Capitolo 109

Capitolo 109

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Leggilo sul Forum


Poco prima che Jin-Woo fosse completamente inghiottito dalla sua ombra, sentì un altro messaggio emesso dal Sistema.


L'interno del Dungeon tornerà all'aspetto originale con la morte di...


La sensazione di vuoto non durò a lungo. Improvvisamente, la direzione della gravità si invertì e venne sollevato di nuovo alla stessa velocità con cui veniva risucchiato.


La sua visione oscurata tornò allo stato originale in un attimo.


‘Questo posto non è...?’


Jin-Woo diede una rapida occhiata in giro.


Tick, tick….


Un lampione che continuava a lampeggiare come se fosse rotto; un carretto di legno tirato a mano appoggiato precariamente a un muro; un palo della luce con un volantino mezzo strappato attaccato ad esso.


Si trovò in un vicolo deserto dove spesso passava quando tornava a casa.


'… Ehi, questo è il sobborgo in cui vivo, giusto?!'


Per coincidenza, era anche lo stesso identico punto in cui aveva rilasciato le cinque ombre per iniziare a pattugliare il distretto.


'La mia posizione è davvero cambiata.'


Jin-Woo si sentì profondamente sbalordito in quel momento, ma comunque riuscì in qualche modo a rimanere calmo mentre controllava l'ombra sotto i suoi piedi. Proprio come quando evocava i suoi Soldati Ombra, anche lui era emerso dall'ombra. Con cautela, colpì la sua ombra con la punta del piede.


'……'


Quando attivava l'abilità, l'ombra cedeva come se stesse calpestando la superficie dell'acqua, ma in quel momento era solo un'ombra normale. Sentendosi sinceramente impressionato, Jin-Woo ricontrollò la finestra delle abilità.


Proprio come la descrizione dell'abilità aveva affermato, era in atto il tempo di "recupero" di tre ore.


[Abilità: Scambio dell'Ombra Lv. 1]


Abilità specifica della classe ...


… Può essere riutilizzata in [02:59:57].


'... Ho trovato l'oro.'


Dopo aver assistito alla maestosità di quell'abilità, il cuore di Jin-Woo batteva sempre più forte.


'Ed è stato anche veloce...'


Aveva mantenuto il massimo stato di concentrazione nel momento in cui era stato risucchiato nell'ombra. Considerando il fatto che il tempo percepito rallentava notevolmente quando si concentrava completamente, il trasferimento in quella posizione era avvenuto davvero in un batter d'occhio.


La sua saliva gli scivolò dritta in gola.


Questa abilità chiamata Scambio dell'Ombra, possedeva applicazioni illimitate, a seconda di come la utilizzava.


'Ah, giusto. Non è il momento giusto."


Jin-Woo calmò la sua eccitazione e ritirò la sua energia magica. Era finalmente riuscito a mettere le mani su una medicina che poteva potenzialmente curare sua madre, quindi non avrebbe dovuto perdere tempo in questo modo.


Sentendosi molto più di fretta, Jin-Woo sbloccò il suo cellulare da Hunter e confermò l'orario.


'È già così tardi...?'


La fronte di Jin-Woo si increspò.


Il display touchscreen mostrava le dieci di sera. Sebbene le ore di visita fossero passate da tempo, Jin-Woo non esitò una volta mentre evocava l'ombra della Viverna.


"Kaisellin."


Kiiieeehhk-!


Rispondendo alla chiamata del suo proprietario, Kaisellin urlò di gioia e spinse su la testa da terra. E presto, un'enorme creatura simile ad una lucertola delle dimensioni di un camion con delle enormi ali si rivelò.


Quando Kaisellin aprì le sue vaste ali, il vicolo già stretto sembrò riempirsi fino all'orlo in un istante. Era una fortuna che non ci fossero altre persone nelle vicinanze, altrimenti...


Jin-Woo si avvicinò e Kaisellin abbassò il corpo per consentire un facile montaggio.


Anche se quella era la sua prima volta, provava già un senso di familiarità, come se avesse cavalcato Kaisellin per molto tempo. Poiché si sentiva in quel modo, pensava che non avrebbe avuto problemi a volare.


'Non importa se qualcuno cerca di fermarmi.'


