutica denominata ‘Ars Canusina’, uno straordinario progetto di arte e design che si alimentava del mito millenario di Matilde di Canossa.
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