Cacciato il docente che criticò l’islam durante una lezione

Cacciato il docente che criticò l’islam durante una lezione

Salvatore Clemente
Pietro Marinelli

di Riccardo Torrescura, 9 maggio 2018


Pietro Marinelli trasferito in un altro istituto per incompatibilità. Termina così un'odissea iniziata dopo le sue frasi sul ramadan.


Alla fine ce l'hanno fatta a far cacciare Pietro Marinelli, il professore dell'istituto Falcone Righi di Corsico, nel Milanese, passato alle cronache per una discussione sul ramadan avuta con una studentessa di origini immigrate che gli ha causato problemi con i dirigenti scolastici. Una storia andata avanti per mesi, senza più alcun legame con il fatto originario, fino alla cacciata di Marinelli, trasferito all'Itis Ettore Conti di Milano con la motivazione dell'incompatibilità ambientale nei confronti del precedente istituto. 

«Cari amici», ha scritto il docente sulla sua pagina Facebook, «la mia grottesca vicenda si è conclusa (almeno per ora) nella maniera più squallida: la preside è riuscita ad ottenere dalla sovrintendenza un trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale. Ciò che maggiormente mi amareggia poi è il fatto che sia la preside del Falcone Righi sia le due dirigenti tecniche non hanno minimamente considerato né la mia capacità professionale né l'interesse dei ragazzi e dei genitori, i quali non sono stati nemmeno consultati. Oddio, non sono stato convocato mai nemmeno io!». Contattato dalla Verità, Marinelli conferma: «Alla fine la mia cara e dolce preside è riuscita a ottenere il mio trasferimento. Ha lavorato intensamente, ma ce l'ha fatta. Ha anche dato indicazioni precise alle due ispettrici in tal senso. Io, peraltro, ne ho vista solo una, l'altra non l'ho nemmeno incontrata. Non sono stato convocato e non ho potuto dire niente». 

L'odissea dell'insegnante di diritto ed economia era iniziata circa un anno fa, per la precisione il 31 maggio 2017, quando, alla quinta ora di lezione, entrando in classe, una ragazza italiana di origini egiziane era rimasta seduta anziché salutare il docente in piedi, come gli altri alunni. Colpa della stanchezza dovuta al ramadan, aveva spiegato la giovane. Ne era nata una discussione sul significato della pratica religiosa islamica. Marinelli, che ha un diploma in scienze religiose, dice la sua,aveva spiegato il senso del digiuno rituale, criticandone alcuni aspetti: «Non è umano chiedere a persone normali, che non hanno fatto una scelta di ascetismo, di digiunare così a lungo, senza nemmeno bere», aveva detto. La discussione si era chiusa lì. Nei giorni successivi, tuttavia, era spuntata una lettera, scritta dalla madre della ragazza (che tuttavia pare non sappia l'italiano...) in cui si parlava di offese e discriminazioni. La missiva era entrata a far parte di un esposto presentato contro Marinelli ai carabinieri e preceduto da una lettera di presentazione della preside, che anziché difendere il suo docente aveva agevolato le procedure per la denuncia. Dopo essere stato punito con una settimana di sospensione dall'insegnamento, ora Marinelli è stato definitivamente trasferito. 

«Se ne sono inventate molte su di me», ci spiega, «come il fatto che non avrei rispettato le esigenze di alcuni studenti, o il fatto che boicotterei le iniziative della scuola. Che, tuttavia, sono decise a maggioranza, quindi come potrei boicottarle? Hanno detto che la situazione era ingestibile, ma sono loro ad averla resa tale». Tant'è che, alla fine, al prof ribelle non è andata nemmeno così male, da un punto di vista logistico, quel che brucia è la macchina del fango messa in moto per ragioni squisitamente ideologiche: «Il trasferimento per me è un sollievo psicologico, ma mi dà fastidio il metodo. Non mi hanno consultato, né hanno sentito i genitori. Hanno convocato un solo rappresentante degli studenti, quando io avevo cinque classi per un totale di 120 alunni. I ragazzi sono stati intimiditi». Difficile, dall'esterno, valutare tutti gli aspetti della vicenda. Quella di Marinelli è ovviamente solo una versione dei fatti, la sua. 

Resta tuttavia l'impressione che, almeno nell'avvio del meccanismo punitivo, una dimensione censoria legata al politicamente corretto fosse potentemente presente. E che, se la discussione in classe avesse riguardato culture e religioni meno care al pensiero unico, forse nulla di tutto questo sarebbe accaduto.

(Fonte: https://www.laverita.info/cacciato-il-docente-che-critico-lislam-2567069712.html)


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