Non stava parlando del personale dell'ospedale; anche se la polizia o l'esercito avessero cercato di bloccarlo, sapeva che avrebbe avuto il potere di sfondarli. E, almeno per quell'occasione, non voleva che nessuno gli ostacolasse il cammino.


'Andiamo.'


Jin-Woo formò un'espressione seria e diede un comando. Kaisellin iniziò a battere le sue enormi ali.


Kiieeehhhkk !!


Kaisellin si alzò immediatamente in aria e volò rapidamente nella direzione indicata da Jin-Woo.








Una riunione era ancora in corso tra le mura dell'Associazione degli Hunter, anche se l’ora si stava facendo tarda.


Il raid cooperativo Corea-Giappone era già dietro l'angolo, e l'Associazione stava facendo tutto ciò che era in suo potere per garantire il successo della sottomissione delle formiche dell'isola di Jeju.


"Ecco i dati inviati dai giapponesi."


L'agente dell'Associazione premette un pulsante sul telecomando. Ben presto, lo schermo gigante fu riempito con le riprese dei mostri formica, catturate dalla telecamera di rilevamento del potere magico collegata ad un satellite giapponese.


Quelle erano le registrazioni prese durante il primo, il secondo e il terzo tentativo di sottomissione. Gli occhi di Go Gun-Hee si strinsero.


'In effetti, escludendo la regina delle formiche e le sue guardie, ogni singola formica ha lasciato il tunnel.'


I mostri formiche si muovevano proprio come avevano detto i giapponesi.


Sebbene l'esistenza delle formiche guardiane fosse una variabile preoccupante nell'equazione, era anche normale trovare alcuni mostri di tipo guardiano che proteggevano i loro boss anche nei Dubgeon di grado più alto.


Tuttavia, era difficile affermare che non ci fossero rischi. L'uomo più potente nella parte coreana dell'operazione, Go Gun-Hee, pensò subito ad una delle situazioni peggiori.


"Quali sono le probabilità che le formiche tornino indietro più velocemente del previsto, dopo aver realizzato che la loro regina è in pericolo?"


I giapponesi però ci avevano già pensato.


"Hanno detto che avrebbero usato il segnale di ‘onde radio di interferenza'."


"Segnale di onde radio?"


"Secondo la loro ricerca, hanno scoperto che le formiche mostro utilizzano onde radio specifiche per comunicare tra loro".


In effetti, se si volesse ordinare un comando ad un esercito di diverse migliaia di unità, dovrebbe esistere un metodo per inviare comandi. Go Gun-Hee annuì.


"E possono interrompere la comunicazione delle formiche con le onde radio?"


"È quello che hanno detto, signore."


"Quindi, vogliono che ci concentriamo completamente sull'uccisione della regina delle formiche, è così..."


Il piano di sottomissione in sé era abbastanza semplice.


Anche se era semplice, c'era anche una maggiore possibilità di successo rispetto ad altri piani.


Tuttavia, perché Go Gun-Hee si sentiva così ansioso?


Si appoggiò il mento sulle mani.


'Potrebbe essere che sono preoccupato per…'


In quel momento.


Go Gun-Hee girò la testa verso l'esterno della finestra, alzando le sopracciglia. Tutti all'interno della sala riunioni sussultarono per l'improvviso movimento del Presidente dell'Associazione.


Il Capo Sezione Woo Jin-Cheol, lì per proteggere il suo capo, si avvicinò rapidamente.


"È successo qualcosa, signore?"


"Proprio adesso….."


Go Gun-Hee spostò lo sguardo su Woo Jin-Cheol. L'espressione di quest'ultimo rimase la stessa del solito.


"Non l'hai sentito?"


"Signore? Non capisco cosa intende... ".


"..."


Proprio in quel momento, era arrivata un'incredibile ondata di potere magico proveniente da un luogo lontano.


Sebbene fosse durato solo un breve momento e fosse rapidamente scomparso dalla percezione di Go Gun-Hee, ne aveva comunque sentito tutto il peso.


'…… ..'


Mentre il presidente della loro Associazione continuava a fissare in lontananza fuori dalla finestra, gli agenti dovettero interrompere la riunione e chiedere con cautela al loro capo.


