Cambiamento climatico o responsabilità politica?
Miracolo a MilanoOltre a Repubblica e dopo le parole di Mattarella di settimana scorsa, anche il Ministro per la Protezione Civile e delle politiche sociali del governo Meloni, Musumeci, commenta così: "Il processo di tropicalizzazione ha raggiunto l'Italia. Serve un nuovo approccio, nulla sarà come prima”.
La chiamano "la crisi del clima", e come tale servirà a legittimare ZTL, Smart Cities, macelleria sociale e ristrutturazioni economiche e politiche già avviate, ma la verità...
"La verità è che alla cura del territorio mancano (almeno) 20 miliardi [...] secondo il Rapporto sulle condizioni di pericolosità da alluvione in Italia, oltre il 5% del territorio nazionale è ad alto rischio allagamento e più di un comune su cinque ha almeno il 20% della propria superficie in area potenzialmente allagabile [...] Nel rapporto sulla piattaforma Rendis (repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo), l'Ispra ha censito, al 2020, «6063 interventi per un importo complessivo pari a 6.59 miliardi» a fronte però di richieste di finanziamento consistenti in «7811 proposte progettuali attive, per un importo complessivo pari a 26.58 miliardi» [...] A poco servirà il Pnrr, che per le varie voci relative alla difesa del territorio dal dissesto idrogeologico assegna somme del tutto irrilevanti rispetto alle necessità. [...] Di questi (fondi stanziati, ndr), 8.49 sono alla voce «prevenire e contrastare gli effetti [...] sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio», di cui però il 70% per «Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni». Al capitolo «Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico» vengono lasciati ben 2.49 miliardi. Un decimo di quanto servirebbe." Filippo Burla
E di questi 2.49 miliardi, aggiungiamo noi, la metà andranno alla Protezione civile che non si occupa di prevenzione.
"Non sono bastati una trentina di straripamenti e di allagamenti in 15 anni per fare intervenire gli enti preposti e sistemare un'assurda situazione che ha dell'incredibile [...] E sono gli abitanti di Masrola a parlare a gran voce: «Occorre portare via quella montagna di detriti, fatti di tronchi d'albero, rami, massi di cemento e catrame che impediscono il normale deflusso dell'acqua. L'acqua sta trovando ostacoli e non passando sotto il ponte scava cunicoli ai lati e poi tutto crolla. Abbiamo paura di allagamenti in caso di forti e prolungate piogge, anche se da tempo non ne arrivano [...] Appena piove, l'Uso tracima e allaga tutto. Dopo quindici anni basta»." Il Resto del Carlino, 26 aprile 2023
"[...] Però vedere sempre che si rompe l'argine... Tu fai un'ipotesi, un fiume che scorre da est a ovest e ti si rompe la parte dell'argine verso monte, cioè dove non spinge l'acqua. E lì non c'è manutenzione [...] Gli alvei pieni di alberi, pieni! Vedi delle immagini, là verso la Romagna, addosso ai ponti tonnellate di legna, che è roba che era già morta, rotta. E' scesa dalla montagna. Quando va contro un ponte, quella roba lì cosa fa? Una barriera. E se provi a prendere su un tronchetto di legno per la stufa sei un criminale... Sei andato a portar via un qualcosa di proprietà dello Stato. Hai fatto un furto. Cioè ti becchi una denuncia." Testimonianza di un cittadino di Budrio, Bologna, 17 maggio 2023
C'è solo un'emergenza: quella politica, quella della nostra classe dirigente, nazionale e sovranazionale, già pronta a sfruttare il momento, la paura, la tragedia e anche la morte per imporre sempre la propria agenda, distante da qualunque volontà democratica e popolare e dalle reali necessità del Paese.
Solidarietà a tutte le vittime di questa emergenza, a quelle di oggi e quelle di ieri. Agiamo ora perché non si debbano contare anche quelle di domani.