"Signore….?"


Solo allora Go Gun-Hee spostò lo sguardo con la testa ancora inclinata da un lato.


Si chiese quale fosse la possibile origine di quella potente esplosione di energia magica, ma dovette concentrarsi sull'incontro in corso. Go Gun-Hee cadde in una profonda riflessione, prima di rivolgere una domanda ad uno degli agenti in carica.


"Sei riuscito ad entrare in contatto con l’Hunter Sung Jin-Woo?"


Chiese Baek Yoon-Ho, con la sua testa che ancora guardava oltre la spalla.


"L'hai percepito?"


Min Byung-Gu rispose stizzito.


"Potrei essere in pensione ora, ma il mio grado non è sceso, sai."


Questi due uomini avevano condiviso una bottiglia di liquore a buon mercato per la prima volta da molto tempo in un certo "pojangmacha" fino ad allora, ma lì tra loro scorreva solo il silenzio pesante.


Baek Yoon-Ho alla fine spostò lo sguardo di nuovo in avanti.


"Cos'è stato?"


“Forse Choi Jong-In e Cha Hae-In hanno iniziato a litigare per le azioni della Gilda degli Hunter. Chissà."


Min Byung-Gu si era congelato sul posto con un bicchierino in mano, ma improvvisamente scoppiò in una risatina prima di svuotare il soju in gola. Baek Yoon-Ho formò un'espressione sbalordita.


"Non dirmi che stavi cercando di farmi ridere con quello."


"Ma non è stato divertente, hyung?"


"…. Non importa. Dimenticalo."


Comunque - compreso il suo senso dell'umorismo, Min Byung-Gu poteva essere considerato un po’ strano. Nessun dubbio a riguardo.


'Voglio dire, dovrebbe essere il primo Hunter di grado S al mondo che si ritira nonostante è ancora in salute e cose simili, non è vero?'


Non solo il primo al mondo, ma anche l'unico fino ad allora.


Quante persone la fuori avrebbero rinunciato volentieri alla ridicola quantità di ricchezza che un Hunter di grado S guadagnava, semplicemente perché non era più interessato?


Tanto per cominciare, Min Byung-Gu non proveniva nemmeno da un ceppo ricco.


Percependo lo sguardo interrogativo di Baek Yoon-Ho, Min Byung-Gu chiese di rimando.


"Hyung. Parteciperai davvero?"


"… Si."


"Ma hai visto come è morto Eun-Seok, hyung."


"Ecco perché devo tornare indietro."


Min Byung-Gu guardò il suo compagno di bevute con un po’ di confusione sul viso. Baek Yoon-Ho svuotò il bicchiere e continuò.


"Se lasciassimo in pace le formiche, l'intera Corea del Sud finirebbe in quel posto".


"Da quando sei diventato così patriottico…?"


"Beh, dovremmo farlo prima piuttosto che dopo, quindi potremmo anche trovare una bella scusa dato che ci sono. Non sei d'accordo?”


Le Gilde non poterono rifiutare la convocazione dell'Associazione. Essa avrebbe soddisfatto le esigenze delle varie Gilde, e le Gilde stesse dovevano semplicemente rispondere alla chiamata dell'Associazione in cambio.


Se uno non voleva, allora c'era la possibilità di emigrare da qualche altra parte. Purtroppo, non c’era una nazione sana di mente disposta ad accettare un Hunter che scappava da un raid ad alta difficoltà.


Anche se un paese accettasse una persona del genere, qualcuno potrebbe davvero essere sicuro che l’ Hunter non farebbe di nuovo la stessa identica cosa in futuro?


'Non voglio scappare, comunque.'


Baek Yoon-Ho sorrise tra sé e sé. Nel frattempo, Min Byung-Gu rispose senza mezzi termini.


"Non parteciperò. Non ci tornerò mai più. Se mi hai chiesto di vederci sperando di farmi cambiare idea, puoi anche finir... "


"Non è quello."


Baek Yoon-Ho mise giù i soldi per l’alcool e si alzò. La bottiglia era ormai vuota.


“Sono venuto a salutarti, per ogni evenienza. Non so se potremo sederci di nuovo per un drink, dopotutto."


"Hyung...."


Min Byung-Gu rinunciò a far cambiare idea a Baek Yoon-Ho, mentre guardava quest'ultimo agitare la mano mentre si allontanava.


Baek Yoon-Ho conosceva già molto bene i pericoli del piano di sottomissione, forse meglio di chiunque altro.


'Anche adesso, continua...'


L'espressione di Baek Yoon-Ho non era quella di qualcuno che veniva trascinato via nonostante si sentisse profondamente spaventato. No, piuttosto, portava la faccia di qualcuno che si preparava a calpestare e uccidere quante più formiche poteva con quell’opportunità. In effetti, sembrava aspettare con impazienza il giorno della sottomissione.


Min Byung-Gu poteva solo masticare gli snack con un'espressione impotente sul viso, solo che le sue bacchette smetterono di muoversi poco dopo.


'Aspetta un attimo… Non riesco a pensare a tanti Hunter a cui non piace combattere contro i mostri, no?'


Ce n'erano alcuni del genere tra i Guaritori, ma d'altro canto, quelle persone adoravano semplicemente curare gli altri.


Min Byung-Gu fissò sbalordito la ciotola di zuppa di oden, prima di grattarsi grossolanamente un lato della testa.


'Potrebbe essere che solo coloro a cui piace combattere si risvegliano?'


Non c'era modo di saperlo.


Min Byung-Gu trovò qualcosa di piuttosto divertente e rise da solo mentre finiva l'oden.







Jin-Woo arrivò rapidamente in ospedale.


'Vediamo…. Era la stanza numero 305, giusto?'


Tanto per cominciare, non aveva intenzione di entrare in ospedale dalla porta principale. Mentre stava ancora cavalcando Kaisellin, cercò le finestre della stanza d'ospedale di sua madre.


"Tocco del Sovrano."


Le tende che coprivano le finestre si aprirono silenziosamente di lato. Vide sua madre sul letto. Aveva esattamente lo stesso aspetto dell'ultima volta che era andato a trovarla.


Jin-Woo usò "Tocco del Sovrano" ancora una volta per aprire la finestra, ed entrò silenziosamente nella stanza dell'ospedale. Kaisellin era ormai scomparso nella sua ombra.


Ben presto si fermò accanto al letto. Il suo cuore batteva all'impazzata, dato che il momento che aveva aspettato così a lungo era arrivato.


'Se qualcosa andrà storto, non sarò in grado di fare nulla.'


Sua madre era rimasta priva di sensi per molto tempo. C'era una possibilità che non fosse nemmeno in grado di ingoiare l'Acqua Santa della Vita, e anche se lo avesse fatto, non c'era alcuna garanzia che sarebbe stata bene dopo.


'Però…'


Jin-Woo era stato testimone di molti miracoli che il Sistema aveva causato fino ad allora.


Se fosse successo a qualcun altro, non ci avrebbe mai creduto. Non c'era nemmeno bisogno di cercare lontano prove tangibili. Non era lui la prova vivente di quei miracoli?


'Ero un grado E, ma ora guardami qui in piedi.'


Tutti i suoi successi erano dovuti ai poteri del Sistema. Jin-Woo si fissò senza parole le sue due mani, prima di alzare la testa.


Sua madre giaceva proprio davanti ai suoi occhi, sembrava come se si sarebbe potuta svegliata da un momento all'altro, se lui l'avesse chiamata. Evocò l' "Acqua Santa della Vita" dall'inventario.


Shururu….


In cima alla sua mano, una bottiglia di legno si materializzò dal nulla. Lesse le informazioni sull'oggetto più e più volte, nel caso si fosse perso qualcosa di importante.


E così, quando ebbe memorizzato a fondo ogni parola delle informazioni sull'oggetto, leggendola ripetutamente più e più volte, riuscì a trovare abbastanza coraggio per togliere il tappo dalla bottiglia di legno.


Pop.


Le sue mani che rimasero salde durante la battaglia per la vita o la morte contro il Re Demone, stavano tremando molto in quel momento. Jin-Woo prese un profondo, profondo respiro per calmare la sua mente.


'Se commetto un errore qui, mia madre verrà coinvolta.'


Nel momento in cui si disse che non poteva esserci alcun errore, riuscì subito a ritrovare la solita calma. Persino le sue mani smisero di tremare.


'… Sto bene adesso.'


Jin-Woo sostenne con cautela la parte posteriore del collo di sua madre, Park Gyung-Hye, con la mano sinistra. Quindi avvicinò la bocca della bottiglia di legno alle sue labbra.


Presto, l '"Acqua Santa della Vita" gocciolò lentamente nelle sue labbra leggermente aperte. Jin-Woo non si affrettò e si assicurò di far entrare solo un minuscolo filo nella sua bocca.


'Questa ferita...'


Notò poi i segni di bruciature sul lato del collo di sua madre. Le ustioni continuavano anche lungo la parte posteriore del suo collo.


Sebbene non potesse vederlo da quell’angolazione, Jin-Woo sapeva fin troppo bene che il segno della bruciatura si estendeva dalla parte posteriore del suo collo e delle sue spalle, fino ad una parte della testa.


‘È stata colpa mia, dopotutto.'


Allora, voleva solo lavare i capelli di sua madre all'interno del bagno pubblico. Voleva emulare quello che faceva sua madre, quando lavava i capelli della giovanissima Jin-Ah.


Tuttavia, il giovane Jin-Woo, che non aveva mai avuto molte opportunità di visitare i bagni pubblici prima, non aveva la capacità di distinguere la temperatura dell'acqua.


Splash, splash….


L'acqua molto calda, abbastanza calda da ribollire, riempì il lavabo di plastica. Il giovane Jin-Woo fece del suo meglio per non rovesciare l'acqua calda e si avvicinò cautamente alle spalle di sua madre.


E poi….


Splash!


Versò l'acqua dalla bacinella di plastica.


La mamma sussultò un po’, ma non si mosse dal punto anche quando la sua carne era visibilmente arrossata. Tutto perché temeva che l'acqua calda potesse finire sul viso di Jin-Ah. Tenne semplicemente sua figlia stretta nel suo abbraccio.


Non fece alcun rumore.


Le urla tardive non provenivano da sua madre, ma dalle bocche delle zie vicine.


"Oh, mio Dio!! Qualcuno ci aiuti!”


"La mamma di Jin-Woo!"


Solo allora Jin-Woo si rese conto di aver fatto qualcosa di brutto. Ma tutto quello che voleva fare era aiutare sua madre.


Jin-Woo lasciò cadere la bacinella di plastica e iniziò a piangere, ma sua madre gli strinse forte le spalle. E poi, gli chiese.


“Jin-Woo? Stai bene? Sei ferito da qualche parte?”


Il giovane Jin-Woo pensò che sarebbe stato rimproverato di sicuro. Non avrebbe mai potuto dimenticare gli eventi di quel giorno e quelle parole che gli disse sua madre. Nemmeno in quel momento.


'Ed eccomi qui, a pensare che non devo niente a nessuno...'


Dopo che il padre scomparve, era stata solo la mamma a crescere i fratelli Jin-Woo e Jin-Ah.


Odiava dovere qualcosa a qualcuno, o quando qualcuno gli doveva qualcosa, quindi si assicurava cose del genere non succedessero, ma comunque….


Doveva a sua madre un debito che non avrebbe mai potuto ripagare.


E fu allora.


L'ultima goccia entrò nella bocca di sua madre.


Jin-Woo mise giù la bottiglia e la adagiò di nuovo con cura sul letto. Rimase in silenzio di lato, come se stesse pregando qualcuno in attesa del risultato.


Thump, thump, thump!!


Il suo cuore batteva così tanto che il petto gli faceva davvero male. Anche la saliva gli scorreva nervosamente in gola.


'…….'


Tuttavia, non ci furono cambiamenti visibili.


Proprio mentre una goccia di sangue dal pugno serrato di Jin-Woo stava per cadere...


"Heo-heok !!"


Con gli occhi ancora chiusi, la mamma fece un profondo respiro come una persona salvata dall'annegamento.


'... .. !!!'


Gli occhi di Jin-Woo si spalancarono.


Un po’ di colore stava tornando sul viso della mamma, un tempo leggermente pallido. Come il colore che si diffonde sullo schermo televisivo in bianco e nero, una carnagione sana si stava diffondendo sulla pelle di sua madre.


Ogni secondo che passava gli sembrava un'ora.


Quanto tempo passò in quel modo?


La madre di Jin-Woo aprì lentamente gli occhi. Con lo sguardo vagò per un momento o due, prima di fermarsi su Jin-Woo.


"Chi…. No, aspetta, potresti essere ... Jin-Woo?"


Il cuore di Jin-Woo quasi cadde proprio in quel momento, ma riuscì ad annuire leggermente con la testa.


Era ovvio che non lo riconoscesse subito. Erano già passati quattro anni e da allora anche lui era cresciuto molto.


Jin-Woo non affrettò le cose e aspettò in silenzio.


Come l'acqua che riempie lentamente una ciotola vuota, ricordi sfocati del passato riempirono poco a poco il buco vuoto degli ultimi quattro anni nella madre di Jin-Woo, la mente di Park Gyung-Hye.


Non le ci volle molto tempo per capire perché era sdraiata sul letto d'ospedale in quel modo.


"Da quanto tempo giaccio qui, figliolo?"


"Sono passati quattro anni, mamma."


Avrebbe potuto anche aggiungere che erano quattro anni e pochi giorni, ma non lo fece. Sua madre al momento aveva bisogno di tanta calma, un senso di stabilità, quindi fece del suo meglio per sembrare normale.


Ma la mamma fu comunque sorpresa dalla rivelazione dei quattro anni, e gli chiese in fretta.


“Che mi dici di Jin-Ah? Tua sorella sta bene?”


Fu allora che Jin-Woo sentì qualcosa di potente sgorgare dal profondo del suo cuore.


Negli ultimi quattro anni era stata sull'orlo della vita e della morte, ma la prima cosa che chiese dopo essersi svegliata fu il benessere di sua figlia...


Se non si fosse morso il labbro inferiore, sarebbe potuto crollare subito.


'Non è il momento di preoccuparsi per quella ragazza, sai.'


Voleva dirlo ad alta voce. Ma, soppresse le sue emozioni e formò un debole sorriso, invece.


"Si Mamma. Sta bene."


Sua madre sospirò, con un’espressione di genuino sollievo.


Jin-Woo era interiormente preoccupato, sperando che sua madre avrebbe iniziato presto a preoccuparsi per se stessa, ma allo stesso tempo, iniziò a rilassarsi un po’ perché sua madre apparentemente non era cambiata affatto.


'Le cose torneranno com'erano, presto.'


Riconoscendo infine che la malattia della mamma era guarita, il suo cuore palpitò di nuovo. Ma poi, fu scosso dai suoi pensieri. La mamma gli tenne la mano sinistra prima ancora che se ne accorgesse.


"Mamma?"


“Grazie, figliolo. Hai mantenuto la tua promessa.”


Promessa?


'... Ah, dimenticavo.'


D'altronde, aveva sempre pensato che fosse la cosa più ovvia al mondo, quindi era possibile che non la vedesse consapevolmente come una promessa.


Il cosiddetto disturbo del "sonno eterno", in cui cadi sempre più profondamente nel sonno, finché non ti svegli mai più.


Era diventato sempre più difficile per la mamma portare avanti la sua vita quotidiana, poiché la sonnolenza spesso la assaliva senza preavviso ogni giorno che passava. Di punto in bianco, però, chiese a Jin-Woo un favore.


"Se un giorno la mamma non potrà svegliarsi, mi prometti di prenderti cura della tua sorellina?"


A quei tempi aveva il sorriso di una madre che chiedeva a suo figlio una semplice commissione.


Ecco perché aveva resistito fino a quel momento. Non risentiva affatto di lei. Perché tutto quello che fece fu farsi carico del fardello che sua madre aveva portato fino ad allora.


Tuttavia, la mamma gli strinse forte la mano come se sapesse tutto.


"Figlio mio…. Deve essere stato difficile per te."


Jin-Woo cercò di sorridere come aveva fatto prima per placare le preoccupazioni di sua madre. Come se fino a quel momento non fosse successo niente di notevole.


Sfortunatamente, non poteva farlo.


Tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento gli percorsero il viso e le sue labbra si aprirono da sole.


"Si.

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